26 Dicembre. SANTO STEFANO. La Festa di Santo Stefano, all’indomani del Natale di Nostro Signore, manifesta lo stretto legame esistente tra l’Incarnazione e la Passione, tra il Natale e la Pasqua. Egli …Altro
26 Dicembre.
SANTO STEFANO.

La Festa di Santo Stefano, all’indomani del Natale di Nostro Signore, manifesta lo stretto legame esistente tra l’Incarnazione e la Passione, tra il Natale e la Pasqua.
Egli è il Martire che testimonia la Fede nel Dio incarnato, Che annuncia la Pasqua, con l’offerta della vita per la Salvezza del Mondo.
Di Stefano parlano gli Atti degli Apostoli (cc. 6-7): egli è il primo nominato dei sette Diaconi incaricati di curarsi della distribuzione quotidiana del cibo, in particolare alle vedove.
“Uomo di Fede e pieno di Spirito Santo”, apparteneva alla prima Comunità Cristiana di Gerusalemme.
Ebreo di origine ellenistica, Stefano (che in greco significa “coronato”) aveva una profonda conoscenza delle Sacre Scritture, questo gli consentì di sostenere una lunga disputa nel Sinedrio, davanti al quale fu condotto a causa della sua attiva predicazione, soprattutto tra gli Ebrei della diaspora, che egli guadagnava numerosi alla Fede in Gesù Crocifisso e Risorto.
Arrestato e condotto al giudizio del Sinedrio, venne condannato, mentre un gruppo di fanatici, aizzando contro di lui il furore del popolo, prese a colpirlo con sassi, deponendo i mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo, il futuro San Paolo, presente alla lapidazione.
Stefano intanto pregava e diceva, come il suo Signore: “Padre, accogli il mio spirito”.
Poi piegò le ginocchia e gridò forte: “Signore, non imputare loro questo peccato” (At 7, 59-60).
La sua Festa, attestata alla data del 26 Dicembre dal Martirologio di Nicomedia (361), dal Lezionario di Gerusalemme (415-417) e dal Martirologio siriaco, è già presente in Occidente nel V secolo.
L’uccisione di Stefano e la persecuzione che ne seguì, costituirono l’occasione concreta che spinse il gruppo degli ellenisti a disperdersi.
Cacciati da Gerusalemme, si trasformarono in “missionari itineranti”, per cui il Cristianesimo, da movimento interno al giudaismo, iniziò il suo cammino autonomo nel Mondo.
La leggenda si impadronì della Figura di questo Santo Martire; la proliferazione di Reliquie, autentiche o meno, nate dal ritrovamento del suo Sepolcro in Palestina, contribuì a incrementare il suo Culto, già particolarmente vivo nelle Comunità Cristiane.