I “non allineati” al pensiero unico? In galera! – Danilo Quinto – 6 luglio 2020

Se in Italia vi fosse un’informazione libera – ma soprattutto se vi fosse un ceto politico degno di questo nome - la notizia ci sarebbe e sarebbe ghiotta.

Qual è la notizia? Questa, riportata con la dizione “SOMMARIO”:

La lotta italiana contro le ‘notizie false’ sul coronavirus potrebbe portare al sistema di controllo del pensiero orwelliano”. Per la precisione: “In Italia, i dissidenti del pensiero dominante sono sempre più inseriti nella lista nera e messi a tacere. C’è un clima di caccia alle streghe tipico di un sistema che considera i dissidenti come nemici che dovrebbero essere distrutti. La lotta contro le ‘notizie false’ legate all’epidemia di COVID-19 ha reso questa tendenza sempre più evidente. Sono state istituite commissioni di verifica delle notizie false, elenchi di siti Web italiani presumibilmente inaffidabili sono compilati da uno straniero, i video sull’epidemia ‘contrariamente agli standard della nostra comunità’ vengono rimossi da YouTube. Se questo meccanismo diventasse politica statale, giornalisti, scrittori o blogger italiani come Maurizio Blondet, Massimo Mazzucco, Enrica Perucchietti, Silvana De Mari, Danilo Quinto, Diego Fusaro – o politici come Sara Cunial – verranno inseriti nella lista nera e messi in prigione. In primo luogo, i dissidenti più importanti sparirebbero, cacciati dalla polizia politica, privati della loro libertà, “curati” dagli psichiatri di stato e infine sparati da un assassino del Partito. Ma in questo sistema orwelliano nessuno sarebbe al sicuro: il Partito potrebbe anche incarcerare persone che esprimono critiche per errore. Questa nuova società assomiglierebbe alla Germania nazista con la sua Gestapo e campi di sterminio, la Russia stalinista con i suoi ospedali Gulag e psichiatrici e la Cambogia di Pol Pot. Un simile scenario potrebbe accadere nell’odierna Italia”.

Viene aggiunta anche la “CONFUTAZIONE” di questa notizia, con queste parole:

“Teoria di cospirazione. Non viene fornita alcuna prova a supporto delle affermazioni dell’articolo secondo cui l’Italia sta diventando o potrebbe diventare una dittatura totalitaria che perseguita e stermina i dissidenti.
L’articolo ripete una narrativa ricorrente a favore del Cremlino che cerca di screditare il liberalismo affermando che le società liberali che perseguitano chiunque esprima opinioni che dissentono da dominanti ‘politicamente corrette’. ‘Pensiero liberal-globalista’.
L’articolo contiene anche la narrativa ricorrente a favore del Cremlino che afferma che gli sforzi dell’UE e degli Stati membri per contrastare la disinformazione legata al coronavirus sono tentativi di censurare e perseguitare opinioni dissenzienti.
L’Italia, come l’Unione europea nel suo insieme, si impegna a rispettare la libertà e il pluralismo dei media, nonché il diritto alla libertà di espressione , che include il diritto a ricevere e trasmettere informazioni senza interferenze da parte dell’autorità pubblica. Questo impegno è sancito dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE .
La proliferazione di disinformazione e disinformazione intorno a COVID-19 in tutto il mondo ha conseguenze potenzialmente dannose per la salute pubblica e un’efficace comunicazione delle crisi. Pertanto, l’UE e gli stati membri hanno cercato di contrastare la disinformazione legata al coronavirus , anche attraverso il rilevamento, l’analisi e l’esposizione delle campagne di disinformazione relative alla pandemia. Né l’UE né il governo italiano hanno in programma di “criminalizzare” o censurare le bugie del coronavirus.
Leggi casi simili che affermano che le società aperte dell’Occidente sono campi di concentramento liberali , che a seguito delle democrazie liberali del coronavirus sono crollate e saranno sostituite da dittature medico-militari aspre e che qualsiasi critico dell’UE è considerato un dissidente e soggetto politicamente scorretto alla persecuzione mediatica”.


