"Guai al pastore stolto che abbandona il gregge e lo disperde...le Mie pecore dovranno riposare al sicuro!"

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Al termine di una giornata faticosa di apostolato e diffusione del Messaggio della Vergine dell’Eucaristia mi stendo sul letto sfinita: il mio corpo non reagisce più come prima. Quest’anno ho fatto l’offerta totale di me stessa all’Amore di Dio e le forze fisiche giorno dopo giorno cominciano ad abbandonarmi: provo una sensazione di consumazione profonda.
Mi metto in preghiera come ogni notte: è l’unico momento che mi resta per stare intimamente unita a Dio. La voce dell’amato Sposo non tarda a farsi sentire ritemprandomi.

G.
“Voi, mie pecore, siete il gregge del Mio pascolo ed Io sono il vostro Salvatore … Alzati, anima Mia, e poniti a scrivere.
Così il Signore invita i Suoi operai: “Guai al pastore stolto che abbandona il gregge e lo disperde!

Guai al pastore che non si prenderà cura delle pecore malate e non nutrirà le affamate.

Guai, guai e ancora guai! Una spada starà sul suo braccio e sopra il suo occhio destro. Tutto il suo braccio diverrà arido ed il suo occhio non vedrà mai più luce[1]”

Figlia del Mio popolo, prosegui nel tuo cammino a gloria del Mio Nome: ai Miei occhi è cosa meritoria! Tu offri riparazione al Mio Cuore Sacerdotale per i tradimenti con i quali vengo ripagato e oltraggiato”

D. “Possa io renderTi sempre lode, o mio Sovrano. Desidero addolcire la bocca con la mia donazione alla Tua Giustizia!

G. “Per questo ti creai, ape messaggera! Succhia del Mio favo delizioso e moltiplica il tuo miele nel mondo! Ah, le Mie pecore battute, impaurite, ferite! Esse hanno bisogno delle dolcezze che ti offro. Nel Mio Santo recinto troppi capri hanno tolto ai Miei agnellini il vero nutrimento[2]”

D. “Mio unico Maestro, il mondo continuerà a disprezzarmi e ad odiarmi. Temo che tutto stia sfiorendo come una fanciulla bellissima che si fosse ammalata e stesse per morire”

G. “Sii più risoluta nell’azione di evangelizzazione che realizzi, ponendo in Me la tua fiducia. Io, il Buon Pastore, conosco le Mie pecorelle ed esse conoscono Me[3]! Da lontano le pecore ferite esulteranno per il sopraggiungere del Sommo Pastore e le più forti si allieteranno perché la loro liberazione si avvicina.
Oh, figlia Mia, quante altre pecore che non sono di “quest’ovile” debbono essere ricondotte ed Io ti invierò ad esse perchè la tua voce sarà la Mia eco che tosto riconosceranno.

Ti esorto, sposa del Mio Eucaristico Cuore, affinché durante la tua missione tu possa predicare contro ladri e briganti. Le Mie pecore dovranno riposare al sicuro! Richiama il pastore intimorito dal digrignar del lupo. Dona coraggio al pastore stanco di ricercare la pecora perduta. Apri il cuore al pastore che pasce sé stesso tra le pecore più grasse e ne procura condanna per entrambi.
Va’, va’, va’, anima Mia, poiché Io dico: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli …”[4]. Richiama col Mio richiamo … la Mia famiglia[5] deve ritornare a rallegrarsi… Io vengo anche a te affinché esse abbiano la Vita e l’abbiano in abbondanza[6]!”

D. “Tu sei il Buon Pastore che ci ami teneramente. Tutti Ti riconoscono tale, o Signore!”

G. “Presto, ti dico, il mercenario[7] in seno alla Mia Casa, sarà scacciato e umiliato: nessuna pecora ascolterà le sue parole d’inganno! Ma ora lavora, diffondendo la Mia Parola. Cura con l’olio della Santissima Ministra di delizie. Abbraccia con il Mio abbraccio e di’ ai Miei agnellini che il Divino Guardiano è alle porte, poiché da tempo si è messo in viaggio. Alzate gli occhi al cielo, poiché la Mia Israele conoscerà un nuovo giorno e si potrà finalmente gridare:
Ecco: il Pastore grande delle pecore viene[8]!
Riposa sul Mio petto e vivificati in esso. Abbi la Mia Pace. Scrivi il Mio Segno”.

(Gesù a Debora, 28.11.1998)

[1] Zc 11, 17
[2] La Tradizione, la devozione, ecc.
[3] Gv. 10, 14
[4] Mt. 18, 10
[5] I figli della Chiesa.
[6] Gv. 10, 10
[7] Colui che si oppone a Cristo e al Papa.
[8] Eb. 13, 20