Una mia riflessione teologica su san Giuseppe. Leggendo l'enciclica di papa Francesco " Lumen fidei" al n° 21, non ho potuto non applicarla al nostro amato san Giuseppe. Ecco cosa è scritto al n°21: …Altro
Una mia riflessione teologica su san Giuseppe.

Leggendo l'enciclica di papa Francesco " Lumen fidei" al n° 21, non ho potuto non applicarla al nostro amato san Giuseppe. Ecco cosa è scritto al n°21:

<< Possiamo così capire la novità alla quale la fede ci porta. Il credente è trasformato dall’Amore, a cui si è aperto nella fede, e nel suo aprirsi a questo Amore che gli è offerto, la sua esistenza si dilata oltre sé. San Paolo può affermare: « Non vivo più io, ma Cristo vive in me » (Gal 2,20), ed esortare: « Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori » (Ef 3,17). Nella fede, l’"io" del credente si espande per essere abitato da un Altro, per vivere in un Altro, e così la sua vita si allarga nell’Amore. Qui si situa l’azione propria dello Spirito Santo. Il cristiano può avere gli occhi di Gesù, i suoi sentimenti, la sua disposizione filiale, perché viene reso partecipe del suo Amore, che è lo Spirito. È in questo Amore che si riceve in qualche modo la visione propria di Gesù. Fuori da questa conformazione nell’Amore, fuori della presenza dello Spirito che lo infonde nei nostri cuori (cfr Rm 5,5), è impossibile confessare Gesù come Signore (cfr 1 Cor 12,3) >>.

La fede di san Giuseppe fu un continuo aprirsi all'amore di Dio, un amore di cui ha compreso la sua dimensione verticale, ovvero di un amore che si offre all'uomo, di un amore che dialoga con l'uomo, fino a farsi uomo, nella persona di Gesù di Nazaret. Giuseppe è il credente che si è lasciato possedere e trasformare dall'amore trinitario. La sua fede, ha fatto sì che il suo "IO" divenisse il " TU" che si apre al dialogo personale con Dio, che si relaziona con la persona di Dio, fino a fondersi in un "NOI" intimo , un "noi" familiare , oserei dire una relazione parentale, in vista della sua missione di genitore del "logos" di Dio, fatto uomo. Nell'Io di giuseppe è inscritta la sua piena adesione alla sua vocazione di essere il familiare di Dio. La fede di Giuseppe è così l'espressione di una libertà giocata nel TU di Dio , con il quale entra in dialogo ed aderisce liberamente, per divenire vero cristiano, diventando vero figlio di Dio, nel figlio di Dio. Nell'atto stesso in cui, diventa padre putativo del Figlio di Dio, Giuseppe vive la sua fede in questa prospettiva di uomo che gioca la sua vita in un continuo rapporto di figliolanza con Dio, perchè vero cristiano. E' consapevole che la sua fede in Dio è affidamento di un figlio nelle mani di un Dio che è padre. Comprende che il suo essere padre del Figlio di Dio padre, è un'altissima vocazione e una grandissima dignità che è toccata solo a lui. Il suo cuore vive in un indicibile stupore misto a gioia, di sapersi padre di quel Dio che si fa uomo come lui e che dovrà accudire , educare, sostenere, amare come se fosse veramente figlio suo. Dio dona al mondo il Figlio suo Unigenito e Giuseppe è consapevole che questo dono di Dio al mondo è affidato alle sue cure. Gesù, dono dell'amore incommensurabile di Dio all'umanità, viene affidato a san Giuseppe , il quale sa che questo dono , pur essendo suo, in qualità di suo padre, dovrà lasciarlo per il bene nostro. Ne consegue che Giuseppe può giustamente essere considerato un grande canale, attraverso cui l'uomo può ottenere da Gesù , molti doni ( grazie ). Giuseppe è veramente mediatore di grazie! Giuseppe, vede la realtà storica che sta vivendo, grazie allo Spirito Santo che lo sostiene nella sua missione , interpretandola come momento che si proietterà fino alla fine del mondo. Giuseppe, si sente sulla scena della storia e sa che ne è il protagonista con la sua sposa e quindi , avverte di essere stato chiamato anche a partecipare alla redenzione del mondo, sempre con la sua sposa e madre di Dio. La sua fede in Dio è così saldamente radicata in Lui, che si affidò allo Spirito Santo per essere in grado di portare a termine , la volontà divina nella sua vita. Ritengo che sia giusto sviluppare una teologia su san Giuseppe, facendoci aiutare anche dai documenti magisteriali, così come ho fatto sopra. Sono certo che il Signore, voglia proprio questo , ovvero che si scopra quale grande uomo sia san Giuseppe e di quali grandi grazie o doni , sia stato rivestito.
( Medici Fabrizio )