TORNA IL CARNEVALE--- I CONSIGLI DEI SANTI

Preghiamo in riparazione agli oltraggi, peccati, divertimenti.. di questa festa massonica e pagana---Dopo due anni di sospensioni e rinvii finalmente il Carnevale 2022 sarà festeggiato in tutta Italia con le storiche parate, i costumi e gli eventi che caratterizzano i giorni del Martedì Grasso in tutto il nostro Paese
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NB I MASSONI FELICI DEL CARNEVALE:
A Cagliari si festeggia il carnevale all'insegna della solidarietà. Nuova iniziativa benefica del Mediterranean Oasis Shrine - Grande Oriente d'Italia - Sito Ufficiale

Il Beato Giuseppe Alemanno nel 1922 scriveva:
Vi parlerò della S. tristezza che dobbiamo avere in questi giorni. Il mondo in questi giorni gode sfogando le sue passioni della carne: quanti disordini nel cibo e nel bere, quindi in ogni angolo ubriachi con perdita della ragione di cui Dio li regalò: quante lascivie poi specialmente in certe notti ed in certi ritrovie quindi quante parole oscene e bestemmie: – si dà piena soddisfazione ai sensi della vista e del tatto: – il tutto con innumerevoli peccati ed offese di Dio. Felici noi che segregati dal mondo non dobbiamo assistere a questi spettacoli nauseanti alla fede ed alla morale. Non possiamo certamente immaginarci il male che si commette fuori di questa casa!


Che faremo noi in tanta depravazione? « Vos autem contristabimini ». Ecco la nostra parte davanti a Dio – contristarci santamente; a ciò ci invita la Chiesa – l’esempio dei Santi – e la voce di Gesù.

SR. CARMELA FORNERIS : Il Signore parlando della sua passione aveva detto: Il mondo godrà, starà allegro, e voi vi rattristerete, ma non inquietatevi; la vostra tristezza si convertirà in gaudio: Mundus gaudebit, vos autem contristabimini, sed tristitia vestra vertetur in gaudium… et gaudium vestrum nemo tollet a vobis […e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia].

In questi giorni è una miseria! Quanti disordini! quanti peccati! si parla male, si bestemmia! quanti peccati di vista!… Vedere certe scollature… Tutti gridano contro questa moda immodesta, e superiori e Vescovi, eppure fanno lo stesso, non danno retta. Certi stanno senza mangiare ma non si astengono dalle spese per seguire la moda. Gli uomini sono folli, si lasciano dominare dalle donne; e le donne non hanno ritegno. Una persona diceva: Quasi vorrei essere cieca, così non vedrei niente.

Almeno noi dunque consoliamolo, stiamo con lui; e state tranquille che tutto quello che si fa nella santa tristezza, si cambierà in gaudio. A Pasqua starete allegre, ma adesso non è il tempo. La Chiesa ha messo il color violaceo (per la Quaresima) il quale è segno di tristezza e di malinconia.

Detto questo meditiamo sulle visioni dei santi:

