14. La RESURREZIONE. (1)

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14.1 Un boato potente, armonico e solenne riempie il Creato…, Gesù appare in piedi imponente, splendidissimo nella sua veste di immateriale materia, soprannaturalmente bello e maestoso, con una gravità che lo muta e lo eleva, pur lasciandolo Lui.
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Mi ero ripromesso di raccontarvi la storia della vita di Gesù.
Ora Gesù è morto e questa nostra storia – che poi non è stata tanto ‘breve’ ma niente comunque rispetto alle cinquemila pagine di Maria Valtorta - potrebbe essere anche finita.
Gesù tuttavia non era solo un uomo, era un Uomo-Dio.
La vera essenza dell’uomo non è il corpo caduco, ma l’anima spirituale immortale, e l’anima di Gesù era quindi tutt’altro che morta, anzi – ormai nella Gloria unita al Verbo per aver compiuto la sua Missione con il suo Sacrificio – era più ‘viva’ che mai, tanto viva che fra poco avrebbe di nuovo animato il proprio corpo permettendone la Resurrezione.
La nostra storia dunque continua, perché adesso arriva il meglio, senza il quale – come aveva detto San Paolo – la nostra Fede sarebbe vana: la Resurrezione!
Ecco come Giovanni racconta nel suo Vangelo gli avvenimenti del primo giorno (feriale) della settimana ebraica.

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