Pilar: "Meduse" - Sartoria italiana.

Potresti presentarci brevemente il tuo brano in gara e spiegarci come si colloca nella tua ricerca musicale?

Meduse nasce dall’incontro con Bungaro, un autore che di cui avevo sempre avuto stima. Fortuna ha voluto che non solo incontrassi un musicista sensibilissimo, ma anche un amico. Gli ho proposto il testo due giorni dopo aver ascoltato la musica e ne siamo da subito stati entusiasti: MEDUSE è una preghiera e nel contempo un grido immaginato sott'acqua, sensuale e profondo. La Medusa simboleggia la Natura che chiede all’Uomo di imparare a guardare senza toccare. Oggi i ritmi della Natura vengono costantemente violentati, costretti a quelli dell’umano consumo. La Medusa ci avverte: io sono grazia ma anche veleno, il nostro deve essere un tango da ballare davvero in due, facendo ognuno il proprio movimento ma sempre assecondando i ritmi dell’altro. Quello della difesa della Bellezza e dello sviluppo sostenibile è certamente un tema che mi veste e rappresenta. E Meduse potrebbe essere in questo senso il mio “manifesto”, più attuale che mai.

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