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zagormau
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La fede è sempre il mezzo per ottenere miracoli. Dobbiamo avere una fede che non si fermi a ciò che vediamo, ma che vada oltre, fino ad incontrare la volontà di Dio. AUDACIA E INSISTENZA 4 febbraio 1975 …Altro
La fede è sempre il mezzo per ottenere miracoli. Dobbiamo avere una fede che non si fermi a ciò che vediamo, ma che vada oltre, fino ad incontrare la volontà di Dio.

AUDACIA E INSISTENZA

4 febbraio 1975

Figli diletti, eccovi qui ancora per ascoltare la mia parola di Madre e Maestra. Sono contenta di esaudire i vostri desideri e voglio che veramente abbiate luce e grazia per poter capire. Oggi però voglio farvi un invito quanto mai pressante, perché possiate sempre essere esauditi.
Vi è stato detto molte volte che dovete essere come bambini. Ebbene, una qualità del chiedere dei bambini è l'insistenza. Essi poi, nella loro ignoranza e semplicità, non si rendono conto che certe cose ben difficilmente le potranno ottenere. Essi insistono. Mi pare che certi fatti evangelici siano proprio un invito ad essere insistenti e audaci nel chiedere.
Vedete questo fatto. È un padre che va da Gesù per invocare che vada a casa sua a guarire la sua figliola. Egli insiste, però ad un certo punto arrivano i servi a dire: "Non disturbare il maestro, perché tua figlia è morta". Ma è Gesù che decide. Dice: "No, essa dorme". E la guarisce.
Molte volte voi chiedete, ma nel vostro cuore si levano tentazioni e voci che vi demoralizzano, dicendovi: non c'è nulla da fare, è tutto finito. Tu preghi inutilmente, tu fai tutto inutilmente. Quella famiglia nella quale hai cercato di portare il Signore, ora ha perso la fede e non ama né te né Lui.
Ecco il momento giusto per comportarsi con Gesù come i bambini. "Quand'anche tutto parlasse di morte, ecco, io credo", deve dire ciascuno che avverte queste tentazioni, e come bambini occorre chiedere, insistere. La fede è sempre il mezzo per ottenere miracoli. Se vi domandate fino a che punto dovete credere, io vi rispondo che dovete credere fino all'impossibile, imitando Abramo, a cui Dio comanda d'uccidere l'unico figlio, mentre gli aveva promesso una discendenza numerosissima.
Dovete avere una fede che non si fermi a ciò che vedete, ma che vada oltre, fino ad incontrare la volontà di Dio. Una fede che dia alla vostra preghiera un'audacia e una forza, cosicché Gesù possa dire ciò che disse dell'emorroissa: "Chi mi ha toccato?". Questa donna, che da diciotto anni soffriva di flussi di sangue, si era infatti fatta strada in mezzo alla folla e andava dicendo a se stessa: Se riesco a toccare il lembo del suo mantello, io guarirò. Ella arriva a toccare il mantello di Gesù, ma quando Egli si volta e chiede: "Chi mi ha toccato?", tutti si meravigliano perché era una folla che lo seguiva.
Nella vostra fede ed anche nelle vostre opere, dovete essere audaci. Voi comunemente dite che il mondo è degli audaci. Ebbene, se volete portare Gesù nel mondo, dovete essere audaci. Dovete avere il coraggio delle vostre azioni. Dove essere certi che sia bene ciò che desiderate di fare, e poi avere coraggio e forza.
Dio è la bontà infinita e conosce tutti i bisogni degli uomini, ma se qualcuno con larghezza di cuore misura le sue domande sull'infinita potenza di Dio e chiede per tutti grazie e favori, Egli gode ed è un piacere per Lui esaudire i grandi desideri. Audacia e insistenza, appoggiate alla fede, sono come due dardi infuocati che, penetrando nel cuore di Dio, lo muovono a pietà.
Anche se momentaneamente vi sentite delusi, reagite. Quando durante l'inverno i rami spogli e secchi sembrano parlare di morte, voi non temete, perché sapete che a primavera rinverdiranno e daranno gemme e fiori. Così, in questa sicurezza, deve il vostro cuore basare le sue richieste. Può un padre o una madre abbandonare a sé stessi i propri figli, se essi hanno piena fiducia in loro e sono affezionati e buoni? Ciò che non fanno gli uomini, non può certamente fare Dio. Uno sguardo alla vostra coscienza per sapere a che punto siete nell'ubbidienza dei suoi comandamenti, e poi via via chiedete a Dio le grazie più belle a mezzo mio.
Io vi ascolto e vi benedico. Arrivederci.

MARIA MADRE E MAESTRA 13. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia