Commento al messaggio del 2 giugno 2013

Commento 2 giugno 2013

Messaggio del 2 giugno 2013 (Mirjana)
Cari figli, in questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo. Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà, ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza. Figli miei, non dimenticate che mio Figlio vi ha redenti con la sua croce e vi ha messi in grado di essere nuovamente figli di Dio e di chiamare di nuovo "Padre" il Padre Celeste.
Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono. Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste. Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario (la Madonna ha detto questo in modo deciso e accentuato).
Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio. Perciò, figli miei, incamminatevi dietro a mio Figlio, siate una cosa sola con Lui, siate figli di Dio. Amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi. Vi ringrazio!

Commento.
Il messaggio dato a Mirjana si presenta suddiviso in 3 punti ben riconoscibili:
1. Cristo
2. il Padre
3. la Chiesa
E' curioso il fatto che ciascuno di questi tre punti è suddiviso a sua volta in tre frasi-affermazioni, come si vedrà meglio sotto.
Tutto il messaggio a Mirjana inoltre va letto insieme con il messaggio ad Ivan del 20 maggio, che ha per tema lo Spirito Santo, e quello a Marija del 25 maggio, che ha per tema il grande richiamo medjugorjano alla preghiera (preghiere "forti "e "senza sosta").
Tutti insieme dunque questi tre messaggi delineano un insegnamento sulla Santissima Trinità, sulla Chiesa e sulla Preghiera: un piccolo catechismo da conservare e imparare.
Consideriamo qui ora i tre punti del messaggio del 2 giugno, con una premessa di metodo che val la pena richiamare.

Premessa: il metodo di Dio
Questo messaggio richiede come sempre una attenta riflessione da parte di ciascuno di noi. Ciò è richiesto dal metodo che Dio ha costantemente usato verso l'umanità e verso la Chiesa: questo metodo prevede sempre infatti un coinvolgimento attivo e volitivo da parte dell'uomo. Dio si rifiuta di toglierci il nostro compito: ci dà tutto, ma non senza un passo da parte nostra, cioè non senza che la nostra libertà, la nostra intelligenza e la nostra personalità facciano tutto quello che possono fare.
Così è con la lettura della Bibbia e anche dei messaggi della Madonna: Dio ci comunica cose grandiose, ma per così dire 'velate', in modo che sia necessaria una mossa da parte nostra per togliere il velo. Dio ci invita ad entrare dentro questi testi se li vogliamo veramente capire. Non si può chiedere a questi messaggi di darci emozioni automatiche: essi ci danno molto più di queste emozioni, ma esigono una nostra collaborazione.
Chi scrive lo ha constatato nella propria esperienza. Per tanti anni i messaggi di Medjugorje sono passati inosservati da parte mia, salvo qualche eccezione superficiale: li ritenevo poco interessanti, nonostante il fatto che ritenessi probabile la loro origine soprannaturale. E non credevo che esistesse la possibilità di approfondirli e di conoscere meglio il loro annuncio. Poi ho avuto la grazia del tutto imprevista di assistere nella mia regione ad una testimonianza di una delle veggenti: improvvisamente la proposta di Medjugorje si è svelata nella sua grandezza e bellezza, e dopo tanti anni di sacerdozio mi sono trovato di fronte ad un rinnovamento profondo del modo di proporre la fede a me stesso e agli altri. Non è venuto meno nulla di ciò che avevo vissuto prima, ma tutto si è ravvivato e ritrovato dentro una luce, un orizzonte ed un coinvolgimento che non avevo mai conosciuto prima. Le grandi verità del Cristianesimo, che avevo sempre professato, sono apparse più vive, più vicine, più coinvolgenti di prima. In particolare il dono straordinario dell'Eucaristia e quello pure straordinario della Madonna sono diventati due colonne decisive dell'esperienza cristiana personale e comunitaria che sono chiamato a vivere.
Dunque di fronte ai messaggi Dio ci offre la grazia di poterli prendere sul serio, cioè di ascoltarli, meditarli, riferirli agli amici, di lasciare che cambino la nostra vita.
Non occorre affatto essere degli "esperti": questi messaggi nascondono tesori che tutti possono scoprire e vivere. Anzi, è il popolo fedele che riesce a vedere le cose più importanti che tanti esperti non vedono. Come ha detto Papa Francesco:
La fede del popolo di Dio è una fede semplice. Ad esempio, forse non sa spiegare bene chi sia la Vergine, ma «per questo — ha detto il Santo Padre — bisogna andare dal teologo: ti spiegherà bene chi è Maria». Ma, ha subito aggiunto, «se tu vuoi sapere come si ama Maria, vai dal popolo di Dio che te lo insegnerà meglio e bene». (omelia in Santa Marta del 25 maggio)
Ciascuno dunque si metta in gioco e legga ogni giorno i messaggi della Madonna e ne parli con i fratelli nella fede. Non per fare discussioni, ma per viverli.

1. Seguire Cristo
Come si è detto sopra, il primo punto del messaggio a Mirjana è quello riguardante direttamente Cristo. Si articola in tre passaggi. Nel primo la Madonna ci invita a seguire Gesù:
Cari figli, in questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo.
Poi ci invita a riposare in Lui:
Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà, ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza.
Quindi ci chiede di riconoscere quello che ha fatto per noi:
Figli miei, non dimenticate che mio Figlio vi ha redenti con la sua croce e vi ha messi in grado di essere nuovamente figli di Dio e di chiamare di nuovo "Padre" il Padre Celeste.
Questi tre passaggi trovano una corrispondenza diretta in alcune grandi affermazioni del Nuovo Testamento. Vediamole.
Le prime riguardano il primo passaggio, cioè l'invito a seguire Cristo:
Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. (Gv 8)
17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. (Mc 1)
Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. (Mt 9)
trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». (Gv 1)
38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. (Mt 10)
Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi! (Mt 19)
27Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10)
Altre affermazioni riguardano il secondo passaggio, cioè il 'riposo' in Cristo o il conforto dello stare con Lui:
28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero. (Mt 11)
29Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. (Mt 19)
20Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. (Ap 3)
Altre ancora riguardano il terzo passaggio, cioè il riconoscimento di quello che Cristo ha fatto per noi redimendoci e riconducendoci al Padre:
1Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. (Rm 5)
15E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». 16Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. 17E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. (Rm 8)
20Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria. 21È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, 22ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. (2 Cor 1)
18Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. 19Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. 20In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. (2 Cor 5)
4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, 5da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. 6Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. (Ef 2)
Seguire Cristo, dunque.
Questa è strada, il metodo, la forma della vita cristiana.
Seguire Cristo vuol dire appartenere a Lui, davanti a tutti.
Vuol dire ascoltare la sua parola e obbedire a Lui, davanti a tutti.
Vuol dire guardare ogni cosa come la guarda Lui, trattare ogni cosa come la tratta Lui.
Vuol dire essere uniti a Lui, rimanere in Lui, guardare Lui,
dialogare con Lui, camminare con Lui,
stare sempre con Lui, testimoniare Lui, cantare con Lui.
Vuol dire essere tra i suoi discepoli, essere nella sua compagnia, essere tra i suoi amici, essere nella sua Chiesa.

2. Il Padre: il "necessario"
Il secondo punto, come si è detto, riguarda direttamente il Padre. La Madonna lo esprime anche qui in tre affermazioni.
La prima riguarda l'amore e il perdono:
Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono.
La seconda riguarda la preghiera e il digiuno:
Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste.
La terza, sottolineata con forza dalla Madonna, introduce la parola 'necessario':
Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario.
Si potrebbe anche qui trovare molte affermazioni del Nuovo testamento (e anche dell'Antico) che corrispondono a questi passaggi del messaggio medjugorjano. Ma per non dilungarci troppo, segnaliamo alcuni passi da meditare con calma sulla figura del Padre Celeste:
- la preghiera del Pater Noster: Mt 6
- la preghiera di Gesù al Padre: Gv 17
- la lettera agli Efesini 1,3-14 e anche 15-23
- la lettera ai Colossesi 1,12-14.
Sull'amore e sul perdono va meditata la bellissima riflessione di Colossesi 3,12-15.

La Madonna usa il termine "necessario" parlando del nostro legame con il Padre. Gesù nel Vangelo ci testimonia la stessa cosa: un legame continuo, vivo, diretto, evidente, con il Padre.
Non si tratta solo di un'esigenza di Cristo come seconda persona della Santissima Trinità, ma anche di Gesù come uomo: Egli ci insegna che questo legame-rapporto con il Padre è indispensabile per essere uomini, per ciascuno di noi, per tutta la società, per tutta l'umanità.