DAL DIARIO DI SANTA FAUSTINA

Negli ultimi giorni di carnevale, quando facevo l’ora santa, vidi Gesù mentre veniva flagellato. Che supplizio inimmaginabile! Come soffrì tremendamente Gesù per la flagellazione! O poveri peccatori, come v’incontrerete nel giorno del giudizio con quel Gesù, che ora torturate a quel modo? Il Suo Sangue colava per terra e in alcuni punti cominciava a staccarsi [anche] la carne. Sulla schiena ho visto alcune Sue ossa scarnificate. Gesù mite emetteva flebili lamenti e sospiri.
Quando m’immergo nella Passione del Signore, spesso durante l’adorazione vedo Gesù sotto questo aspetto: dopo la flagellazione i carnefici presero il Signore e Gli tolsero la veste, che si era già attaccata alle Piaghe. Mentre gliela toglievano le Sue Piaghe si riaprirono. Poi buttarono addosso al Signore un mantello rosso, sporco e stracciato, sulle Piaghe aperte. Quel mantello arrivava alle ginocchia solo in alcuni punti. Poi ordinarono al Signore di sedersi su un pezzo di trave, mentre veniva intrecciata una corona di spine, con la quale cinsero la sacra Testa. Gli venne messa una canna in mano e ridevano di Lui, facendoGli inchini come ad un re. Gli sputavano in faccia ed altri prendevano la canna e Gliela battevano in Testa ed altri [ancora] Gli procuravano dolore dandoGli pugni, altri Gli coprivano il Volto e lo schiaffeggiavano. Gesù sopportò in silenzio. Chi può comprenderlo? Chi può comprendere il Suo dolore? Gesù aveva gli occhi rivolti a terra. Sentivo quello che avveniva allora nel Cuore dolcissimo di Gesù. Ogni anima rifletta su quello che ha sofferto Gesù in quei momenti. Facevano a gara per schernire il Signore. Riflettei [per conoscere] da che cosa potesse derivare tanta malignità nell’uomo. E purtroppo questa deriva dal peccato. Si erano incontrati l’Amore ed il peccato.
Giovedì. Adorazione notturna. Quando andai all’adorazione, fui subito investita dal bisogno di raccoglimento interiore e vidi Gesù legato alla colonna, spogliato delle [Sue] vesti e sottoposto subito alla flagellazione. Vidi quattro uomini che a turno sferzavano coi flagelli il Signore. Il cuore mi si fermava alla vista di quello strazio. Ad un tratto il Signore mi disse queste parole: “Ho una sofferenza ancora maggiore di quella che vedi”. E Gesù mi fece conoscere per quali peccati si sottopose alla flagellazione: sono i peccati impuri. Oh, che tremende sofferenze morali patì Gesù, quando si sottomise alla flagellazione! Improvvisamente Gesù mi disse: “Guarda e osserva il genere umano nella situazione attuale”. E in un attimo vidi cose tremende: i carnefici si allontanarono da Gesù, e si avvicinarono per flagellar[Lo] altri uomini, che presero la sferza e sferzarono il Signore senza misericordia. Erano sacerdoti, religiosi e religiose ed i massimi dignitari della Chiesa, cosa che mi stupì molto; laici di diversa età e condizione; tutti scaricarono il loro veleno sull’innocente Gesù. Vedendo ciò il mio cuore precipitò in una specie di agonia. Quando Lo flagellarono i carnefici, Gesù taceva e guardava lontano; ma quando lo flagellarono le anime che ho menzionato sopra, Gesù chiuse gli occhi e dal Suo Cuore uscì un gemito represso, ma tremendamente doloroso.

VISIONE DI SANTA MARGHERITA ALOCOQUE

In un giorno di carnevale, dopo la santa comunione, lo sposo divino si presentò a me, sotto l’aspetto di un Ecce Homo, carico della croce, tutto coperto di piaghe e di lividure: il sangue adorabile grondava da tutte le parti. Con voce triste e dolorosa mi disse: ‘Proprio nessuno avrà pietà di me; nessuno vorrà compatire e condividere il mio dolore nello stato pietoso in cui mi riducono i peccatori, soprattutto ora?’ Prostrandomi ai sacri piedi, con lacrime e con gemiti, mi presentai a lui. Subito mi trovai caricata di una pesante croce, tutta irta di acutissimi chiodi. Sentendomi schiacciata sotto quel peso, cominciai a capire meglio la malizia del peccato: lo detestai tanto fortemente nel cuore che avrei voluto mille volte precipitarmi nell’inferno, piuttosto che commetterne uno volontariamente. Mi mostrò che non era sufficiente portare la croce, ma dovevo inchiodarmici insieme con lui, per tenergli fedele compagnia, partecipando ai dolori, ai disprezzi, agli obbrobri e agli altri indegni trattamenti. Mi abbandonai a tutto ciò che egli avrebbe voluto fare di me e in me, lasciandomi configgere sulla croce, secondo il suo desiderio: ciò egli fece per mezzo di una grave malattia, che mi fece soffrire le punte acuminate di cui quella croce era munita. Questo stato di sofferenza mi durava di solito per tutto il tempo del carnevale.

