03:47
donline
665
L'orazione della prima domenica di Avvento. 12PORTE - 28 novembre 2013: La colletta della prima domenica di Avvento deriva in gran parte dal Sacramentario Gelasiano, un libro liturgico del sesto-settimo …Altro
L'orazione della prima domenica di Avvento.

12PORTE - 28 novembre 2013: La colletta della prima domenica di Avvento deriva in gran parte dal Sacramentario Gelasiano, un libro liturgico del sesto-settimo secolo, inviato da Roma alle Chiese d'oltralpe. Il testo liturgico, lo trovate facilmente. Vediamo invece una traduzione letterale:

Dio onnipotente, ti preghiamo: dona ai tuoi fedeli
la volontà di correre incontro con opere giuste al tuo Cristo che viene, così che associati alla sua destra, meritino di possedere il regno celeste.

Quando ci ha rivelato la preghiera cristiana, Gesù ci ha insegnato a non sprecare parole, cioè a non rovesciare addosso a Dio la lista delle nostre necessità e delle nostre richieste. La vera preghiera non è quella che guarda al bisogno, ma quella che guarda prima di tutto al Signore Gesù. E l'immagine che sta al centro di questa orazione è quella del ritorno glorioso del Signore alla fine dei giorni, come dice lui stesso nella celebre parabola di Matteo 25, quando alla sua destra andranno quelli che hanno compiuto opere di giustizia.

È molto bello perché vedendo che la destra del Signore è il luogo dei salvati, non chiediamo solo di essere tirati per il rotto della cuffia dalla parte giusta. Gesù ci ha raccomandato di "osare", quindi noi chiediamo non solo di scampare la condanna, ma di essere soci, compagni, amici del Redentore.

C'è poi il verbo "correre": nei vangeli si trova spesso, come il giovane ricco, che corre incontro al Gesù per chiedere niente meno che la "vita eterna"; o i lebbrosi, che nonostante la legge imponesse loro di stare lontani, corrono verso il Signore.

Ce l'abbiamo un desiderio così, che ci faccia correre verso il Signore? Ecco il cuore della preghiera in questo inizio dell'anno liturgico: dona a coloro che credono in te la volontà... È la sua stessa volontà, è volere quello che lui vuole, amare quello che lui ama.

Le opere giuste, opere di giustizia, sono proprio il frutto di questa sua volontà che riceviamo in dono. Non chiediamo a Dio il premio perché ci siamo comportati bene, ma il premio di essere giusti, perché non c'è nulla di più bello che desideraro quello che Cristo desidera.