jamacor
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“Non crearti esigenze” “Non crearti esigenze” Non lo dimenticare: possiede di più chi ha meno bisogni. —Non crearti esigenze. (Cammino, 630) Molti anni fa — più di venticinque — frequentavo una …Altro
“Non crearti esigenze”

“Non crearti esigenze”
Non lo dimenticare: possiede di più chi ha meno bisogni. —Non crearti esigenze. (Cammino, 630)
Molti anni fa — più di venticinque — frequentavo una mensa di carità, per mendicanti che non avevano altro pasto giornaliero che quello che lì veniva distribuito. Era un locale spazioso, amministrato da un gruppo di buone signore. Dopo la prima distribuzione, venivano altri mendicanti a raccogliere qualcosa che avanzava e, in questo secondo gruppo, un povero attirò la mia attenzione: era proprietario di un cucchiaio di peltro! Lo cavava di tasca con circospezione, con cupidigia, lo guardava avidamente e, dopo aver assaporato la sua razione, guardava di nuovo il cucchiaio con occhi che gridavano: è mio!, gli dava un paio di leccate per pulirlo e, soddisfatto, lo riponeva di nuovo tra le pieghe dei suoi cenci. Effettivamente, quel cucchiaio era suo! Il misero mendicante, in mezzo a quella gente, ai suoi compagni di sventura, si riteneva ricco.

Nella stessa epoca conoscevo una signora, con titolo nobiliare, Grande di Spagna. Davanti a Dio, questo non significa niente: siamo tutti uguali, tutti figli di Adamo e di Eva, creature deboli, con virtù e difetti, capaci — se il Signore ci abbandona — di compiere i delitti più gravi. Da quando Cristo ci ha redenti, non ci sono differenze di razza, di lingua, di colore, di lignaggio, di censo...: siamo tutti figli di Dio. La signora di cui sto parlando abitava in un palazzo aristocratico, ma per se non spendeva neppure due pesetas al giorno. Invece, retribuiva molto bene la servitù, e il resto lo destinava all'aiuto dei bisognosi, assegnando a se stessa privazioni di ogni genere. A questa donna non mancavano i beni che molti ambiscono, ma personalmente era povera, molto mortificata, completamente distaccata da tutto. Avete capito? Del resto, è sufficiente ascoltare le parole del Signore:Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli [Mt 5, 3].

Se vuoi raggiungere questo spirito, ti consiglio di essere parco con te stesso e molto generoso con gli altri; evita le spese superflue per lusso, per capriccio, per vanità, per comodità...; non crearti esigenze. In una parola, impara con san Paolo a essere povero e a essere ricco, a essere sazio e ad aver fame, a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. Tutto posso in colui che mi dà forza [Fil 4, 12-13]. E, come l'Apostolo, anche noi risulteremo vincitori nel combattimento spirituale, se manteniamo il cuore distaccato, libero da legami. (Amici di Dio, nn. 123)

TESTI DELLA SETTIMANA

30 gennaio 2013

“Non mettere il cuore in nulla che sia caduco”
Non mettere il cuore in nulla che sia caduco: imita Cristo, che si fece povero per noi, e non aveva dove posare il capo. — Chiedigli di concederti, in mezzo al mondo, un distacco effettivo, senza attenuanti. (Forgia, 523)

29 gennaio 2013

“Per servire, servire”
Anche tu hai una vocazione professionale che ti «sprona». Ebbene, questo «sprone» è l'amo per pescare uomini. Rettifica, pertanto, l'intenzione, e non trascurare di acquisire tutto il prestigio professionale possibile, al servizio di Dio e delle anime. Il Signore conta anche su «questo». (Solco, 491)

28 gennaio 2013

“Servire il Signore e gli uomini”
Qualsiasi attività — umanamente importante o no — deve trasformarsi per te in un mezzo per servire il Signore e gli uomini: è questa la vera misura della sua importanza. (Forgia, 684)

27 gennaio 2013

“Accorri con perseveranza davanti al Tabernacolo”
Accorri con perseveranza davanti al Tabernacolo, fisicamente o con il cuore, per sentirti sicuro, per sentirti sereno: ma anche per sentirti amato..., e per amare! (Forgia, 837)

26 gennaio 2013

“Un incontro personale con Dio”
Quando lo ricevi, digli: Signore, spero in Te; ti adoro, ti amo, aumenta la mia fede. Sii il sostegno della mia debolezza, Tu che sei rimasto nell'Eucaristia, inerme, per porre rimedio alla debolezza delle creature. (Forgia, 832)

25 gennaio 2013

"Disposti a una nuova conversione”
I tuoi parenti, i tuoi colleghi, i tuoi amici, stanno notando il cambiamento, e si rendono conto che il tuo non è un passaggio momentaneo, che non sei più lo stesso. Non preoccuparti, va' avanti! Si avvera il «vivit vero in me Christus» adesso è Cristo che vive in te. (Solco, 424)