La Madonna è venuta per correggere la visione stravolta che ci siamo fatti della vita e del mondo. Un mondo in cui non si cerca il Padre, non si grida a Lui, non si invoca Lui, è un mondo assurdo, impazzito, disumano.
E' un mondo sbagliato, dalla testa ai piedi.
E' un mondo che cerca di impostare la nostra vita come negazione del Padre: è demenziale. Perché noi esistiamo in Lui e per Lui, per cercare Lui, per invocare Lui, per trovare Lui, per stare con Lui. Il resto è bigiotteria, è bazar, è asilo infantile.
Un mondo che non cerca il Padre è un mondo ridicolo, è roba da lattanti, è una sala giochi, dove può stare solo uno che non ha gli ormoni della crescita.
Eppure questo è il mondo che ci ostiniamo a costruire, a servire, a vivere, a volere, a sognare, a inseguire.
Siamo dei poveretti, degli schiavetti, al pronto servizio di tutti i padroni di questo mondo. Sì, siamo schiavi. E magari passiamo tutta la vita in questa condizione pietosa: inseguendo ogni possibile giocattolo, ogni possibile illusione, ogni possibile fandonia.
Guardate alla maggior parte delle famiglie di oggi: si fa ogni sacrificio per tirare su dei figli che abbiano successo, che facciano carriera, che diventino importanti. Dio è all'ultimo posto, non si prega mai, non si dialoga mai con Lui, lo si ignora sistematicamente, non si segue nessuna comunità cristiana. Ogni sera tre ore davanti al televisore, ma mezz'ora per prendere il Rosario e la Bibbia e mettersi insieme in ginocchio davanti a Dio non c'è.
E tutto questo per che cosa? Per arrivare alla pensione e alla tomba, naturalmente. Dopo una vita di sacrifici continui, di ansie continue, di strategie continue. Una mèta veramente straordinaria. Complimenti!
Siamo fatti per il Padre: e cerchiamo i surrogati del mondo. O per parlar chiaro cerchiamo la nostra prostituzione: sì, la prostituzione, cioè la consegna di noi stessi al mondo e ai suoi interessi. Fino al giorno inevitabile in cui il mondo ci butta via. E' la storia di molti, per non dire di tutti. Dobbiamo leggere Ezechiele 16: la storia drammatica del Padre e della bambina…
Ma è questo che vogliamo per la nostra vita? E' questa schiavitù al mondo?
Non sarebbe più intelligente fermarsi e dire: "Padre, salvaci! Liberaci! Aprici gli occhi, la mente, il cuore! Compi la nostra umanità! Vieni!"?
Il Cristianesimo è questo. E' dire adesso (adesso!): io lascio tutto e vengo con te, o Cristo, vengo con Te dal Padre. Adesso, in questo momento. Prendo il televisore e lo metto in soffitta, cerco una comunità cristiana e comincio a seguirla, cerco Gesù e sto con Lui, dandogli spazio e tempo. E comincio a sperimentare un 'altro mondo': quello del Padre, quello della sua compagnia, quello della sua presenza. Basta schiavitù e basta prostituzione. Io sono fatto per il Padre. In Lui tutto mi è dato. I balocchi teneteveli pure, godeteveli, auguri.
Il 'mondo-senza-Dio' non è anzitutto quello che che sta nella società di massa, ma è quello che ogni famiglia cristiana può scegliere di vivere: una famiglia che non si inginocchia davanti a Dio, che non prega, che non dona spazio e tempo a Dio, che non mette Dio al primo posto, è esattamente il 'mondo-senza-Dio'. Tocca a noi scegliere cosa vogliamo dalla vita.

3. La Chiesa
Il terzo punto riguarda la realtà della Chiesa e, come si è detto, è anch'esso suddiviso in tre frasi-affermazioni.
La prima ci offre una singolare e interessante definizione della Chiesa:
Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio.
La seconda affermazione ci porta nel cuore dell'esperienza ecclesiale:
Perciò, figli miei, incamminatevi dietro a mio Figlio, siate una cosa sola con Lui, siate figli di Dio.
La terza frase riguarda coloro che devono guidare la Chiesa:
Amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi. Vi ringrazio!
La prima affermazione della Madonna riprende curiosamente un insegnamento che Gesù ci ha dato due volte in apparente contrapposizione alla Madonna stessa:
19E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». 21Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». (Lc 8)
[…] una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». 28Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». (Lc 11)
E' chiaro in realtà che Gesù non si sta contrapponendo a Maria, ma sta indicando chi è veramente Maria: colei che ascolta la parola di Dio e la pratica. Per questo Maria è modello di ogni cristiano e di tutta la Chiesa.
Ecco dunque un'immagine affascinante della Chiesa: una compagnia (un popolo) in cui tutti insieme si ascolta una Presenza che ci parla e la si segue. Così deve essere ogni comunità cristiana: radunata attorno a questa Presenza per ascoltarla e per seguirla.

La seconda affermazione, già nota nei messaggi medjugorjani, è uno splendido invito alla comunione con Cristo: essere "una cosa sola con Lui" (vedi Giovanni 17 e anche 15). E' chiaro qui il riferimento all'Eucarestia, alla Confessione e alla preghiera, che sono il cuore della Chiesa e della vita cristiana. E' ciò che dobbiamo chiedere ogni giorno.

La terza frase riguarda i pastori. E' commovente l'invito ad amarli come li ama Cristo (cfr Gv 13: "Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri").
Come sacerdote non posso non sentirmi molto colpito da questa tenerezza della Madonna. A volte come pastori siamo, come tutti, in difficoltà per i tanti errori, per i tanti peccati, per le tante incapacità: abbiamo bisogno di qualcuno che ci richiami, che ci corregga, che ci aiuti, anche in modo energico; allo stesso tempo, come tutti, abbiamo bisogno di sapere che Dio e la Chiesa ci vogliono comunque bene e hanno pietà di noi e della nostra miseria.
Tutto ciò mostra il genio di Dio: le nostre povertà, che fanno gridare sempre al 'fallimento' della Chiesa, sono invece il luogo del trionfo della sua Misericordia; così Dio costruisce una storia meravigliosa proprio là dove ci sembra che tutto sia perduto.

Omni Die