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a proposito dell'intercomunione con i protestanti

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Un sacerdote risponde
Vorrei sapere se un cristiano non cattolico, e in particolare un protestante, possa fare la Comunione se là dove si trova c'è solo una chiesa cattolica
Quesito
Caro Padre Angelo,
Vorrei sapere se è possibile, per un Cristiano di confessione non cattolica, avvicinarsi al sacramento della comunione.
In particolare se un protestante avesse a disposizione solo una chiesa cattolica e partecipasse alla messa può prendere la comunione?
Grazie
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. è necessario distinguere tra cristiani non cattolici.
Alcuni di questi, come gli ortodossi, credono nella presenza reale di Gesù nell’Eucaristia e lo adorano.
A questi, se sono nelle debite disposizioni, si può e anzi si deve dare la Santa Comunione qualora la richiedano.
Altri invece non credono nella presenza reale del Signore, né credono nel sacramento dell’Ordine sacro che conferisce ai sacerdoti la potestà di convertire la sostanza del pane e del vino nella sostanza del Corpo e del Sangue del Signore.
A costoro, evidentemente, non si può dare la Santa Comunione.
2. Se un protestante dicesse che ci crede, allora le coste cambiano.
Rimane però un altro problema: la confessione sacramentale.
Perché per fare la Santa Comunione è necessario essere in grazia di Dio.
Se questi fosse privo dello stato di grazia e si confessasse, allora dopo averlo preparato gli si può dare la Santa Comunione.
3. A questo punto, come ci si accorge, il protestante non è più protestante, ma è cattolico.
E pertanto tornando a casa dovrebbe frequentare i Sacramenti celebrati dai cattolici, perché quella protestante non è una vera Messa, sebbene a loro modo facciano memoria della passione e della morte del Signore.
4. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Le comunità ecclesiali sorte dalla Riforma, separate dalla Chiesa cattolica, «specialmente per la mancanza del sacramento dell'Ordine, non hanno conservato la genuina ed integra sostanza del mistero eucaristico».
Per questo motivo, non è possibile, per la Chiesa cattolica, l'intercomunione eucaristica con queste comunità” (CCC 1400).
5. San Giovanni Paolo II nell’enciclica "Ecclesia de Eucharistia" scrive:
“Tanto la dottrina della Chiesa cattolica sul ministero sacerdotale in rapporto all'Eucaristia quanto quella sul Sacrificio eucaristico sono state oggetto, negli ultimi decenni, di dialogo proficuo nell'ambito dell'azione ecumenica.
Dobbiamo rendere grazie alla Santissima Trinità perché si sono avuti al riguardo significativi progressi ed avvicinamenti che ci fanno sperare in un futuro di piena condivisione della fede.
Rimane tuttora pienamente pertinente l'osservazione fatta dal Concilio circa le Comunità ecclesiali sorte in Occidente dal secolo XVI in poi e separate dalla Chiesa cattolica: «Le Comunità ecclesiali da noi separate, quantunque manchi la loro piena unità con noi derivante dal Battesimo e quantunque crediamo che esse, specialmente per la mancanza del sacramento dell'Ordine, non hanno conservato la genuina ed integra sostanza del Mistero eucaristico, tuttavia, mentre nella Santa Cena fanno memoria della morte e della risurrezione del Signore, professano che nella comunione di Cristo è significata la vita e aspettano la sua venuta gloriosa» (Unitatis redintegratio 22).
I fedeli cattolici, pertanto, pur rispettando le convinzioni religiose di questi loro fratelli separati, debbono astenersi dal partecipare alla comunione distribuita nelle loro celebrazioni, per non avallare un'ambiguità sulla natura dell'Eucaristia e mancare, di conseguenza, al dovere di testimoniare con chiarezza la verità. Ciò finirebbe per ritardare il cammino verso la piena unità visibile. Similmente, non si può pensare di sostituire la Santa Messa domenicale con celebrazioni ecumeniche della Parola o con incontri di preghiera in comune con cristiani appartenenti alle suddette Comunità ecclesiali oppure con la partecipazione al loro servizio liturgico. Tali celebrazioni ed incontri, in se stessi lodevoli in circostanze opportune, preparano alla desiderata piena comunione anche eucaristica, ma non la possono sostituire” (EE 30).
6. Pertanto se i cattolici non possono accedere alla loro Comunione, pur sapendo che non vi è la presenza del Corpo e del sangue del Signore, a maggior ragione non può essere data la Santa Comunione a chi non crede nella presenza reale del Signore e non ha le debite disposizioni.
Sarebbe una profanazione.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo
Pubblicato 03.05.2017
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