SAN CARLO BORROMEO CERCO’ DI RIDURRE I FESTEGGIAMENTI

San Carlo Borromeo, che cercò prima di ridurre i giorni di festeggiamenti, poi di limitarne gli effetti, infine di abolirlo del tutto. In tempi di miopia ecclesiale in cui il carnevale si celebra perfino nelle Parrocchie e, purtroppo, anche in qualche Seminario (!), cerchiamo di portare sempre alta la sana allegria e gioia cristiana, che non ha bisogno di sfrenarsi e di divertimenti estremi per essere sempre viva, allietando la vita propria e altrui dalla ridondanza della vita di grazia, come disse l’Immacolata: “il mio spirito esulta in Dio… Tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Senza bisogno di alcuna carnevalata.
Questa una sintesi di ciò che fece san Carlo.
“Hora qui ricordati, Milano, le mascare, le comedie, i giuochi paganeschi, i balli, i banchetti, gli eccessi delle pompe, le spese disordinate, le risse, le questioni; gli homicidii, le lascivie, le disonestà, le mostruose pazzie e dissolutezze tue”. Così tuonava San Carlo Borromeo nel 1576, anno della peste, contro i milanesi e la loro brama di divertirsi. Anzi due anni prima l’arcivescovo era riuscito, dopo una lunga campagna contro il carnevale, a convincere i fedeli a rinunciare al “quinto” giorno in modo da far finire l’ultimo giorno di carnevale alla mezzanotte del sabato e non della domenica (il carnevale ambrosiano, tradizionalmente, è quattro giorni più lungo…).In seguito riuscì a proibire i festeggiamenti nella piazza del Duomo ma una delegazione cittadina si appellò addirittura al papa perché l’arcivescovo tornasse sui suoi passi.In questo clima si giocava la partita della vittoria piena della Quaresima sul Carnevale, che il vescovo conduceva a colpi di editti e di censure; significativamente, quello che a Milano era per tradizione l’ultimo giorno di festa doveva diventare giorno di penitenza e di astinenza.Da una parte il Borromeo dispensava indulgenze a chi si comunicasse in quella domenica, dall’altra proibiva a chiunque di circolare in maschera nei pressi delle chiese mentre vi si svolgevano le sacre funzioni. L’immagine insistentemente proposta nelle esortazioni alla coesione e all’ordine era quella di un tempio assediato dalla follia del Carnevale, al cui interno si resisteva con eroismo:
“Celebravamo nella nostra chiesa Metropolitana i divini Offici…e quando predicavamo la parola di Dio et il popolo tutto che era nella chiesa con prieghi ad alta voce dimandava a Dio misericordia, strepitavano quasi su tutte le porte della chiesa, et intorno, tamburri, trombe, carozze di concorso, gridi e tumulti di tornei, correrie, giostre, mascherate.”
Nel 1630, dopo la terribile peste descritta dal Manzoni nei “Promessi Sposi”, il Cardinale Federico Borromeo e il governo spagnolo cercarono di abolire quei quattro giorni in più di festa, ma purtroppo senza successo. ( fonte : parrocchiacerenza.it)

SAN FILIPPO NERI E IL GIRO DELLE SETTE CHIESE

san Filippo Neri, nei giorni del carnevale romano – proprio per distogliere i fedeli dalle “seduzioni” che offriva – seguito da un gruppo numeroso di persone, si avviavano cantando “vanità di vanità, tutto il mondo è vanità”, in una lunga “passeggiata” che toccava i luoghi di culto più importanti della Città Santa.

Le tappe:

Partenza da Santa Maria in Vallicella
San Pietro
San Paolo
San Sebastiano
San Giovanni in Laterano
Santa Croce in Gerusalemme
San Lorenzo Fuori le Mura
Santa Maria Maggiore

SAN GIUSEPPE CAFASSO E LA VECCHINA CHE RIPARAVA

S. Giuseppe Cafasso racconta che un giorno, al mattino molto presto, incontrò per le vie di Torino una vecchietta tutta raccolta. Il Santo si avvicinò e le disse: «Come mai, mia buona vecchietta, per la via a quest’ora?». «Passo a pulir le strade» – rispose la vecchietta. Stupito, il Santo chiese: «Che cosa vuol dire?». «Questa notte è stato carnevale, e si sono commessi tanti peccati. Perciò, io passo recitando il Rosario, per purificare le strade da tanti peccati». Bravissima vecchietta!
Che dire oggi delle nostre strade?… Corruzione, scandali, sconcezze sui muri, sulle persone, nei gesti, nelle parole (bestemmie, turpiloquio), nelle canzoni… Non sarebbe, oggi, tanto più necessario passare con la corona del Rosario in azione per purificare queste strade del mondo appestate dal sesso?

