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San Floriano - 4 maggio 2016

Una passio del secolo VIII, attendibile per molti particolari che contiene, ci racconta che Floriano era un veterano dell’esercito romano che viveva a Mantem, presso Krems nel Norico Ripense, una regione a sud del Danubio tra la Rezia e la Pannonia. Animato com’era da profonda fede, avendo saputo che il preside Aquilino aveva fatto arrestare a Lorch una quarantina di cristiani, si incamminò verso quella città per portare loro conforto e assistenza e, se necessario, per condividerne la sorte. Siamo nel periodo in cui Diocleziano stava scatenando la sua sanguinosa persecuzione, cominciata nel febbraio del 303 con la distruzione della grande basilica cristiana che sorgeva a Nicomedia, una delle residenze imperiali. Floriano, prima di arrivare a Lorch, si imbatté in un plotone di soldati i quali, nell’apprendere che era cristiano, lo arrestarono e lo condussero da Aquilino.Costui cercò di indurlo a sacrificare agli dei, ma visto il tenace rifiuto del coraggioso veterano, lo condannò ad essere gettato nel fiume Enns con al collo una macina da mulino. La sentenza fu eseguita il 4 maggio del 304. Il corpo del martire fu poi ritrovato da alcuni fedeli, tra cui una pia donna di nome Valeria, che lo seppellì. Sul suo sepolcro sorse poi una chiesa, prima affidata ai Benedettini e passata successivamente ai Canonici Regolari Lateranensi. Nel 1183 alcune reliquie del santo furono portate dal vescovo Egidio di Modena a Cracovia, in Polonia, dove il duca Casimiro fece costruire in onore del martire una splendida basilica. Nella città polacca, il quartiere universitario è dedicato a San Floriano e in quella chiesa dal 1949 al 1956 svolse il suo ministero come vice-parroco don Karol Wojtyla, il futuro papa Giovanni Paolo II. Molto popolare in Austria (sua terra natale) e in Baviera, il santo è invocato contro le inondazioni (probabilmente per la sua morte nel fiume) e gli incendi (è spesso raffigurato mentre versa dell’acqua su una casa in fiamme).