carlo eugenio rogers
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LA TRADIZIONE DEI PRESBITERI

il Presbiterato rappresenta il secondo grado del sacramento dell’ Ordine Sacro, prima viene il Diaconato e successivamente al presbiterato c’è il Vescovato .
Oggi, dopo il Concilio Vaticano II, del presbiterato è rimasto solo il nome, infatti anche i preti più anziani, sono ex ragazzini fatti sacerdoti a ventiquattro o venticinque anni, quasi tutti con gravi problemi affettivi e caratteriali a causa di una mancata maturità di fede dipendente da un distorto cammino di fede, senza più la minima e necessaria pietà personale . Nessuno di loro prega più col breviario e si sente legato all’ Ufficio delle Letture e il Sacro Rosario e lo vediamo dalle omelie dove dimostrano che è completamente assente il pensiero dei Padri e della sana Tradizione cattolica : vediamo che o non sono più in grado di recepirla o che non hanno bisogno per la loro vita di pietà fatta di pastorale inutile e dannosa ,quindi diventano dei semplice amministratori e dispensatori di sacramenti nel migliore dei casi.
Perchè si chiamavano "anziani" e venivano affiancati ai vescovi nell’ amministrazione delle chiese locali ? Perché erano quasi tutti oramai sposati e avevano sposato e sistemato i loro figli e la loro famiglia bene, con un buon nome e buona reputazione morale e non andavano a caccia di ragazzini e non c’era pericolo di ordinare gay e travestiti .
Avevano lavorato ed erano liberi da grossi impegni personali oramai per dedicarsi al vengelo, non dovevano più procreare per la specie essendo passato il tempo e le loro donne erano tutte in menopausa . Erano già maturati sessualmente e non dovevano fare nuove esperienze segrete e umane di maturazione, ma erano gente che voleva salvarsi innanzitutto l’anima e poi aiutare il vescovo nell’ evangelizzazione della chiesa locale e del territorio dove erano ben conosciuti da tutti per la loro pietà esemplare . . Col tempo capirono che era meglio che vivessero assieme in comunità quelli rimasti soli per aiutarsi e animarsi reciprocamente come nelle comunità del clero agostiniano, restando liberi nel loro ministero sparso ovunque ma legati a una comunità per aiutarsi reciprocamente senza la necessità di avere badanti personali che spesso sarebbe potuta diventare la loro amante convivente nei luoghi più montani per confortare la loro solitudine . Insomma solo quelli davvero santi con miracoli e profezie, potevano diventare preti prima dei cinquant'anni, pur se i vescovi ne avevano bisogno per la loro pastorale. Perchè solo quelli di loro che persevereranno fino alla fine; quei pochi che conserveranno la fede, si salveranno.