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Dal 29 agosto al 1 settembre MADONNA DELLE LACRIME - 1953 prodigio a Siracusa: piange statuetta della Madonna - Preghiera alla Madonna delle Lacrime.

Preghiera alla Madonna delle Lacrime

O Madonna delle Lacrime
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante
dell'amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia
dopo aver visto
la profonda tenerezza del tuo cuore.
Amen

(Giovanni Paolo II)

LE PAROLE di GIOVANNI PAOLO II
Il 6 Novembre 1994, Giovanni Paolo II, in visita pastorale alla città di Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, ha così detto:
«Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico.
Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre.
Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l'amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli.
Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio.
Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all'incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l'intera società».


IL MESSAGGIO

Comprenderanno gli uomini l'arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh le lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? O piange per tant'i figli, nei quali l'errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la maestà divina? O sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora trascinati da falsi miraggi fra le schiere dei nemici di Dio? A voi spetta di cooperare con l'esempio e con l'azione al ritorno dei profughi alla casa del Padre e di adoperarvi affinchè si chiudano al più presto le brecce aperte dai nemici della religione nella vostra Isola, fatta oggetto di cupido assedio.

Perciò non lasciate trascorrere questo giorno senza proclamare unanimemente, pubblicamente e solennemente che il popolo della Sicilia intende rimanere fedele a Cristo e alla Chiesa

Da parte Nostra, non vorremmo terminare questa Nostra Esortazione, senza avervi indicato brevemente in che modo il popolo della Sicilia rinsalderà la sua fedeltà a Cristo. Curate primieramente l'istruzione religiosa in tutte le età e in tutti i ceti sociali, in particolare tra la gioventù. Agli ammalianti sofismi degli avversari della Chiesa non vi è che da opporre la chiarezza della sua verità. Un popolo che non conosca quali siano i veri tesori, non saprà nè conservarli né difenderli : si accorgerà dei perduti beni, quando ne sarà stato già depredato. Apprendete e approfondite la dottrina cristiana, voi, cui Iddio ha dato tanti egregi talenti d'ingegno, cosicchè, per comune riconoscimento, la Sicilia fu sempre vivaio di uomini illustri per scienze ed arti. La fedeltà a Cristo si traduca inoltre nella frequenza assidua dei Sacramenti, che sono il sostegno della vita cristiana e delle virtù familiari e civiche. I vostri bei templi, monumenti del fervore degli avi, e taluni anche della indomita resistenza alla persecuzione, vibrino ancora del vivo palpito della fede operosa. Infine vi chiediamo di continuare ad essere gelosi custodi dei filiali vincoli, che sempre vi legarono a questa Sede Apostolica. Come un giorno di buon animo la Sicilia annuì ai desideri del Nostro Predecessore S. Gregorio Magno, particolarmente ad essa affezionato, così la Nostra voce trovi sempre negli animi vostri pronto e incondizionato consenso (Greg. I Epist. Iohanni Episc. Syracusano, Oct. 598 - Reg. IX, 26 - Mon. Germ. Hist. Epp. t. 2, pag. 59-60).

Ricevete questa Nostra Esortazione quasi messaggio della Madre di Gesù a voi, che a Lei intendete di consacrarvi come a vostra Signora e Protettrice. Affinchè i desideri di Lei e i Nostri voti si compiano, invochiamo l'abbondanza delle divine grazie per ciascuno di voi e per l'intiera Sicilia, in particolare per i poveri, i malati, i piccoli, i lavoratori del mare e delle campagne, le Autorità civili, i vostri Presuli e i vostri Sacerdoti. A tutti impartiamo con effusione di cuore la Nostra Apostolica Benedizione.

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