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La risposta sul digiuno ai discepoli del Battista. Testo con audio. " (...) Un'altra domanda, Maestro. Perché i discepoli di Giovanni fanno grandi digiuni e i tuoi no? Non diciamo che Tu non debba …Altro
La risposta sul digiuno ai discepoli del Battista. Testo con audio.

" (...) Un'altra domanda, Maestro. Perché i discepoli di Giovanni fanno grandi digiuni e i tuoi no? Non diciamo che Tu non debba mangiare. Anche il profeta Daniele fu santo agli occhi di Dio pur essendo grande alla corte di Babilonia, e Tu sei da più di lui. Ma essi...».
«Quanto molte volte non si ottiene con un rigorismo si ottiene con una cordialità. Vi sono esseri che non verrebbero mai al Maestro, e deve andare il Maestro a loro. Altri ve ne sono che andrebbero al Maestro, ma si vergognano di andarvi fra la folla. Anche a questi deve andare il Maestro. E poiché mi dicono: "Sii mio ospite perché io ti possa conoscere", Io vado, tenendo presente non il godimento della mensa opulenta e dei discorsi talora così penosi per Me, ma ancora e sempre l'interesse di Dio. Questo per Me. E poiché spesso almeno una delle anime che accosto in tal modo si converte, e ogni conversione è una festa di nozze per la mia anima, una grande festa alla quale prendono parte tutti gli angeli del Cielo e alla quale benedice l'eterno Iddio, così i miei discepoli, gli amici di Me-Sposo, giubilano con lo Sposo e Amico. Vorreste vedere gli amici in duolo mentre Io giubilo? Mentre Io sono con loro? Ma il tempo verrà che non mi avranno più. E allora faranno gran digiuno.

A nuovi tempi, nuovi metodi.
Fino a ieri, al Battista, era la cenere della Penitenza. Oggi, nel mio oggi, è la dolce manna della Redenzione, della Misericordia, dell'Amore. Non potrebbero quei metodi stare innestati nel mio, come non potrebbe esser stato il mio usato allora, solo ieri. Perché ancora la Misericordia non era sulla Terra. Ora c'è. Non più il Profeta, ma il Messia, a cui tutto è deferito da Dio, è sulla Terra. Ad ogni tempo le cose ad esso utili. Nessuno cuce un pezzo di panno nuovo su un vestito vecchio, perché altrimenti, specie nel lavarlo, la stoffa nuova si restringe e rompe la stoffa vecchia e lo strappo diviene ancora più largo. Ugualmente nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, perché se no il vino rompe gli otri incapaci di sopportare l'effervescenza del nuovo vino, e questo si sparge fuor dagli otri che ha schiantati. Ma il vino vecchio, che già ha fatto tutte le sue mute, va messo in vecchi otri, e il nuovo in nuovi. Perché una forza sia affrontata da un'altra uguale. Così ora. La forza della nuova dottrina consiglia metodi nuovi per diffonderla. Ed Io, che so, li uso».

«Grazie, Signore. Ora siamo contenti. Prega per noi. Siamo otri vecchi. Potremo contenere la tua forza?». «Sì. Perché vi ha conciati il Battista, e perché le sue preghiere, con le mie, vi renderanno capaci di tanto. Andate con la mia pace e dite a Giovanni che Io lo benedico».
«Ma... secondo Te è meglio per noi stare col Battista o con Te?».
«Finché c'è vino vecchio, bere di quello se piace ormai al palato il suo sapore. Dopo... poiché l'acqua putrida che è ovunque vi farà schifo, amerete il vino nuovo».
«Credi che il Battista sarà ripreso?».
«Sicuramente. Ho già mandato a lui un avviso. Andate, andate. Godete del vostro Giovanni finché potete e fatelo felice. Poi amerete Me. E vi sarà faticoso anche... perché nessuno che abbia fatto abboccato al vino vecchio desidera d'un tratto il vin nuovo. Dice: "Il vecchio era più buono". E infatti Io avrò sapori speciali, che vi parranno aspri. Ma ne gusterete giorno per giorno il vitale sapore. Addio, amici. Dio sia con voi».

Valtorta - Evangelo 159.6 ed. Cev