SISTO V, ER PAPA TOSTO CHE «NUN PERDONA MANCO A CRISTO» e ai briganti.
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Non dico che bisogna fare esattamente come papa Sisto ma, in tutti i casi, è certo che così non si può andare avanti.
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Molti delitti sono commessi dagli immigrati, in proporzione, molto di più di quelli compiuti dagli italiani.
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Mio post su Fb del 12 luglio 2022.
SISTO V, ER PAPA TOSTO CHE «NUN PERDONA MANCO A CRISTO» 1585-1590
Roma e il suo territorio erano in preda ad una delinquenza diffusa, briganti e nobili depravati la facevano da padroni e le forze dell’ordine erano impotenti. Non si rispettava più la religione. Il giorno stesso del suo insediamento fece impiccare a Castel Sant’Angelo due delinquenti di Cori per far capire come stavano le cose. Nei primi mesi del suo pontificato fece arrestare e giustiziare tremila briganti.
I meno cattivi venivano impiccati o veniva tagliata loro la testa. I più feroci venivano mandati al rogo. Per catturare i banditi più protetti dal popolo, andava lui stesso in giro per Roma conciato come un povero vecchio mendicante per scoprire chi erano e dove si nascondevano.
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Oggi, visto che l'Italia e non solo, è invasa da delinquenti di tutti i tipi, anche stranieri, che la fanno da padroni, nun ce vorebbe, forse, 'naltro Sisto V ? Bisogna pur reagire a questo buonismo che sta portando l'Italia, e non solo, alla rovina.
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Fu anche spietato persecutore di chi si voleva approfittare della credulità popolare. A questo proposito bisogna narrare un episodio tra i più famosi riguardante Papa Sisto, che fece nascere un proverbio che oltrepassò i confini dello Stato Pontificio e dei secoli:
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Papa Sisto nun perdona manco a Cristo
L’episodio del Crocifisso sanguinante
Nella periferia romana, c’era una piccola chiesa che veniva poco frequentata. Il parroco viveva una vita povera, quando un giorno si sparse la voce che il crocefisso di legno nella chiesa trasudava sangue. Cominciarono ad arrivare pellegrini che portavano soldi cibo e quant'altro.
La notizia giunse in Vaticano e il Papa volle andare di persona a vedere il “miracolo”.
Giunto sul luogo Papa Sisto volle restare solo nella chiesa con il crocefisso. Dopo un’ora chiamò tutti dentro. Alzò il crocefisso davanti a tutti e disse:
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” Come Cristo ti adoro ma come legno ti spezzo.”
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Ruppe il legno su un ginocchio e dentro fu trovata un spugna con del sangue di gallina.
Al prete fu tagliata la testa.
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Attenzione, non è che Sisto V, come tutti i cattolici, non credesse a miracoli di questo tipo, come ce ne sono, ma era, giustamente, diffidente.
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L’episodio divenne così emblematico che quasi 250 anni dopo Giuseppe Gioachino Belli, poeta romanesco, ne fece un sonetto tra i più belli e famosi della sua immensa produzione.
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Fra tutti quelli c’hanno avuto er posto
de vicarj de Ddio, nun z’è mmai visto
un papa rugantino, un papa tosto, (1)
un papa matto, uguale a Ppapa Sisto. (2)
E nun zolo è dda di cche ddassi er pisto (3)
a cchiunqu’omo che jj’annava accosto,
ma nnu la perdonò neppur’a Ccristo,
e nemmanco lo roppe (4) d’anniscosto. (5)
Aringrazziam’Iddio c’asesso er guasto
nun pò ssuccede (6) ppiù cche vvienghi un
fusto(7) d’arimette (la Cchiesa in quel’incastro. (9)
Perché nun ce pò èsse (10) tanto presto
un antro (11) papà che jje pijji (12) er gusto
de méttese (13) pe nnome Sisto Sesto.
Note di Lettura:
1. Duro
2. Sisto V
3. E non solamente è da dire che d’asse il pisto. Farne toccare ad alcuno.
4. Ruppe
5. Di nascosto
6. Non può succedere
7. Una persona
8. Da rimettere
9. Incastro
10. Non ci può essere
11. Un altro
12. Al quale prenda
13. Di mettersi