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gioiafelice
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La scienza dimostra che embrione e feto sono persone umane. 1. LA POSIZIONE DELLA CHIESA Possiamo riassumere la posizione della Chiesa con le parole espresse da Giovanni Paolo II nella fondamentale ‘…Altro
La scienza dimostra che embrione e feto sono persone umane.

1. LA POSIZIONE DELLA CHIESA

Possiamo riassumere la posizione della Chiesa con le parole espresse da Giovanni Paolo II nella fondamentale ‘enciclica Evangelium Vitae: «Ogni uomo sinceramente aperto alla verità e al bene, con la luce della ragione e non senza il segreto influsso della grazia, può arrivare a riconoscere nella legge naturale scritta nel cuore il valore sacro della vita umana dal primo inizio fino al suo termine, e ad affermare il diritto di ogni essere umano a vedere sommamente rispettato questo suo bene primario. Sul riconoscimento di tale diritto si fonda l’umana convivenza e la stessa comunità politica». E ancora: «L’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita»[1].

2. LA SCIENZA DIMOSTRA CHE EMBRIONE/FETO SONO ESSERI UMANI

Affrontiamo inzialmente la questione se embrioni e feti possano essere considerati esseri umani? Lo faremo interpellando l’embriologia moderna e anche noti medici e noti abortisti. La quesitone è quando si possa individuare il “salto” che porta all’essere umano. La scienza e la medicina ci dicono tuttavia che l’unico vero “salto” fondamentale per la nascita di una nuova vita è il concepimento, cioè la formazione di un nuovo corredo genetico che contiene già il progetto di vita di un nuovo individuo.

Oggi possiamo essere certi del fatto che fin dal momento della fusione dei due gameti si è costituita l’identità genetica di un nuovo individuo umano. Fin dal primo momento della fecondazione e dell’apparizione della cellula primigenia (o zigote), dunque, si ha a che fare con un nuovo essere umano dotato di una propria struttura e distinto dall’organismo della madre, da cui dipende. Egli è un corpo umano dal momento che il suo genoma è umano, come è umano il disegno-progetto in esso iscritto. Il neo-concepito è fin da subito un essere irripetibile della specie umana, il quale si autocostruisce in un processo coordinato, dettando a se stesso le direzioni dell’accrescimento secondo il programma di esecuzione iscritto nel suo genoma. Il neo-concepito si evolve senza soluzioni di continuità, senza salti di qualità e di natura. La gradualità del processo biologico è orientato teleologicamente secondo una finalità già presente nello zigote. Sin dal primo momento siamo quindi sempre di fronte al medesimo uomo. L’embrione non è un “essere umano in potenza”, ma “un essere umano con potenzialità”, così come il bambino non è un “adulto in potenza”, ma -come l’embrione- è un essere umano che sta diventando gradualmente, per uno sviluppo intrinseco continuo e coordinato, ciò che in realtà è già. Ben diversa è la condizione di un ovulo non fecondato, che non contiene un orientamento intrinseco e potrà diventare un essere umano solo se si incontrerà e si fonderà con un gamete maschile[2].

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