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· VIDEO "Ho un cromosoma in più, è quello della felicità”

Nella celebrata Europa della “convivenza pacifica”, dell’ ”uguaglianza” e dei “diritti”, si sta consumando – nell’indifferenza, se non persino con l’esplicita complicità delle Istituzioni – l’eliminazione sistematica di una categoria di persone: quella dei disabili, in particolare di coloro che sono affetti della Sindrome di Down. Un’eliminazione drammatica non solo perché di vastissime proporzioni, ma anche perché invisibile, dal momento che viene per lo più portata avanti nel grembo materno, con l’aborto eugenetico.

Anche in Italia, silenziosamente, sta passando un programma volto ad eliminare i bambini portatori di sindrome di Down. Come? Con le raccomandazioni del Ministero a informare la mamma sulle indagini prenatali che dal governo Gentiloni sono entrate a pieno titolo nei LEA, quindi gratuite. Ci si è mai chiesti cosa possa pensare una persona affetta da sindrome di Down, davanti a queste raccomandazioni sapendo bene che stanno cercando quelli come lei per essere abortiti? Non avranno forse la sensazione di trovarsi di fronte ad una specie di “Manifesto della Razza”?

Questa bambina con Sindrome di Down che ho incontrato a Roma alla Marcia per la Vita a passi di danza è entrata nel mio cuore, è stata un Inno alla Vita, capace di dare amore e di riceverlo.
Eppure il 90% dei bambini come lei sono rifiutati e abortiti.

Lei è una sopravvissuta, la sua mamma però non la cambierebbe per niente al mondo, perché l'amore non conta i cromosomi!

Giorgio Celsi Presidente Associazione "Ora et Labora in Difesa della Vita"
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