L'aborto: Orrendo Crimine, e i "vaccini" anticovid
- Ai Vescovi -
Dal "Messaggio del Signore Gesù nella solennità del Suo Sacratissimo Cuore":
"Sabrina; ma che Chiesa è questa? Cioè: che sposa è, nei Miei confronti?
Una sposa, troppo spesso, infedele, adultera e falsa meretrice.
Ahimè! che dolore atroce!... chi Mi consolerà?"
messaggidelsacrocuore.it/…re-gesu-nella-solennita-del-suo-sacratissimo-cuore
***
APPELLO CONTRO I VACCINI CONTAMINATI DALL'ORRORE DI UNA PICCOLA VITA DISTRUTTA NEL DOLORE.
L’aborto: la fonte del tessuto fetale
Affrontiamo onestamente la realtà dell’aborto. Circa una gravidanza su cinque in tutto il mondo si conclude con un aborto; si stima che si tratti di 40-50 milioni di aborti all’anno [1]. Da quando il business dell’aborto è iniziato sul serio, ben 2,5 miliardi di bambini non nati sono stati uccisi nel grembo delle loro madri. Solo per un momento, riflettiamo su questa cifra e cerchiamo di scandagliare questo abisso senza fondo.
La crudeltà eccezionalmente barbara del ventesimo secolo, con le sue due micidiali guerre mondiali e ideologie ancora più micidiali, non si avvicina nemmeno all’immensa grandezza di questo massacro mondiale del più indifeso di tutti gli esseri umani. Come potremmo non tenere questo fatto saldamente in mente mentre deliberiamo ponderatamente sulla moralità dei vaccini fatti con cellule derivate da feti umani abortiti?
Questo genocidio dei nascituri è impensabile nella sua grandezza, ma è altrettanto inconcepibile nella sua brutalità atroce: il modo in cui vengono uccisi è barbaro oltre ogni immaginazione. Mettiamo davanti agli occhi della nostra mente alcuni dei metodi di aborto chirurgico più diffusi [2]. Immaginiamo un bambino non ancora nato a nove settimane dal concepimento: può fare le capriole, aggrottare le sopracciglia e deglutire. Per abortire questo nascituro, un tubo cavo con una punta tagliente viene inserito nell’utero di sua madre e collegato ad un potente aspiratore, che lo riduce in piccoli pezzi che vengono aspirati in una bottiglia e gettati via.
Ora immaginiamo una bambina non ancora nata alla fine del terzo mese nell’utero di sua madre: può piangere silenziosamente, e talvolta lo fa, e può sentire dolore. Per abortire questa bambina non ancora nata, un paio di pinze vengono inserite nell’utero di sua madre per afferrare e torcere le sue ossa, fino a quando il suo corpo è totalmente smembrato, la sua spina dorsale molto probabilmente spezzata, e il suo cranio schiacciato mentre viene strappato dal corpo di sua madre.
Infine, immaginiamo un bambino non ancora nato a 20 settimane: può riconoscere la voce di sua madre. Per abortirlo, il medico inserisce un lungo ago nell’addome della madre e inietta una forte soluzione salina che lui inghiotte; il veleno corrosivo lo brucia dentro e fuori. Entro un giorno, la madre darà effettivamente alla luce il suo bambino morto o morente. Molti di questi bambini sono nati vivi, poi lasciati incustoditi a morire. Questa è una morte più crudele di quella dei bambini sacrificati nella Gehenna, la valle vicino a Gerusalemme dove gli antichi israeliti un tempo sacrificavano i propri figli, bruciandoli vivi nelle mani dell’idolo cananeo Moloch. Le fiamme dell’infanticidio li consumavano più rapidamente delle piccole vittime di oggi. Nelle mani di Moloch oggi fa un freddo glaciale: il bambino rabbrividisce fino a diventare silenzioso e immobile, steso in una pozza di sangue che si raffredda rapidamente. Una volta avvolto al caldo nel grembo materno, ora giace senza vita in una stanza sterile, nudo dalla testa ai piedi, senza nessuno che lo pianga [3].
silvanademaricommunity.it/…llorrore-di-una-piccola-vita-distrutta-nel-dolore/
Tratto dal sito: A difesa della vera Fede Cattolica
google.com/view/a-difesa-vera-fede-cattolica/home-page
(9 novembre 2021 - file audio di Sabrina)
06:58
gianni2010 condivide questo