18:03
Simona Serafini

Meditiamo insieme un Mistero del Santo Rosario odierno. Testo con audio.
L'Ora Santa di Gesù
Seconda Parte
(...)
«"Amatevi l'un l'altro come Io vi ho amati".
Dalla cuna alla croce. Da Betlem al monte Oliveto, vi ho amati.
Il freddo e la miseria della prima mia notte nel mondo non mi hanno impedito di amarvi collo spirito mio e, annichilendo Me stesso sino a non poter dirvi, Io-Verbo: "Vi amo", vi ho detto quelle parole con lo spirito mio, inscindibile da quello del Padre e con esso operante in una attività inesausta.
L'agonia della mia ultima notte sulla Terra non mi ha impedito di amarvi. Anzi ha toccato le vette più alte dell'amore. Anzi ha arso nell'incendio più vivo. Anzi ha consumato tutto quanto non era amore sino a spremere, insieme al ribrezzo per il peccato e al dolore del paterno abbandono, il sangue dalle mie vene.
Quale amore più grande di quello che sa amare sapendosi odiato? Io vi ho amati così. Il primo gesto delle mie mani, una carezza. L'ultimo, una benedizione. E in mezzo a questi due gesti, nato il primo nel buio di una notte d'inverno, l'ultimo nello splendore di un ardente mattino d'estate, trentatré anni di gesti di amore, rispondenti ad altrettanti moti di amore. Amore di miracoli, amore di carezze ai pargoli e agli amici, amore di maestro, amore di benefattore, amore di amico, amore, amore, amore…
E amore più che umano nell'ultima Cena. Prima d'essere legate e trafitte, queste mie mani hanno lavato i piedi degli apostoli, anche di colui al quale avrei voluto lavare il cuore, ed hanno spezzato il pane. E mi spezzavo il Cuore con quel pane. Quello vi davo. Perché sapevo prossimo il mio ritorno al Cielo e non volevo lasciarvi soli. Perché sapevo come siete facili a dimenticarvi e volevo vi vedeste, fratelli seduti ad un unico desco, intorno alla mia mensa, per dirvi l'un l'altro: "Siamo di Gesù!".
Quale amore più grande di quello che sa amare chi lo tortura? Eppure Io vi ho amati così. E per voi ho saputo pregare mentre morivo.
Amatevi come Io vi ho amati. L'odio estingue la luce. Anche il semplice astio offusca la pace. