🇮🇹 Pensiero della Settimana: l’orazione mentale

[Scrive Maria Valtorta:]

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La Maddalena, che si era sciolti i capelli non potendo resistere al loro peso, se li raccoglie di nuovo e dice: «Vado da Giovanni, ora che è con Simone, a guardare con loro il mare».

«Vengo io pure», risponde Maria Ss.

Marta e Susanna restano presso le compagne dormenti.

Per raggiungere i due apostoli devono passare presso il roveto in cui si è isolato Gesù per pregare.

«Mio Figlio trova riposo nella preghiera», dice piano Maria.

La Maddalena le risponde: «Credo che gli sia anche indispensabile l’isolarsi per mantenere il meraviglioso dominio che ha e che il mondo mette a dura prova.
Sai, Madre? Ho fatto quanto tu mi hai detto. Ogni notte mi isolo per un tempo più o meno lungo per potere ristabilire in me stessa la calma che molte cose turbano.
Mi sento molto più forte dopo».

«Per ora forte, più tardi ti sentirai beata.
Credi pure, Maria [Maddalena], che sia nella gioia come nel dolore, sia nella pace come nella lotta, lo spirito nostro ha bisogno di tuffarsi tutto dentro all’oceano della meditazione, per ricostruire ciò che il mondo e le vicende abbattono e per creare nuove forze per sempre più salire.

In Israele noi usiamo e abusiamo della preghiera vocale.
Non voglio già dire che essa sia inutile e invisa a Dio.

Ma dico però che è sempre molto più utile allo spirito l’elevazione mentale a Dio, la meditazione, in cui, contemplando la sua divina perfezione e la nostra miseria, o quella di tante povere anime, non già per criticarle ma per compatirle e capirle, e per avere riconoscenza al Signore che ci ha sorrette per non farci peccare, o ci ha perdonate per non lasciarci cadute, noi giungiamo a pregare realmente, ossia ad amare. Perché l’orazione, per essere realmente tale, deve essere amore.
Altrimenti è borbottio di labbra dal quale l’anima è assente».

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(Maria Valtorta, “L'Evangelo come mi è stato rivelato”, 247.4)