28 Luglio 2024 - XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - B

Padre Enzo Redolfi

Come tutti gli episodi evangelici, anche questo della moltiplicazione dei pani e dei pesci contiene verità molto importanti e sempre attuali.

La più grande verità, che dà gloria a Dio e al suo Messia, è la misericordia. Infatti, il miracolo dei pani e dei pesci esprime la bontà del Signore che si preoccupa non solo della nostra formazione spirituale, ma anche del nostro bisogno corporale.

Chi non vede la mano di Dio nel darci le cose necessarie alla vita, è un cieco e un demente. Chi non capisce che la terra è la perla dell'universo e che è fatta apposta per l'uomo, è un superbo e uno stolto. Anche se girassimo nello spazio alla velocità della luce, non troveremmo mai un pianeta così, fatto su misura dell'uomo. Chi non riconosce il dito di Dio in quest'opera, è un folle.

Due terzi di acqua e un terzo di asciutto, per dare pane da mangiare e acqua da bere all'uomo, servo di Dio, e alle creature che servono l'uomo. Due terzi di acqua, per permettere la giusta evaporazione e creare le necessarie perturbazioni per formare la spiga, l'ulivo, il fagiolo, la patata, il radicchio, l'uva e ogni tipo di verdure e di frutti, nonché la formazione delle sorgenti per la nostra sete, per lavare e per tutto ciò che è necessario al lavoro. Anche il petrolio, che molti considerano non sostenibile, i minerali e i legnami, Dio li ha formati per il nostro sviluppo. Tutto per noi!

Chi può mettere in dubbio che il Signore continua a moltiplicare per noi i cinque pani e i due pesci? Non è forse un miracolo che, grazie alla terra, all'aria, all'acqua e alla luce, germoglino così tanti prodotti, non solo per la nostra fame primaria, ma anche per il nostro diletto secondario? Tutto cresce per noi, per dirci quanto il Signore ci ama. E non ci sono dati solo vegetali e minerali, ma anche carni, pesci, volatili e ogni altro essere vivente. Tutto per noi!

Quel ragazzo, che contribuì a fare il miracolo offrendo a Gesù il suo unico cibo del giorno, rappresenta la fede dell'uomo che onora Dio ogni giorno col suo cibo e che Dio benedice e moltiplica continuamente. L'uomo progetta, semina, lavora, ma è Dio che fa crescere. Senza la sua pioggia e il suo sole, tutto sarebbe inutile. Ecco perché è detto: Né chi pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere (1Cor 3,7).

Il Signore, sapendo che l'uomo non è soltanto materia ma anche spirito, non solo moltiplica ciò che è necessario al corpo, ma specie ciò che è necessario all'anima. Infatti, i cinque pani e i due pesci rappresentano i sette sacramenti. I cinque sacramenti del pane: Eucarestia, Cresima, Matrimonio, Ordine sacro, Unzione degli infermi, perché nutrono e fortificano. I due sacramenti dell'acqua: Battesimo e Confessione, perché lavano e fecondano. Non c'è luogo sulla terra, ormai, dove le grazie di Dio non siano moltiplicate. Quei "cinquemila uomini" rappresentano, infatti, i cinque continenti: Europa, Asia, Africa, America, Oceania. Come non ringraziare il Signore e non ripetere anche noi queste sante parole del Salmo?: Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere.

Siamo riconoscenti a Gesù! E non sprechiamo le sue grazie con ingordigia e indifferenza! Facendo raccogliere i pezzi avanzati, il Maestro ci insegna ad aver cura di ciò che riceviamo e a non sprecare ciò che avanziamo, poiché quello che Dio concede è santo e serve a santificare chi non si concede a Dio.

Comportiamoci in maniera degna della vocazione che abbiamo ricevuto, come ci esorta oggi l'apostolo Paolo, rendendo grazie al Padre con animo buono e sincero. Gesù chiede la nostra collaborazione nel moltiplicare i suoi doni, come la chiese al ragazzo, non perché non sia capace di far da solo o esiga un compenso, ma perché vuol farci suoi collaboratori nel bene e renderci partecipi al bene del suo Amore.

Dice il Salmo: Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero. Sì. Più la nostra fede in Lui sarà grande, più grande sarà in noi il suo Amore.

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COLLETTA PER IL MONASTERO IN COSTRUZIONE DELLE SUORE BENEDETTINE IN KENIA
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la somma finora raggiunta è di 2.390 euro
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Il Signore ricompensi i nostri benefattori, certi di queste parole del Maestro: "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere" (At 20,35). L'amore di Dio e del prossimo, infatti, ottiene una gioia e una ricompensa eterna e illimitata (Mt 10,42; Lc 6,38). Grazie
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