SANT’ANTONIO DA PADOVA E ILA PREGHIERA DI RIPARAZIONE AL CARNEVALE

Il grande santo di Padova, scrisse e compose con le sue mani questa preghiera di riparazione per i peccati commessi in occasione del Carnevale:
“Dolcissimo Signore Gesù, eccomi prostrato ai vostri santissimi piedi a tributarvi l’omaggio dei miei ossequi, ed offrirvi la inalterabile servitù del mio cuore. In questi giorni con voci compassionevoli ci chiamate a Voi per compatirvi dell’abbandono in cui vi hanno lasciato tanti vostri figli, i quali accomunandosi con i figli di Belial vi oltraggiano nei Vostri sacrosanti attributi, trasgrediscono la Vostra santa legge e con insolenti bestemmie rispondono agli infiniti benefici che loro avete compartito. Deploro, o buon Gesù, questa mostruosa ingratitudine, vi compatisco nel vedervi così oltraggiato, e voglio unirmi ai vostri amanti per compensarvi in qualche modo delle offese che ricevete dagli uomini, e di quelle fattevi da me stesso quando disgraziatamente ho peccato. Signore, ad ogni offesa che ricevete, intendo ricambiarvi con tanti atti di amore quanti in cielo ve ne tributano Maria Santissima, i Vostri Angeli e i Santi, intendo ricambiarvi con tutte le opere espiatorie che i giusti vi offrono sulla terra. Voglio rinnovata questa mia intenzione ad ogni respiro che vi darò; ogniqualvolta che eleverò gli occhi al cielo; graditela Voi, giacché ve la presento per le mani della Madre Vostra Maria, la quale saprà avvalorarla della sua voce facendo sì che esca gradita al Vostro santissimo cospetto”. [Si reciti il “Dio sia benedetto”]

Riparazione – Silenzio -preghiera . Ave Maria!

Fonte Cooperatores Veritas


PREGHIERA IN RIPARAZIONE

DA DOMANI---- LE SANTE QUARANT'ORE

Di Don Leonardo Maria Pompei:

Istruzione 4a: Tempo di carnevale

D. Cosa è il carnevale?

R. E’ un tempo che i cristiani spensierati e libertini trascorrono fra varie sregolatezze, come riunioni, danze, mascherate, giochi e festini, mentre i buoni cristiani trascorrono questo tempo nel ritiro e nel silenzio.

D. Quanto dura il carnevale?

R. Cinque o sei settimane prima della Quaresima.

D. Chi l’ha costituito?

R. I cristiani spensierati e libertini, sia per proprio istinto che perché spinti dal demonio

D. Perché questi cristiani spensierati e libertini hanno pensato ai giorni di carnevale?

R. Per due motivi:

1. Per dare alle sregolatezze e ai disordini di una vita libertina lo stesso tempo che i buoni cristiani dedicano al digiuno quaresimale.

2. Per disporsi, vivendo sregolatamente, a trascorrere la Quaresima nelle licenziosità, in opposizione ai buoni cristiani, che si dispongono nel ritiro e nella preghiera a trascorrere santamente la Quaresima, seguendo lo spirito della Chiesa.

D. Perché il demonio ha ispirato ai cristiani libertini di istituire il carnevale?

R. Perché i suoi fedeli dedicassero a lui e al suo servizio lo stesso tempo che i cristiani consacrano in Quaresima ad onorare Dio.

D. Gli spensierati e i libertini come lo occupano?

R. Dandosi alla crapula, tra festini, giochi, danze e mascherate.

D. A cosa assomigliano i nottambuli, i cultori delle mascherate, dei giochi, delle gozzoviglie e quelli che si abbandonano alla crapula e ogni sregolatezza durante il carnevale?