La notizia-SOMMARIO e la notizia-CONFUTAZIONE sono riportate – ma naturalmente questo fatto non ha trovato nessuna eco da parte dell’informazione mainstream – dal sito “EuvsDisinfo” (euvsdisinfo.eu/…/the-fight-again…). Le firme agli articoli che vengono pubblicati non ci sono. Si conosce, invece, la presentazione che il sito fa di se stesso:

“EUvsDisinfo è il progetto di punta della task force East StratCom del Servizio europeo per l'azione esterna. È stato istituito nel 2015 per prevedere, affrontare e rispondere meglio alle campagne di disinformazione in corso della Federazione Russa che riguardano l'Unione europea, i suoi Stati membri e i paesi del vicinato condiviso. L'obiettivo principale di EUvsDisinfo è sensibilizzare l'opinione pubblica e comprendere le operazioni di disinformazione del Cremlino e aiutare i cittadini in Europa e oltre a sviluppare resistenza all'informazione digitale e alla manipolazione dei media. Utilizzando i servizi di analisi dei dati e monitoraggio dei media in 15 lingue, EUvsDisinfo identifica, compila ed espone i casi di disinformazione originati dai media pro-Cremlino che sono diffusi in tutta l'UE e nei paesi del partenariato orientale”.

Quindi, chi cerca di diffondere le sue opinioni e di fornire qualche briciola di verità e di contro-informazione sulla gestione della cosiddetta pandemia per Covid-19 o sul ruolo nefasto dell’Europa in tutti i settori di crisi internazionale e nell’approccio a tutti i problemi, etici, economici e sociali che vive la sua popolazione, lo fa – a parere di questi Signori, che sorvegliano, schedano, segnalano, mettono alla gogna pubblica e preannunciano persino il carcere per i dissidenti, senza firmare i loro interventi – “all’interno di una narrativa a favore del Cremlino” (così scrivono), “cosa evidentemente vietata dall’’Europa libera’, come giustamente osserva Maurizio Blondet, che aggiunge: “Loro non fanno che spiare noi per ‘coglierci in castagna’, leggono in modo sistematicamente malevolo le nostre idee – che sono per eccellenza ‘discutibili’, e infatti noi le offriamo alla discussione libera. Invece vogliono censurare la libertà d’informazione (‘fake’) e criminalizzare la libertà d’opinione (come quelle ‘pro-Cremlino’). E parlano a nome del potere. Per questo le loro confutazioni equivalgono a minacce ed intimidazioni.

Di coloro che, per le loro opinioni, dovrebbero essere “buttati in galera”, invece, si conosce tutto: nome, cognome, faccia, telefono, email, indirizzo di residenza, ecc., ecc.

Non resta che attendere, quindi. I reggitori del pensiero dominante non possono fare “prigionieri”. Sarebbero troppo pericolosi. Devono silenziare i “non allineati”, per poi eliminarli. Presto – temo – anche fisicamente.

Chi difende coloro che non si allineano al pensiero dominante? Nessuno. Perchè i “non allineati” – soprattutto se cattolici – sono destinati a “pagare il conto” della loro libertà di pensiero, al cospetto di un potere (civile o religioso che sia) che risponde solo a regole umane, di per sè fallaci. I “non allineati” sono messi all’indice o – è già accaduto nella storia – al rogo o ghigliottinati nelle pubbliche piazze.

Ci sono tutti gli elementi perchè questo accada di nuovo, proprio nel tempo che viviamo, dove la lotta tra il Bene e il Male sarà sempre più cruenta e si inasprirà giorno dopo giorno.

Per quanto mi riguarda, sono qui che attendo. Ho conosciuto bene l’odio e la persecuzione – ne vivrò un’altra “tappa” il prossimo 10 settembre, con il processo d’appello per “servo sciocco”, che in primo grado mi è costato 6 mesi di reclusione per diffamazione – ma nel mio intimo so di essere indegno, di fronte a Cristo e al Suo sacrificio – di essere considerato o di sentirmi un martire. So solo che continuerò fino all’ultimo respiro, davanti al potere e ai potenti di questa terra, a “gridare dai tetti” le mie idee. Questo è il lascito più importante che ci ha lasciato Nostro Signore, insieme a quello di non temere alcun uomo e nessuna potenza umana, che possono fare male nel corpo, ma non nello Spirito, che appartiene solo a Dio e al Suo amore.

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