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Rendere grazie è salvezza. 12PORTE - 10 ottobre 2013: Ringraziare è una delle prime cose che si cerca di insegnare ad un bambino. Non è solo una questione di galateo o di buona educazione, è un problema …Altro
Rendere grazie è salvezza.

12PORTE - 10 ottobre 2013: Ringraziare è una delle prime cose che si cerca di insegnare ad un bambino.
Non è solo una questione di galateo o di buona educazione, è un problema di sostanza: si tratta invece di riconoscere che ciò che ricevi non è un diritto e questo non c'è niente di scontato.
Lo mostra chiaramente il brano evangelico di questa domenica.
Dieci lebbrosi si avvicinano a Gesù chiedendo di essere guariti.
Ora, la legge mosaica proibiva severamente ogni contatto con i lebbrosi. Non permetteva neanche di rivolgere loro la parola.
Gesù Cristo però è superiore alla legge e rivela pienamente il volto di Dio, donando ai lebbrosi la grazia della guarigione.
Poi li manda ai sacerdoti perché possano essere pienamente reintegrati nel popolo di Dio.
Uno di loro però torna subito indietro e si butta ai piedi del Signore per ringraziarlo.
Era uno straniero e Gesù riconosce che il suo non era solo un gesto di cortesia: "è venuto per rendere gloria a Dio!".
Quel samaritano aveva capito che, incontrando Gesù, aveva incontrato Dio.
E alla fine una differenza c'è... sottile, ma c'è. Gli altri 9 erano stati guariti dalla malattia, al samaritano invece Gesù dice: "la tua fede ti ha salvato!".
Dunque non è solo un fatto formale, non è solo questione di galateo: è questione di salvezza o di rovina, potremmo dire di vita o di morte.
La salvezza inizia quando si riconosce di essere dipendenti da Dio, di ricevere da lui ogni bene, di non bastare a noi stessi.
Non per niente una parola chiave della fede cattolica è "Eu-charistia": "Rendimento di grazie".
Non è solo "dire grazie", ma compiere l'opera della gratitudine, della adorazione e della lode.
Rendere grazie, offrendo al Padre non le nostre parole formali, ma il sacrificio del suo stesso Figlio, "è veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza".
Perché come canta la liturgia, "i nostri inni di benedizione non accrescono la tua grandezza, ma ottengono a noi la grazia che ci salva".
Insomma "Eu-charistia" è questione di vita o di morte.