R. Rassomigliano agli Ebrei che hanno contribuito alla morte di Nostro Signore.

D. In particolare, a chi assomigliano i nottambuli?

R. A Giuda e a chi era con lui quando approfittarono della notte per catturare Gesù.

D. E i giocatori?

R. Ai soldati che tirarono a sorte la tunica di Nostro Signore dopo che Egli fu innalzato sulla Croce.

D. E i mascherati?

R. Agli sgherri che flagellarono e sfigurarono completamente Nostro Signore, perché oltre al loro volto, sfigurano specialmente la loro anima creata ad immagine di Dio.

D. E i danzatori?

R. A quelli che schernirono Nostro Signore Gesù Cristo crocifisso scuotendo la testa.

D. E i golosi e dissoluti?

R. A quelli che crocifissero Nostro Signore Gesù Cristo, perché a causa di questi loro peccati lo fanno morire di nuovo, come dice San Paolo (Eb 6,6).

D. Che conseguenza avranno i disordini del carnevale su chi li provoca?

R. Una vita e una morte infelice, e poi la dannazione eterna.

D. Perché chi provoca questi disordini sarà così disgraziato?

R. Perché è giusto che sia eternamente in compagnia del demonio e partecipi alla sua dannazione, dopo averlo fedelmente servito in questo mondo.

D. Che deve fare chi vuole trascorrere bene il periodo del carnevale?

R. Cinque cose in modo particolare:

1. Ripensare a come si è trascorso il periodo così pericoloso di carnevale l’anno precedente.

2. Chiedere perdona a Dio delle colpe commesse in passato durante quei giorni e prendere una ferma decisione di trascorrerli, in futuro, come un buon cristiano che intende seguire le prescrizioni della Chiesa.

3. Ringraziare Dio di avergli fatto la grazia di tenerlo lontano durante questi giorni, dalle sregolatezze dei cattivi cristiani.

4. Pregare Dio per i propri parenti e amici che potrebbero, durante questi giorni, cedere agli eccessi e alla dissolutezza.

5. Domandare a Dio la grazia di fare penitenza, durante la Quaresima, per le sregolatezze passate e anche per quelle in cui potrebbero cedere i loro fratelli cristiani.

D. Cosa deve fare un buon cristiano durante il carnevale?

R. In modo particolare queste sei pratiche:

1. Vivere più sobriamente degli altri periodi dell’anno

2. Allontanarsi sempre più dalle compagnie.

3. Annullare completamente la frequentazione delle persone cattive.

4. Rinunciare alla feste.

5. Evitare, con orrore, non solo di prendere parte a feste danzanti o in maschera, ma anche di assistervi o di sentirne parlare.

6. Dedicare più tempo alla preghiera, alle visite in chiesa, sostandovi più a lungo soprattutto dinanzi al SS. Sacramento.

D. Perché i buoni cristiani trascorrono il carnevale nel ritiro e nella preghiera?

R. Per due motivi:

1. Per gemere e piangere dinanzi a Dio dei disordini che, durante questi giorni, avvengono nel mondo.

2. per riuscire, per quanto in loro potere, a farne un’adeguata riparazione.

D. Come potrebbe definirsi il carnevale?

R. Come la quaresima del diavolo; perché come i buoni cristiani trascorrono questo periodo facendo penitenza e opere di bene in onore di Dio e di Gesù Cristo, così i cristiani libertini trascorrono quasi lo stesso tempo nella dissolutezza e sregolatezza per onorare il demonio, che è il dio dei cattivi.


Istruzione 5a: Gli ultimi tre giorni di carnevale

D. Quali sono i giorni più importanti del carnevale?

R. Gli ultimi tre, quelli che precedono la Quaresima, che il diavolo ha fatto suoi in maniera particolare e che i cattivi cristiani chiamano domenica, lunedì e martedì grasso.

D. Perché il demonio ha voluto per sé questi tre giorni?

R. Soprattutto per due motivi:

1. Per imitare Dio e Gesù Cristo, ai quali sono consacrati in particolar modo gli ultimi tre giorni di Quaresima: Giovedì, Venerdì e Sabato santo.

