Vivere nel Divin Volere – Eremo della Divina Volontà ☝🏻 Tutto d'un fiato. Un estratto: "La mia povera mente continua a girare negli atti della Divina Volontà, e pensavo tra me: “ *Qual é la differenza …Altro
Vivere nel Divin Volere – Eremo della Divina Volontà
☝🏻
Tutto d'un fiato.

Un estratto:

"La mia povera mente continua a girare negli atti della Divina Volontà, e pensavo tra me: “ *Qual é la differenza tra chi chiama la Divina Volontà negli atti suoi e quelli che fanno le opere buone e non La chiamano, non Le danno il primo posto negli atti loro?* ” Ed il mio dolce Gesù facendomi la sua breve visitina mi ha detto:

“ *Figlia Mia, non c’è da paragonarsi l’uno e l’altro* : il primo col chiamare la Mia Volontà negli atti suoi, si spoglia di ciò ch’è umano e forma il vuoto nel suo volere umano dove dare il posto alla Mia [Volontà]; la Mia abbellisce, santifica, forma la sua luce in quel vuoto, poi pronunzia il suo Fiat Creante e chiama a vita il suo operato Divino nell’umano, e la creatura non solo partecipa, ma resta proprietaria dell’atto Divino, il quale possiede la potenza, l’immensità, la santità ed il valore Divino che non si esaurisce mai. Perciò in chi vive nel Nostro Volere, Noi guardiamo e troviamo Noi stessi ed i Nostri atti che Ci onorano e Ci fanno corona. Invece [in]quelli che fanno le opere buone, ma non animati dal Nostro Volere, Noi non troviamo Noi stessi, ma l’atto finito della creatura; e siccome Noi non Ci sappiamo tenere nulla di qualunque bene che essi fanno, diamo loro il merito come mercede. La mercede non è proprietà che può sempre produrre, quindi [queste anime] simboleggiano quelli che vivono alla giornata, che sebbene vivono stentatamente della mercede che hanno, ma non si fanno mai ricchi, sentono sempre il bisogno di essere pagati [de]i loro lavori per vivere; e se non lavorano passano pericoli di morire di fame, cioè: di non sentire la sazietà del bene, la vita delle virtù, ma la squallida miseria delle passioni.

Invece [per] chi vive nel nostro Volere tutto è abbondanza, Noi le diciamo: ‘Prendi ciò che vuoi e quanto più puoi prendere, anzi mettiamo a disposizione tua le Nostre ricchezze, la Nostra luce, la Nostra santità, il Nostro amore, perché ciò ch’è Nostro è tuo e ciò ch’è tuo è Nostro; non rest’altro che vivere ed operare insieme’ ”.