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Sant' Evaristo Papa e martire - 27 ottobre. Secondo sant’Ireneo ed Eusebio, Evaristo fu il quarto successore di Pietro nella sede romana, subito dopo Anacleto o Cleto; ma secondo il Catalogo Liberiano …Altro
Sant' Evaristo Papa e martire - 27 ottobre.

Secondo sant’Ireneo ed Eusebio, Evaristo fu il quarto successore di Pietro nella sede romana, subito dopo Anacleto o Cleto; ma secondo il Catalogo Liberiano è il quinto. E nell’Annuario Pontificio, che fa l’elenco dei pontefici «secondo la Cronotassi del Liber Pontificalis e delle sue fonti, continuata fino al presente», il santo figura effettivamente al quinto posto, dopo il romano San Clemente, anche se c’è incertezza sull’inizio del suo pontificato: anno 99 o 96, mentre l’anno della morte sarebbe il 108. Evaristo, greco, sarebbe nato a Betlemme da un giudeo di nome Giuda. Sempre dal Liber Pontificalis, che è una raccolta cronologica di biografie di papi del VI secolo, apprendiamo che egli consacrò diciassette preti e quindici vescovi, distribuì i preti di Roma nei venticinque “titoli” o chiese parrocchiali della città e ordinò che sette diaconi assistessero il vescovo nella predicazione per rendere testimonianza della sua ortodossia, dove fosse stato necessario. Gli storici giudicarono queste notizie tutt’altro che sicure; parimenti, non è certo che Evaristo sia morto martire – come afferma una tradizione assai antica – sotto l’imperatore Traiano e sia stato sepolto presso S. Pietro in Vaticano. Mentre del suo predecessore Clemente ci è giunto un documento importantissimo, la famosa lettera agli agitati cristiani di Corinto in cui si afferma solennemente l’autorità che compete al vescovo di Roma, di Evaristo non conosciamo nulla: tuttavia doveva essere nella comunità cristiana di Roma una figura di punta, della quale papa Clemente aveva la massima fiducia. Qualcuno si è chiesto se Evaristo debba essere considerato vero pontefice, e non “vice” dall’anno 97, quando Clemente fu arrestato e condotto in esilio in Crimea dove morì martire nel 101. Ma Eusebio ci conferma che Clemente, dopo nove anni di pontificato, «trasmise il sacro ministero a Evaristo», nessuna delega, insomma, ma investitura piena.

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