2. Perché come i buoni cristiani trascorrono gli ultimi tre giorni di Quaresima in grande raccoglimento, rendendo ancora più austera la loro vita penitente e pregando quasi in continuazione, così i cristiani spensierati e libertini siano spinti a trascorrere gli ultimi tre giorni di carnevale passando il giorno e la notte tra balli, danze mascherate, accompagnati da dissolutezza e depravazioni e da ogni altra specie di sregolatezza.

D. Perché gli ultimi tre giorni di carnevale sono chiamati domenica, lunedì e martedì grasso?

R. Soprattutto per due motivi, che il demonio è solito ispirare ai cristiani spensierati e libertini, e cioè:

1. In opposizione agli ultimi tre giorni di Quaresima: Giovedì, Venerdì e Sabato santo.

2. Per far sapere che, come suggerito dalla Chiesa che i suddetti tre ultimi giorni di Quaresima sono esclusivamente consacrati a Dio, anche il mondo suggerisce che gli ultimi tre giorni di carnevale siano esclusivamente consacrati al demonio e al suo servizio.

D. Quale rito si è soliti celebrare nelle nostre chiese durante gli ultimi tre giorni di carnevale?

R. L’esposizione del SS. Sacramento nella funzione detta delle Quaranta Ore, che si svolge per tre giorni consecutivi, dalle sei del mattino alle sette di sera.

D. Chi è stato l’iniziatore di questa vocazione?
San Carlo Borromeo.
D. Perché in questi tre giorni si fa l’esposizione del Santissimo?
R. Per allontanare i cristiani dalle danze, dai balli in maschera, dai giochi e da qualsiasi eccesso o sregolatezza che si compiono, di solito, in questi tre giorni.
D. Perché la domenica di Quinquagesima si legge il Vangelo in cui Nostro Signore Gesù Cristo predice la Sua Passione?
R. Per quattro motivi:
1. Per sollecitare i cristiani a entrare nello spirito di penitenza per i loro peccati che hanno provocato la morte di Nostro Signore.
2. Per infondere in essi l’orrore per la condotta frivola dei mondani.
3. Per impegnarli a riparare ai disordini che si fanno durante questi giorni.
4. Per prepararli a trascorrere bene il sacro tempo della Quaresima e unirsi a Nostro Signore penitente a causa dei loro peccati.
D. Che deve fare un buon cristiano e soprattutto un ragazzo cristiano, per trascorrere bene questi tre santi giorni?
R. Deve fare sue le sei seguenti pratiche:
1. Non uscire in strada ad assistere alle mascherate.
2. Non trascorrere il tempo nel gioco, nella danza e nella crapula.
3. Allontanarsi dalle compagnie pericolose ora più che mai.
4. Osservare l’astinenza, fare una cena leggera, andare a letto presto e alzarsi di buon mattino.
5. Essere assiduo in chiesa per fare compagnia a Gesù Cristo Nostro Signore; chiedergli perdono e fare ammenda onorevole per i disordini che, durante questo tempo, avvengono nel mondo.
6. Accostarsi all’Eucarestia almeno nella domenica che capita in questi ultimi tre giorni.
D. Oltre a quanto detto, cosa deve fare un alunno cristiano durante questi tre giorni?
R. Essere più assiduo alla frequenza scolastica senza fare nessuna assenza, neanche il martedì, anche se i genitori lo autorizzassero, per evitare ogni occasione di offendere Dio; e imparare invece a servire bene Nostro Signore, specialmente in questi tre giorni.
D. Quale ricompensa riceverà chi ha trascorso bene questi tre giorni, sarà stato assiduo in chiesa e avrà evitato le compagnie e altre occasioni di peccare?
R. Riceverà la stessa ricompensa che hanno ricevuto la SS. Vergine, San Giovanni e le altre donne che restarono ai piedi della Croce di Gesù e soffrirono con Lui la Passione quando gli Ebrei lo misero a morte e tutti gli altri lo oltraggiavano e bestemmiavano.
Madù Francesca Lo Gioco
Magari fossi potuta andare 🥺 Mi manca fare Carnevale in piazza con i coriandoli ecc
Aléxandros XXVII
In questa foto di carro allegorico di Viareggio il diavolo è stato riprodotto mostruosamente