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Pianista Jin Ju. Concerto per il Papa. 19 de octubre, 2009. Cada tecla de estos pianos tiene una nota diferente. Y cada nota diferente, despierta una emoción diferente. La premiadísima pianista china …Altro
Pianista Jin Ju. Concerto per il Papa.

19 de octubre, 2009. Cada tecla de estos pianos tiene una nota diferente. Y cada nota diferente, despierta una emoción diferente.

La premiadísima pianista china Jin Ju fue la protagonista de este concierto organizado por la Academia Internacional de Ímola, Italia.

Un concierto celebrado en el Vaticano en honor de Benedicto XVI al que también acudieron los participantes en el Sínodo de obispos de África.

Es la segunda vez que el Papa acude a un concierto con músicos chinos. El año pasado la Orquesta Filarmónica China dio un concierto en el Vaticano. Un evento considerado decisivo dadas las tensas relaciones entre Pekín y la Santa Sede.

En esta ocasión Jin Ju interpretó obras de Mozart, Beethoven y Bach.

Fue un concierto muy especial porque mostró la evolución del piano a través de siete pianos diferentes construidos entre el siglo XVIII e inicios del XX. Son piezas pertenecientes a la colección de pianos de la Academia de Ímola.
Una colección que incluye este “fortepiano”.

El “fortepiano” es una de las primeras versiones del piano. Fue diseñado por un artesano de Florencia a principios del siglo XVIII. Un instrumento que produce notas musicales más suaves que las del piano actual.

Al final del concierto, el Papa reflexionó sobre el poder de la música, y la comparó con la oración. Dijo que la música despierta profundas emociones , y que por eso abre el corazón y la mente a Dios.
Una emoción que también Jin Ju consiguió despertar con este espectacular concierto.
Pianista Jin Ju suona per il Papa

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 11 OTT

Sabato 17 ottobre la famosa pianista cinese, Jin Ju, terra' un concerto in Vaticano, alla presenza di papa Benedetto XVI. Il concerto si terra' nell'aula Paolo VI alle 18, in occasione del ventesimo anniversario dell'Accademia pianistica di Imola, dove Jin Ju, apprezzata in Cina come nel resto del mondo, si e' perfezionata in pianoforte, fortepiano e pianoforte romantico. Jin Ju si esibira' su sette strumenti d'epoca appartenenti alla Collezione di Palazzo Monsignani di Imola.
Ci saranno sette pianoforti d'epoca sul palco della Sala Nervi per il concerto che la pianista Jin Ju terrà oggi (ore 18) in Vaticano in onore di papa Ratzinger. Dal fortepiano Schantz di fine Settecento al grancoda Steinway & Sons dei primi del Novecento, il "Concerto per Sua Santità Benedetto XVI" si propone di dare la 'voce' del suo tempo a ognuno dei grandi musicisti inseriti nel programma, da Bach a Liszt.

Tasti d'epoca Gli strumenti sono tutti prestati dalla prestigiosa collezione Monsignani-Sassatelli di Imola, della quale fanno parte oltre ottanta pianoforti di produzione italiana, viennese, tedesca, francese, svedese, inglese e americana, realizzati in un arco di tempo che va dalla fine del Settecento ai primi decenni del ventesimo secolo, nonché un clavicembalo del 1630 attribuito a Francesco Fabbri.

La pianista prodigio - A suonarli per il Papa sarà Jin Ju, pianista di origini cinesi che malgrado la giovane età ha alle spalle una lunga carriera fatta di premi nei principali concorsi internazionali e di concerti tenuti nei teatri più famosi di cinque continenti. Nata a Shangai nel 1976 da una famiglia di musicisti, Jin Ju ha iniziato a suonare il piano a quattro anni e ne aveva nove quando la Radio internazionale cinese ha iniziato a trasmettere i suoi concerti. A parte l'attività concertistica, oggi insegna all'Accademia internazionale di Imola ed è sposata con un musicista italiano. Vive in Italia da sette anni.

"Un onore e una gioia" - Abbiamo scelto il programma anche pensando alla nazionalità del Papa - spiega Jin Ju in una pausa delle prove - per questo ci sono autori austriaci e tedeschi, Mozart e Beethoven su tutti. Ogni strumento è abbinato a un'opera del suo tempo e la scelta degli strumenti l'abbiamo fatta insieme con il maestro Scala e il maestro Fiuzzi. Questo concerto per me ha un significato particolare. Sono cristiana, suonare davanti al Papa è un onore come artista, come cinese e come credente, ma anche un piacere e una gioia immensa".

Dal fortepiano al grancoda - Jin Ju aprirà il suo concerto sulla tastiera di un fortepiano quadrato Wood Small, uno strumento britannico dei primi dell'Ottocento, sul quale eseguirà Bach e Scarlatti. Mozart sarà invece affidato ai tasti di un fortepiano Schantz viennese di fine Settecento. Un Graf del 1823 è lo strumento scelto per Beethoven, di cui Jin Ju eseguirà la celebre sonata "Al chiaro di luna".
La ballata n.4 in Fa minore, op.52 di Chopin sarà quindi eseguita su un Erard del 1850. Per gli ultimi due omaggi, l'interprete si sposterà su pianoforti Steinway & Sons di New York: un piano del 1850 per le Stagioni di Ciaikovskji e un grancoda dei primi del Novecento per il brano di Liszt (Parafrasi del Rigoletto di Verdi) che conclude il programma.

Il primo fu il clavicembalo - In questo percorso temporale, l'appuntamento alla Sala Nervi è anche una sorta di storia del pianoforte attraverso le sue trasformazioni: "Storicamente - dice Giulio Alfonsi, responsabile dell'azienda romana che da 103 anni si occupa di pianoforti - il fortepiano è una piccola evoluzione del clavicembalo, in cui la corda viene pizzicata, mentre nel fortepiano viene percossa da un martelletto. La novità è nel fatto che così diventa possibile modulare il tocco e quindi variare il volume e la timbrica". A trainare l'evoluzione dello strumento, poi, spiega Alfonsi, sono state "le nuove conoscenze, i nuovi studi sull'acustica" e tutto ciò che è legato alle scoperte ed al progresso tecnologico: "Tutto questo ci porta a dire che il miglior pianoforte è quello che sarà costruito".