luca capozzi
1886
31 AGOSTO SAN GIUSEPPE D’ARIMATEA. (Continua sotto)... 31 AGOSTO SAN GIUSEPPE D'ARIMATEA... Giuseppe era originario di Arimatea, di condizione economica agiata e come narrano i Vangeli era un discepolo …Altro
31 AGOSTO SAN GIUSEPPE D’ARIMATEA.

(Continua sotto)...
31 AGOSTO SAN GIUSEPPE D'ARIMATEA...

Giuseppe era originario di Arimatea, di condizione economica agiata e come narrano i Vangeli era un discepolo di Cristo. Per paura delle ritorsioni dei giudei non aveva proclamato pubblicamente la sua Fede in Gesù, almeno fino alla Passione; grazie al forte senso di giustizia che lo animava partecipò al processo di Gesù al Sinedrio, smentendo e cercando di confutare le tesi dell’accusa. Ma il suo atto di coraggio lo dimostra dopo la morte del Maestro, quando si presenta a Pilato, chiedendo arditamente il corpo del Messia, per potere donargli una degna sepoltura ed evitare che il suo corpo finisse in una fossa comune; nel suo pietoso intento Giuseppe trova collaborazione in Nicodemo e nelle donne. Giuseppe portò con sé gli aromi ed una bianca sindone, presero il corpo di Gesù e dopo averlo avvolto in bende profumate lo depose in un suo nuovo sepolcro, appena scavato nella roccia presso il Calvario; poco prima del tramonto infine chiuse il sepolcro facendogli ...
... rotolare davanti una grossa pietra.
La storia ufficiale di Giuseppe d’Arimatea ha termine qui, mentre le notizie tradizionali su di lui proseguono su molti scritti, ad esempio lo pseudo vangelo di Nicodemo e negli Atti di Pilato si narra che i giudei rimproverarono a Giuseppe il suo comportamento dopo la sepoltura di Cristo e ne ordinarono l’arresto; fuggì miracolosamente alla prigione e tornò a Gerusalemme dove raccontò gli avvenimenti.
Esiste una narrazione largamente diffusa in Inghilterra, denominata Vindicia Salvatoris, in cui si raccontano le imprese di Tito, figlio dell’imperatore Vespasiano, partito da Bordeaux insieme ad alcuni discepoli di Cristo alla volta di Gerusalemme per vendicare la morte del Messia, ucciso ingiustamente dai giudei; lì i romani incontrarono Giuseppe, rinchiuso dagli ebrei in una torre perché morisse di fame, mentre lui si mantenne in vita per nutrimento celeste.
La figura di Giuseppe viene anche accostata al Santo Graal in alcuni fantasiosi scritti medievali, in cui si racconta che dopo aver accuratamente pulito il corpo di Cristo, ne conservò un calice del suo sangue, tramandandolo ai figli ed ai figli dei suoi figli, fino a quando nel XIII secolo il Patriarca di Gerusalemme lo consegnò ad Enrico III d’Inghilterra per evitare che cadesse nelle mani degli infedeli.
Un’altra leggenda vuole che sia stato Giuseppe stesso a peregrinare per l’Europa con il Santo Graal insieme a San Giacomo che si fermò in Spagna, mentre lui girovagò per mezzo continente, passando anche per il Portogallo, la Francia e l’Inghilterra, il calice Santo a questo punto andò perduto, fino a quando un cavaliere senza macchia l’avrebbe ritrovato; queste leggende si basano anche sulla narrazione delle gesta del Patriarca Fortunato di Gerusalemme, che per non essere catturato dagli infedeli, scappò in Occidente al tempo di Carlo Magno, portando con sé le ossa di Giuseppe di Arimatea.
Il culto più antico verso il Santo è comunque orientale e nei calendari georgiani la sua ricorrenza viene posta generalmente al 30 o 31 Agosto, mentre i greci lo commemoravano il 31 Luglio; in Occidente venne venerato principalmente in Inghilterra, dove secondo alcune tradizioni, Giuseppe d’Arimatea avrebbe fondato il primo oratorio del paese.
Emanuele
luca capozzi
il suo atto di coraggio lo dimostra dopo la morte del Maestro, quando si presenta a Pilato, chiedendo arditamente il corpo del Messia, per potere donargli una degna sepoltura ed evitare che il suo corpo finisse in una fossa comune; nel suo pietoso intento Giuseppe trova collaborazione in Nicodemo e nelle donne. Giuseppe portò con sé gli aromi ed una bianca sindone, presero il corpo di Gesù e dopo …Altro
il suo atto di coraggio lo dimostra dopo la morte del Maestro, quando si presenta a Pilato, chiedendo arditamente il corpo del Messia, per potere donargli una degna sepoltura ed evitare che il suo corpo finisse in una fossa comune; nel suo pietoso intento Giuseppe trova collaborazione in Nicodemo e nelle donne. Giuseppe portò con sé gli aromi ed una bianca sindone, presero il corpo di Gesù e dopo averlo avvolto in bende profumate lo depose in un suo nuovo sepolcro, appena scavato nella roccia presso il Calvario; poco prima del tramonto infine chiuse il sepolcro facendogli ...
... rotolare davanti una grossa pietra.