LA “GUERRA SANTA” (JIIHAD) DEI MUSSULMANI SI SCONTRERA’ , ROMPENDOSI LE CORNA, CON QUELLA DEI ‘CROCIATI’ CATTOLICI

L’Occidente in guerra

FONTE IMMAGINE: Tempi.it (https://www.tempi.it)

11 Ottobre 2023 ore 12:40

di Roberto de Mattei

Allah Akbar!” “Allah è grande!” Questo grido è rimbombato in tutto il mondo attraverso i video che hanno documentato le violenze dei militanti islamici contro donne, bambini, giovani di ogni nazionalità, massacrati o rapiti, il 7 ottobre 2023, mentre una valanga di missili si abbatteva su Israele. La stessa invocazione “Allah Akbar!” è risuonata nei giorni successivi sulle piazze arabe e sui social occidentali filo-islamici, per festeggiare l’aggressione di Hamas ad Israele. Poco importa che ciò sia avvenuto in territorio israeliano piuttosto che in territorio europeo. Quel che conta è che una nuova guerra è stata dichiarata.

L’attacco è giunto all’alba di un giorno simbolico per l’Occidente, l’anniversario della vittoria di Lepanto del 7 ottobre 1571, così come l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre coincise con la ricorrenza della liberazione di Vienna dai Turchi, avvenuta tra l’11 e il 12 settembre 1683. Due eventi emblematici, che per l’Islam devono essere vendicati, attraverso il Jihad, o “guerra santa”, la dottrina che impone ad ogni musulmano di estendere al mondo la sharia, la legge religiosa e politica di Allah.

L’Islam non è una religione monolitica, ma tutte le tendenze al suo interno concordano sulla necessità della lotta contro il corrotto Occidente. In questa lotta l’Islam non distingue tra cristiani ed ebrei. Risale al 23 febbraio 1998 la Dichiarazione del Fronte islamico mondiale per la jihad contro ebrei e crociati, ispirata e firmata da Osama Bin Laden e Ayman al-Zawahiri. Il primo obiettivo del Fronte islamico, come del Movimento di Resistenza Islamico (Hamas), è la riconquista di Gerusalemme, la città da cui il profeta Maometto avrebbe spiccato il volo su un carro di fuoco e dove sorge la Moschea Al-Aqsa, costruita sulle rovine del Tempio. Il secondo obiettivo è la conquista di Roma, definita anche la “Mela Rossa” (Kizil-Elma), in analogia con il globo d’oro che sormontava la statua dell’Imperatore Costantino nella capitale bizantina. Dopo Costantinopoli, Roma è divenuta la “Mela Rossa”, ossia la meta finale del trionfo dell’Islam sulla Cristianità.

La strategia di espansione dell’Islam prevede l’invasione migratoria dell’Europa e la distruzione dello Stato di Israele. Nei giorni dell’attacco a Israele è nata a Parigi l’“Alleanza delle moschee”, la nuova associazione dei musulmani di tutta Europa, ispirata dall’ala dei Fratelli Musulmani, che teorizza il “soft-jihad”, l’islamizzazione “dolce” dell’Europa. L’attacco di Hamas del 7 ottobre è invece una clamorosa espressione dello “hard-jihad”, che passa attraverso il terrorismo e la guerra. Dietro la prima linea strategica c’è la Turchia, che controlla i flussi migratori in Europa e che da anni ambisce di entrare a far parte dell’Unione Europea per scardinarla. Dietro la seconda linea c’è l’Iran, attraverso i propri agenti Hamas ed Hezbollah, che stringono d’assedio a sud e a nord lo Stato di Israele.

Il 5 ottobre è stato presentato alla Università Luiss di Roma un Report, realizzato dalla Fondazione Med-Or, sul tema Nemico silente. Presenza ed evoluzione della minaccia jihadista nel Mediterraneo allargato.Il Report descrive in maniera dettagliata lo sviluppo del fenomeno jihadista, operante in molte aree del Mediterraneo allargato, con una particolare attenzione all’Africa, principale area di incubazione di questo fenomeno. Il conflitto ucraino ha monopolizzato l’attenzione internazionale, ma lo jihadismo, avverte il Report, fa parte di un’operazione ad ampio raggio per destabilizzare l’Occidente, in un contesto geopolitico in cui l’Islam non è l’unico attore.

Il 5 ottobre, Vladimir Putin ha tenuto un discorso programmatico su La Multipolarità giusta, alla XX assemblea del think tank russo Valdaj Club. Putin ha parlato dell’esistenza di una “guerra di civiltà in corso” e ha fatto appello ai legami che la Russia tiene con il mondo arabo, la Cina e l’India per combattere il ruolo egemone dell’Occidente. D’altra parte il conflitto russo-ucraino ha rivelato l’esistenza di un fronte interno in Europa e negli Stati Uniti, che guarda con simpatia a Putin e critica l’appoggio occidentale all’Ucraina. L’idea di “nemici dell’Occidente” sembra che stia evaporando nella coscienza di una parte dell’opinione pubblica europea. Questo atteggiamento di benevolenza verso gli aggressori è uno dei fattori psicologici che spiegano la débâcle del sistema di intelligence israeliano, considerato il più efficiente del mondo, ma rivelatosi incapace a prevedere l’attacco del 7 ottobre, anche per essersi illuso sulla possibilità di dialogo di Israele con Hamas.

Si avvicina intanto l’apertura di un terzo fronte di guerra, quello di Taiwan, di cui la Cina prepara l’invasione. Non sarà facile per gli Stati Uniti sostenere simultaneamente i propri alleati su campi di battaglia multipli, in Europa orientale, Medio Oriente ed Estremo Oriente. Ciò avviene ad un anno di distanza dalle elezioni americane in cui si annuncia la lotta tra due candidati, Joe Biden e Donald Trump, per diverse ragioni logori e azzoppati, mentre nelle elezioni europee si profila la vittoria di un “terzo partito”, sulla linea del nuovo presidente slovacco Robert Fico e del possibile presidente francese Marine Le Pen, decisi ad acuire la divaricazione tra Europa e Stati Uniti. E’ sulla debolezza dell’Occidente che contano i suoi nemici, soprattutto dopo il vergognoso abbandono dell’Afghanistan del 2021, che ha sancito una dura sconfitta morale degli Stati Uniti e dell’Europa. Questa debolezza, prima di essere politica, è morale e ha la sua radice nella perdita di identitàdell’Occidente.

Un sintomo tragicamente eloquente di questo smarrimento ci è offerto dalla situazione in cui oggi si trova la Chiesa cattolica.
Nella meditazione tenuta il 1° ottobre ai partecipanti all’assemblea generale del Sinodo dei Vescovi, padre Timothy Radcliffe, ex maestro generale dei Domenicani, ha esordito affermando: «Quando il Santo Padre mi ha chiesto di predicare questo ritiro, mi sono sentito molto onorato, ma anche nervoso. Sono profondamente consapevole dei miei limiti personali. Sono anziano – bianco – occidentale – e uomo! Non so che cosa sia peggio! Tutti questi aspetti della mia identità limitano la mia comprensione. Vi chiedo quindi perdono per l’inadeguatezza delle mie parole».

Il rifiuto della propria identità di bianco, di occidentale, di uomo – e perché non anche di prete? – rivela l’abisso in cui i vertici della Chiesa stanno precipitando, davanti a un attacco che è ben peggiore di quello delle invasioni barbariche del V e del VI secolo. Allora infatti la Chiesa, guidata da grandi pontefici, non abbandonò il suo posto, mentre oggi rinunzia a svolgere la sua missione.

Una profonda differenza teologica esiste tra i cattolici e gli ebrei, che nella loro negazione della Santissima Trinità, sono più affini all’Islam che alla Chiesa di Roma, ma ciò che resta dell’Europa cristiana combatte contro lo stesso nemico di Israele. Allo stesso modo la Russia vuole raccogliere l’eredità di Costantinopoli, mentre l’Islam è l’erede dei Turchi che la distrussero, ma oggi hanno un nemico comune. Questo nemico è l’Occidente, bersaglio economico, politico e militare della Cina comunista, che si proclama erede degli errori di Marx e di Lenin, diffusi dalla Russia nel mondo.

La confusione è drammatica e la guerra, come le catastrofi naturali, sembra stringere l’Europa, in un inesorabile cerchio. E’ una «guerra del caos» a cui non si può sfuggire, scrive Vittorio Macioce su Il Giornale del 9 ottobre: «E’ un destino che ti rincorre casa per casa e tocca l’Europa e l’Italia». L’Italia è il cuore del mondo, perché ospita la sede della Cattedra di Pietro, che è l’unico fondamento di una possibile rinascita della Civiltà cristiana. Ed è necessario ricordare che tutto è possibile a Dio, quando tutto sembra perduto. Dobbiamo crederlo con profonda fiducia nella Divina Provvidenza, in una delle ore più buie della storia dell’umanità.
Crociato
Mi domando con quale grido hanno risposto i talmudici sionisti
Islam/talmud
2 facce della stessa 🥉.Altro
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