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Lezione odierna tratta dai Quaderni del 1944 di Maria Valtorta con audio. Imparare a sopportare le persone moleste Dice Gesù: «Ed ora che finalmente puoi essere tutta mia, ti parlo. È carità sopportare …Altro
Lezione odierna tratta dai Quaderni del 1944 di Maria Valtorta con audio.

Imparare a sopportare le persone moleste

Dice Gesù:
«Ed ora che finalmente puoi essere tutta mia, ti parlo.
È carità sopportare anche i disturbatori e non ti devi rifiutare a questa carità, né innervosirti. Guarda il tuo Maestro. Io ti do una grande lezione di sopportazione. Non volendo sottoporti ad una doppia fatica parlandoti mentre altri ti parlano o ti fanno chiasso d’attorno, né volendo mettere altri a conoscenza della mia istruzione a te, attendo, con pazienza che non si stanca d’esser tale, che tu possa esser tutta per Me. Tu vedi con quanta tranquillità aspetto e con quanta benignità riprendo a parlarti quando il momento è venuto. Impara a fare anche tu così, senza timore di perdere nulla, senza irritarti, senza turbarti in nessun modo. Non perdi nulla. Stai tranquilla. Acquisti soltanto il merito di un atto virtuoso.
Questa sera ti parlerò di2 coloro che, per aver creduto al Precursore e aver seguito Me, furono da Me scelti per apostoli miei. E ti parlerò anche della pecora smarrita del piccolo gregge, dal quale venne il gregge immenso che ora è sparso per la Terra e che è il gregge battezzato nel mio Nome.
Le somiglianze fisiche non hanno importanza, Maria. Sono fortuite combinazioni. Vi sono parenti che non si assomigliano fisicamente quanto si assomigliano due che parenti non sono e viceversa. Vi sono anche attrazioni fisiche per cui due che si assomigliano si amano più di due che sono diversi, quasi uno contemplasse nell’altro un secondo se stesso vedendolo3 ornato di quegli abbellimenti che l’amore fa vedere e che rendono perfetto, per chi ama, l’oggetto del suo amore. Ma ciò non ha importanza.
Occorre tenere presente che la Galilea non era un mondo e che i Galilei erano relativamente pochi, che si sposavano quasi sempre fra loro e che perciò i caratteri somatici erano ripetuti in due o tre esemplari che da secoli si ritrovavano su quei volti. Non sarebbe errato dire che in tutti i piccoli paesi, se si fosse andati alle origini, si sarebbero trovati due o tre ceppi familiari originari, i quali si erano sposati o risposati fra di loro dando un carattere fisico spiccato in tutta la razza galilea.
Che perciò Giovanni avesse anche una somiglianza fisica con Me, non deve stupire. Era un galileo biondo. Particolarità più rara del galileo bruno ma che pure esisteva. Ma la sua somiglianza era ancor più spiccata in quanto riguarda lo spirito.
Venuto a Me ancora vergine, giovane, innocente, mi aveva potuto assimilare come nessun altro. Era una copia vera del Maestro. L’amore lo aveva portato a prendere non solo il pensiero ma finanche il modo di parlare, gestire, muoversi mio. Lo aveva persino reso più somigliante a Me nel volto, fenomeno che non è unico fra due che si amano perfettamente. E Giovanni mi amò di amore perfetto. Lo vedi come sfavilla nella gioia del sentirselo dire? Nessuno mi amò come lui, fuorché la Benedetta, di un amore che non conobbe attimo di titubanza o di errore. E nessuno, fuorché mia Madre ed i bambini che venivano a cercare la mia carezza, ebbe4 per Me il dono di un cuore puro come il suo.
Giovanni mori longevo, ma i lustri non offuscarono, col loro accumularsi, quel candore angelico che non conobbe altra fiamma che quella dell’amore divino ed altra carezza che quella di mia Madre.
Era il più giovane del gruppo apostolico. Dopo lui, in età, veniva l’iscariota. E per età avrebbe potuto esser anche lui come Giovanni. Ma non lo era. E se vergine non era, casto non divenne neppure dopo avermi conosciuto. Era un impuro. E l’impurità impedisce l’opera di Dio nei cuori e favorisce quella di Satana come nessun’altra passione.
Il suo volto ti è noto. È quello. Ti è apparso come il Seduttore. Perché infatti nella sua bellezza egli assomigliava al Bellissimo che si era ribellato a Dio e che è padre di tutti i nemici di Dio.
Anche la bellezza è un’arma in mano a Satana, ed esso non trascura di imprimere il suo carattere di seduzione sui suoi strumenti. In tal modo li attira verso il suo profondo e li può mordere al cuore inoculando il triplice peccato. E Giuda aveva nel cuore la concupiscenza del denaro, della carne, del potere. E per queste tre Nemesi che lo perseguitavano, e che egli non volle volere vincere, divenne il deicida. Quando Satana vuole prendere offre la donna, per la quale è necessario avere censo e onori per conquistarla. Quando ha preso nega denaro, onori e donna, e dà unicamente disperazione e morte.
Giovanni era il sole del gruppo apostolico. Giuda era le tenebre. Era figlio della Menzogna. La mia Luce e Verità non poterono penetrare in lui. E se nonostante le sue prevenzioni potei fare di Natanaele un convinto5 e di Levi un convertito6, perché non era nel primo frode e nel secondo resistenza alla grazia, nulla potei in Giuda poiché il suo animo era posseduto né Io potevo penetrarvi perché egli me ne interdiva l’entrata. Mi seguì per speranza umana. Mi tradì per avidità umana. Vendette il Cristo ai suoi crocifissori e la sua anima a Satana che da anni era il suo istigatore, perché Satana non è Dio che dà anche se non date per conquistarvi a Sé. Satana vuole il cento per uno. Vuole voi, in eterno, in cambio di un’ora di trionfo bugiardo. Ricordatevelo.
Ho sopportato questa serpe nel gruppo per insegnare agli uomini a sopportare e ad insistere per salvare. Non un pensiero di Giuda m’era ignoto. Ed è stata una anticipata passione l’averlo vicino. Un tormento che voi non contemplate, ma che non fu meno amaro degli altri. Vi ho insegnato a sopportare le cose e le persone moleste, perché quale persona è più ripulsiva di chi tradisce?
Maria, la vita del Cristo è insegnamento anche nei più insignificanti particolari, e te ne istruisco perché voglio che tu mi conosca e mi imiti anche nelle cose minori.
Ti benedico.»

Valtorta - Quaderni - 2 gennaio 1944 ed. Cev