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FABIO MINI, un generale di corpo d’armata, già capo di Stato maggiore del Comando Nato per il sud Europa.

" Gridiamo BASTA ! E che il nostro grido divenga una ossessione per tutti gli stupidi decisori politici che dopo averci messo nella merda ci vorrebbero vedere pure morti. "
" Il punto nevralgico è l’assoluta finzione che sta andando in scena all’interno dell’Europa.
Abbiamo ben capito, al netto dei piani russi altro, quale preparazione è stata fatta dagli USA e per loro conto dalla NATO, fin dal 2014 e prima per destabilizzare l’area e portare la Russia al grande salto; la preparazione è stata lunga e la pianificazione accurata. Oggi noi europei siamo prigionieri del loro schema.
“Vale la pena morire per la NATO ? Se questa domanda me l’avessero posta una quarantina di anni fa non avrei avuto il minimo dubbio sulla risposta. Un secco Si. Ma adesso morire per la NATO ha ancora senso ? Nossignore ! Rischiamo di morire per una NATO che ha cambiato pelle e che non è più la stessa organizzazione difensiva che agiva nell’interesse comune degli Stati aderenti. Adesso morire per la NATO significa morire per gli interessi egemoni di una sola nazione, l’unica che trae beneficio da una guerra in Europa: gli Stati Uniti d’America.
Una NATO al cui vertice c’è un burattino con smania di potere che agita ogni giorno lo spettro di una guerra nucleare. No amici miei, morire per questa NATO non vale la pena e credetemi, non è codardia ma semplice avvedutezza. Fermiamo questa folle corsa al massacro finché siamo in tempo. Ognuno a modo suo, per quello che è possibile fare, per evitare che questa spirale di insulsa violenza coinvolga i nostri militari che sono chiamati a difendere la PATRIA, che è una sola. Non quella “europea” e tantomeno quella “atlantica“, ma l’ITALIA. Non perdiamo il senso della ragione e non pieghiamoci alle logiche della politica internazionale che tutto sembra volere meno che gli interessi del nostro popolo. Non rimaniamo inermi ! Facciamo sentire il nostro dissenso in tutti i modi possibili, compreso quello di un semplice post. Ribelliamoci al corso degli eventi deciso da altri per brama di potere ed interessi personali. Gridiamo BASTA ! E che il nostro grido divenga una ossessione per tutti gli stupidi decisori politici che dopo averci messo nella merda ci vorrebbero vedere pure morti. "
Aprite bene le orecchie👂 Ascoltate i generali e i capi di Stato maggiore 😱
Non è saggio proseguire sempre con lo stesso approccio, che aveva senso un
anno fa, quando un Paese debole, aggredito ingiustamente, andava aiutato in tutti i modi.
Ora che l’Ucraina non solo si è difesa ma è passata al contrattacco, c’è uno stallo che rappresenta un’opportunità per una via d’uscita negoziale che va sfruttato prima che sia troppo tardi. Non lo dico io, lo dicono i generali come il capo di stato maggiore delle forze armate americane, generale Mark Milley. Come pure il generale Marco Bertolini, veterano di guerra ex comandante della missione Isaf in Afghanistan, di tutte le forze speciali italiane e per anni a capo del nostro Comando operativo interforze, che si è detto contrario all’invio di altre armi e per una immediata soluzione negoziale, dicendo che ci stiamo rassegnando ad entrare in guerra. Presto ci troveremo a parlare non più dell’invio di armi bensì dell’invio di truppe. Se non fermiamo subito questa guerra, finiamo dritti sull’orlo di una terza guerra mondiale. Come si fa a non ascoltare le parole del Capo di Stato maggiore della Difesa ?
Ascoltate attentamente ! 🫵 "Ora ogni iniziativa negoziale va colta al volo, anche quella cinese. Non possiamo permetterci un altro conflitto congelato nel cuore dell’Europa. Non ci sono alternative a superare le macerie e il dolore, per evitarne altri. Serve una riflessione sul dopo, non sul ripristino dello status quo ante 2022, ma sul mondo nuovo che verrà, diverso da quello che era prima dell’invasione." Così l'Ammiraglio Dragone.

Visto che da mesi chi osa pronunciare la parola pace viene bersagliato da Tv e giornali, prima che sia troppo tardi sarà necessario ricompattare tutto il movimento pacifista in Italia e in Europa, perché la guerra è sempre stata e sempre sarà un grande affare per i produttori di armi e una gran fregatura per i popoli che alla fine pagano il conto.
Festeggiano le lobby delle armi mentre piangono invece gli Italiani onesti, quelli in difficoltà, perché aumenta tutto, tranne salari e pensioni, purtroppo. Dal 5 all’8 giugno si terrà a La Spezia il maxi salone dell’arsenale militare e tra gli organizzatori c’è Aiad di cui Crosetto è stato presidente fino all'altro ieri.