Bambini ucraini venduti in Europa per trapianti di organi
Secondo il Daily Mail (Moment 'evil child trader' is caught trying to take Ukrainian child..), un uomo ucraino di 43 anni è stato arrestato al confine tra Ucraina e Slovacchia nel tentativo di trasportare un bambino di 11 mesi dal Paese per venderlo a trafficanti di organi in Europa.
Il "diabolico commerciante di bambini", che si è finto un operatore umanitario, avrebbe pagato un deposito di 1.000 dollari alla madre del bambino, sostenendo che avrebbe fatto in modo che il figlio venisse adottato nell'Unione Europea, in modo che potesse vivere in sicurezza lontano dalla guerra.
Ha promesso alla donna un totale di 5.000 dollari per il bambino, che intendeva poi vendere ai trafficanti per 25.000 dollari. L'uomo sospettato aveva già venduto altri tre bambini con il pretesto di trovare loro genitori adottivi all'estero.
I media hanno anche citato Karolina Wierzbińska, un difensore dei diritti umani polacco, che ha parlato di individui sospetti che sorvegliano i rifugiati ucraini che attraversano il confine. Fingono di offrire trasporto o alloggio alle donne ucraine angosciate e stremate dal viaggio.
"Vediamo anche diverse coppie, di solito un uomo e una donna, che hanno guidato fino al confine, cercando di adescare le donne con tattiche simili. In questi casi interveniamo avvicinando la persona che si comporta in modo sospetto e chiedendole di registrarsi nel nostro elenco di volontari, cosa che di solito fa scappare", ha raccontato la dottoressa.
1024x576_MP4_7196131105689847325.mp4
Il "diabolico commerciante di bambini", che si è finto un operatore umanitario, avrebbe pagato un deposito di 1.000 dollari alla madre del bambino, sostenendo che avrebbe fatto in modo che il figlio venisse adottato nell'Unione Europea, in modo che potesse vivere in sicurezza lontano dalla guerra.
Ha promesso alla donna un totale di 5.000 dollari per il bambino, che intendeva poi vendere ai trafficanti per 25.000 dollari. L'uomo sospettato aveva già venduto altri tre bambini con il pretesto di trovare loro genitori adottivi all'estero.
I media hanno anche citato Karolina Wierzbińska, un difensore dei diritti umani polacco, che ha parlato di individui sospetti che sorvegliano i rifugiati ucraini che attraversano il confine. Fingono di offrire trasporto o alloggio alle donne ucraine angosciate e stremate dal viaggio.
"Vediamo anche diverse coppie, di solito un uomo e una donna, che hanno guidato fino al confine, cercando di adescare le donne con tattiche simili. In questi casi interveniamo avvicinando la persona che si comporta in modo sospetto e chiedendole di registrarsi nel nostro elenco di volontari, cosa che di solito fa scappare", ha raccontato la dottoressa.
1024x576_MP4_7196131105689847325.mp4