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Tele Maria
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TeleMaria 181 - La Creazione non è una favola.

LA CREAZIONE NON E' UNA FAVOLA -
Lo dimostrano in modo sfolgorante nuove immense e inattese realtà naturali, scoperte dalla Scienza in questo ultimo ventennio. Quelle scoperte stanno dischiudendo innanzi ai nostri occhi un panorama assolutamente nuovo, del tutto inimmaginabile, tale da coinvolgere l'Universo dall'atomo alla Galassia, e il Regno della vita dalla molecola all'organismo umano. E un panorama imprevisto e imprevedibile, sorprendente ed insieme inquietante.
Avviene oggi quanto è già accaduto in passato; l'Umanità si trova di fronte ad una svolta lungo il suo cammino; è una svolta che sgomenta poiché non consente di intravedere quale sia la meta.
Tre secoli or sono, l'invenzione del telescopio ebbe l'effetto di spalancar l'Universo innanzi agli occhi degli uomini, sorpresi e intimoriti. Dagli abissi dello spazio emersero miriadi di stelle e maestose Galassie. La Scienza si trovò innanzi all'immensamente grande. Ma appena qualche decennio più tardi, venne inventato il microscopio. Questa volta a dischiudersi innanzi agli occhi degli uomini fu il vasto mondo dei microbi, dei butteri, delle cellule viventi. La Scienza si trovò innanzi all'immensamente piccolo.
Ed ora siamo noi, uomini d'oggi, a dover rimanere sorpresi e costernati; siamo noi a dover accogliere "incredibili” nuove realtà naturali, dall'apparenza addirittura assurda. L'invenzione del super-microscopio elettronico ha spalancato innanzi ai nostri occhi una terza immensità. Sul suo schermo fluorescente possiamo costatare che cosa siano effettivamente le cellule viventi e in genere i microrganismi. Quel formidabile strumento ha dimostrato che i nostri più prestigiosi apparecchi e le nostre macchine più sorprendenti non sono altro che trastulli infantili, paragonati con una microscopica cellula o con un batterio. Un sommergibile atomico o un'astronave sono ben poca cosa di fronte ad un vermiciattolo o ad un moscerino.
Vogliamo strillare? Non servirebbe a nulla, tanto indietro non si ritorna, come non si è mai ritornati; dobbiamo per forza andare avanti. È un trauma doloroso, ricorrente nella storia del sapere umano. Dobbiamo fare del nostro meglio per abituarci a vivere in un mondo che è immensamente più complesso di quanto non appaia ai nostri occhi, e non possa venir compreso dalla nostra mente.

Vista al super-microscopio elettronico, una foglia non è più una foglia; è qualche cosa che con la foglia non ha proprio nulla in comune; è una straordinaria, immensa metropoli produttiva, in cui regnano sovrane l'organizzazione e la cibernetica. Non sembra vero, non sembra neppure immaginabile, non sembra una acquisizione scientifica. Non è stato facile accogliere l'idea della Terra sferica, non è facile oggi pensare ad una foglia piena di automatismi, di computer e di reti cibernetiche.
La Scienza ci dice che il corpo umano di un adulto è costituito da un ordinato insieme di 60 mila miliardi di cellule viventi. Sono specializzate in modo da formare i suoi diversi organi. Ma è bene ripeterlo: sono 60 mila miliardi. Ebbene, che cos'è una di quelle cellule, una sola?
Lo si vede chiaramente, senza alcuna ombra di dubbio, sullo schermo fluorescente del super-microscopio elettronico. È del tutto simile ad una prodigiosa fabbrica ultra-moderna, immaginabile ma non progettabile, del tutto automatizzata, quindi in grado di funzionare senza alcun intervento dall'esterno, e per di più capace di controllare tutta la propria attività, ossia di pilotarsi. Il suo diametro è di appena un centesimo di millimetro, in media, eppure possiede molti congegni, molte apparecchiature, molti reparti di produzione, molte catene di montaggio e molte centrali energetiche.
Non è tutto. Quella fabbrica così favolosamente complessa non potrebbe funzionare, non potrebbe esistere, non sarebbe neppure pensabile senza un centro direttivo, in grado di coordinarne tutta l'attività e di fornirle tutte le indicazioni necessarie. La cellula possiede perciò il proprio centro direttivo nel suo nucleo. Quel centro è pieno di computer programmati adeguatamente. La programmazione è registrata su appositi nastri. E quanto avviene anche nelle nostre fabbriche, nelle nostre banche, nei nostri laboratori scientifici. I computer sono oggi adulti, possono guidare una sonda spaziale o dirigere un'acciaieria.
Ma noi uomini riusciamo finalmente a comprendere che cosa sia la cellula vivente soltanto perché negli anni '20 abbiamo scoperto che gli elettroni potevano venir utilizzati anche senza fili conduttori. Siamo così passati dalle applicazioni dell'elettricità alle applicazioni elettroniche. Oggi possiamo comprendere che la cellula è esattamente automatizzata e cibernetica soltanto perché con i transistor siamo riusciti a progettare e costruire gli elaboratori elettronici, i computer. Con essi ci è stato possibile dar inizio all'automazione e alla cibernetica.
Senza l'elettronica, senza i transistor, senza i circuiti logici e i circuiti integrati, senza il super-microscopio elettronico ci si troverebbe ancora oggi nella umiliante situazione di aver per la testa le fiabe inventate nel secolo scorso, quando la cellula sembrava un grumetto di mucillagine.

Di fronte a queste nuove grandiose scoperte, la Scienza di oggi afferma che ogni vivente realizza il proprio progetto. Prima c'è il progetto, poi c'è la programmazione registrata su nastro DNA, ed infine c'è il vivente. Nessuno può inserirsi nel Regno della vita di propria iniziativa, in quanto nessuno può generarsi da solo, o venir generato da una qualche virtù magica della materia, come si credeva un tempo. Tutti i viventi devono derivare dal loro progetto, venir "costruiti" in base alla registrazione presente sui loro nastri DNA, programmati in anticipo.
Dopo l'affermazione che la proprietà fondamentale di tutti i viventi, nessuno escluso, è quella di essere dotati di un progetto, la Scienza è giunta alla seguente conclusione: gli atomi sono progettati, le molecole sono progettate, le proteine sono progettate, le cellule sono progettate, i viventi sono progettati, però tutti questi progetti minori fanno parte di un progetto complessivo, totale, comprendente anche il Sistema Solare e l'Universo intero.
L'atomo di idrogeno è progettato in modo da far splendere il nostro Sole, e nello stesso tempo di fornire potenza ad ogni vivente affinché possa funzionare, esser davvero vivente. È progettato in modo da far splendere tutto l'Universo e di far "funzionare" ogni vivente su tutta la Terra. E forse anche oltre.
È un "miracolo", una visione nella quale l'occhio si perde smarrito e l'anima ha un tremore di commozione. E la Creazione che sorge maestosa sull'orizzonte della conoscenza umana. Per la prima volta.