01:00
Irapuato
116
Il Santo del Giorno 04 Febbraio 2020, Memoria di Sant'Eutichio di Roma, Martire. preghiamoinsieme Unica testimonianza su questo martire è l'epitaffio che papa Damaso aveva posto sulla sua tomba nel …Altro
Il Santo del Giorno 04 Febbraio 2020, Memoria di Sant'Eutichio di Roma, Martire.

preghiamoinsieme Unica testimonianza su questo martire è l'epitaffio che papa Damaso aveva posto sulla sua tomba nel cimitero di san Sebastiano, passato ora nella sovrastante basilica. In esso si racconta che Eutichio, vinti gli ordini del tiranno e le molteplici torture dei carnefici, fu rinchiuso per dodici giorni, senza cibo alcuno, in una squallida prigione, pavimentata di cocci taglienti, in modo che non potesse prendere sonno. Gettato quindi in un baratro, chiuse per dissanguamento il suo atroce martirio. Già P. Franchi de' Cavalieri aveva notato la somiglianza del martirio di Eutichio con quello di san Luciano d'Antiochia. A. Ferrua, invece, l'avvicina più alla passio di s. Marculi.
Quest'ultima deve essere una semplice somiglianza casuale, perché Marcolo fu martirizzato l’anno stesso della morte di papa Damaso (morto nel 384).
Non sappiamo in quale persecuzione Eutichio abbia subito il martirio. Però il martire rivelò in sogno il luogo della sua sepoltura e, restituito al culto dei fedeli, divenne efficace intercessore. Il Baronio dice che il suo corpo fu in seguito traslato nella basilica di san Lorenzo in Damaso, ove, aggiunge O. Panciroli, nel 1577 fu posto, assieme al corpo di san Damaso, sotto l’altare maggiore e là continua ad essere venerato. Nel Geronimiano un Eutichio è commemorato il 2 luglio e il Delehaye, nel Commento, lo identifica col nostro. Il Baronio lo inserì nel Martirologio Romano alla data del 4 febbraio.

Autore: Ireneo Daniele
Irapuato
✍️ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 5,21-43.
In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare.
Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi
e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». …Altro
✍️ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 5,21-43.
In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare.
Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi
e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva».
Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia
e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando,
udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti:
«Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita».
E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.
Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?».
I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?».
Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.
Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male».
Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?».
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!».
E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava.
Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme».
Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.
Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!».