zagormau
8

LA MISERICORDIA SPIRITUALE parte 2

« Insegnare agli ignoranti »

25 giugno 1968
Figlia mia, ascoltami, ti parlerò dell'opera di misericordia che compie chi istruisce gli ignoranti.
Io ero chiamato Maestro, il divino Maestro, perché era proprio la mia missione quella d'insegnare e d'istruire. Io parlavo a persone di ogni categoria e di ogni età. I bambini mi ascoltavano estatici e gli adulti mi seguivano dimenticando il cibo.
Mi trattenevo con gli amici e con i nemici, con i giusti e con i peccatori, con i malati e con i sani e a tutti insegnavo la via del Cielo. «Io sono la Via, la Verità e la Vita: chi crede in Me non perirà mai», dicevo.
Ai miei apostoli diedi l'incarico di continuare la mia missione dicendo: «Andate a istruire tutte le genti!». E la Chiesa, depositaria della Verità, continua questa missione per mezzo dei miei Ministri e istruisce tutti i popoli.
Beati coloro che eseguiscono questo mandato con fede e amore! Beati sono coloro che dopo di aver approfondito alla mia scuola le cose di Dio, sentono il desiderio di farle conoscere anche ad altri e si studiano di diventare maestri di vita cristiana.
Figli miei, siate desiderosi di apprendere i miei insegnamenti. Non trascurate l'istruzione religiosa, che vi viene per mezzo dei miei Ministri. Ascoltate le mie lezioni che vi impartisco direttamente, poiché Io parlo al cuore degli uomini e poi, a vostra volta, istruite gli altri.
Tu, mamma, non dimenticare che le lezioni che dai ai tuoi figli non saranno scordate, anche se ti parrà che, a un certo punto della vita, i tuoi insegnamenti sono stati un fallimento. Non temere: riaffioreranno più avanti, forse nell'età adulta o nella vecchiaia, e non andranno persi.
La cosa più importante è che tu sia coerente tra il dire e il fare, che tu abbia a insegnare più con l'esempio che con la parola, anche se necessariamente devi adoperarla.

Insegnamento religioso

Permettimi ora di rivolgermi a quella categoria di persone che ha scelto come professione l'insegnamento nelle scuole.
È veramente una missione, non una professione, che mette l'individuo a contatto con l'anima del fanciullo, del giovanetto e dell'adolescente per parlare alla sua intelligenza e alla sua volontà. È una missione delicata e divina che rispecchia la mia.
Gli insegnamenti ricevuti sui banchi della scuola non si dimenticano più. Il comportamento del maestro viene a far parte di quei ricordi che fin nella più tarda età o ci allieteranno o ci rattristeranno.
Se gli insegnanti si rendessero conto della delicatezza del loro compito, con quanto cuore lo svolgerebbero, con quanta preparazione anche morale e spirituale attenderebbero a esso!
Pochi si rendono conto della grandezza della loro missione, che molti esercitano solo a scopo di lucro mentre, se ben svolta, è l'esercizio quotidiano di un'opera di misericordia importante e delicata.
Prega, figlia mia, per gli insegnanti, siano essi maestri o professori di università, perché si comportino saggiamente e cristianamente nel loro insegnamento e non trasformino la cattedra in un pulpito da cui vengano insegnati l'errore e molte volte anche il peccato.
Chi avrà insegnato la mia dottrina splenderà nel Cielo come stella e chi si sarà dedicato all'insegnamento, anche delle scienze profane, con amore e con dedizione, accumulerà molti meriti, perché trasformerà la sua vita nella pratica continua di un'opera di misericordia preziosa: «Istruire gli ignoranti».