"Mai consultati sul coprifuoco". Il Cts si tira fuori
Il ministro Gelmini imputa la scelta di mantenerlo alle 22 proprio ai tecnici del Comitato tecnico-scientifico
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NurPhoto via Getty Images
Conservare il limite del coprifuoco alle 22 non è un’indicazione del Comitato tecnico-scientifico, che non è stato mai consultato su questo specifico aspetto che, si sottolinea nel Cts, ”è sempre stata una decisione politica”. A quanto apprende l’agenzia di stampa Agi, tra i tecnici serpeggia un certo malumore per l’attribuzione al Comitato dell’indicazione al centro delle polemiche di queste ore, con Salvini e non solo a spingere per allungare l’orario almeno fino alle 23, e autorevoli dichiarazioni, tra cui quelle dei ministri Gelmini e Patuanelli, secondo cui la scelta di rimanere per il momento con il coprifuoco alle 22 è stata presa “ascoltando il Cts”.
“In realtà noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato - viene spiegato all’Agi - è sempre stata una valutazione politica, non ci è mai stata sottoposta alcuna istanza in tal senso”. Come avvenne peraltro, viene fatto notare, quando fu istituito, ormai sei mesi fa.
Proprio il ministro per gli Affari regionali e le autonomie a proposito ha detto: “Il coprifuoco evoca brutte cose, quindi tutti noi non vediamo l’ora di allungare l’orario e di poterlo poi abolire, però tutto si tiene in una gradualità. Noi abbiamo proposto alle 22 perché abbiamo ascoltato il Cts e perché il ritorno alla normalità deve essere graduale per evitare impennate del virus”.
Gelmini ha aggiunto: ”È Chiaro che dalla parte del governo, c’è la volontà e la fiducia che i comportamenti corretti delle persone ci porteranno gradualmente a passare dalle 22, alle 23 e poi alle 24, per togliere del tutto il coprifuoco. C’è la volontà di allentare le misure gradualmente senza consentire al virus di ripartire”.
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Conservare il limite del coprifuoco alle 22 non è un’indicazione del Comitato tecnico-scientifico, che non è stato mai consultato su questo specifico aspetto che, si sottolinea nel Cts, ”è sempre stata una decisione politica”. A quanto apprende l’agenzia di stampa Agi, tra i tecnici serpeggia un certo malumore per l’attribuzione al Comitato dell’indicazione al centro delle polemiche di queste ore, con Salvini e non solo a spingere per allungare l’orario almeno fino alle 23, e autorevoli dichiarazioni, tra cui quelle dei ministri Gelmini e Patuanelli, secondo cui la scelta di rimanere per il momento con il coprifuoco alle 22 è stata presa “ascoltando il Cts”.
“In realtà noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato - viene spiegato all’Agi - è sempre stata una valutazione politica, non ci è mai stata sottoposta alcuna istanza in tal senso”. Come avvenne peraltro, viene fatto notare, quando fu istituito, ormai sei mesi fa.
Proprio il ministro per gli Affari regionali e le autonomie a proposito ha detto: “Il coprifuoco evoca brutte cose, quindi tutti noi non vediamo l’ora di allungare l’orario e di poterlo poi abolire, però tutto si tiene in una gradualità. Noi abbiamo proposto alle 22 perché abbiamo ascoltato il Cts e perché il ritorno alla normalità deve essere graduale per evitare impennate del virus”.
Gelmini ha aggiunto: ”È Chiaro che dalla parte del governo, c’è la volontà e la fiducia che i comportamenti corretti delle persone ci porteranno gradualmente a passare dalle 22, alle 23 e poi alle 24, per togliere del tutto il coprifuoco. C’è la volontà di allentare le misure gradualmente senza consentire al virus di ripartire”.