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Clausura è Missione. “E’ per mezzo della preghiera e del sacrificio che si possono aiutare i missionari” Teresa di Lisieux. Già al Carmelo Teresina spiega così la missione a sua sorella Celina nella …Altro
Clausura è Missione. “E’ per mezzo della preghiera e del sacrificio che si possono aiutare i missionari” Teresa di Lisieux.

Già al Carmelo Teresina spiega così la missione a sua sorella Celina nella lettera del 15 agosto 1892: “Un giorno pensavo a ciò che potevo fare per salvare le anime. Una parola del vangelo mi si è rivelata piena di viva luce. Una volta Gesù diceva ai suoi discepoli, mostrando loro i campi pieni di grano maturo: ‘Alzate gli occhi e guardate come le campagne già biondeggiano per la messe” (Gv.4,35). Poco dopo aggiunge: “In verità vi dico, la messe è abbondante, ma gli operai sono pochi. Domandate dunque al padrone della messe di mandare operai’. Che mistero! Gesù non è forse onnipotente? Le creature non sono forse di lui che le ha fatte? Perché dunque Gesù dice: “Domandate al padrone della messe di mandare operai’? Perché? Ah! L’unica ragione è che Gesù ha per noi un amore così incomprensibile che vuol farci partecipare insieme con Lui alla salvezza delle anime, redente, come lei, a prezzo di tutto il suo sangue”.

Conclude: “La nostra vocazione non è quella di andare a mietere nei campi di grano maturo; Gesù non dice a noi: “Abbassate gli occhi, guardate i campi e andate a mietere”. La nostra missione è ancora più sublime. Ecco le parole di Gesù: “Alzate gli occhi e guardate”. Guardate come nel cielo vi sono dei posti vuoti: spetta a voi riempirli. Voi siete i miei Mosè in preghiera sulla montagna; domandatemi operai e io ve ne manderò. Non aspetto che una preghiera, un sospiro del vostro cuore! L’apostolato della preghiera non è forse, per così dire, più elevato di quello della parola? La nostra missione come Carmelitane è di formare degli operai evangelici che salveranno milioni di anime delle quali saremo le madri”1.

Questo è, in conclusione, il pensiero missionario di S. Teresina: concreto, attraente, ricco di suggestioni. “Milioni di anime delle quali noi saremo le madri”. Questa è anche la sua missione postuma come Patrona delle missioni: diffondere la via dell’infanzia spirituale nei rapporti con Dio Padre in un mondo autosufficiente che pretende di prescindere dal Creatore. Ricordiamo la sua stessa parola: “La mia piccola via è fatta tutta di fiducia e di amore”2. Altro suo compito è quello di essere madre dei missionari. Il suo carteggio antologico con i due fratelli spirituali è la prova più convincente della sua maternità missionaria. Con loro si mostrò sorella maggiore, sorella sperimentata, sorella pedagoga: madre che intercede.

www.ocd.pcn.net/mission/News16it.htm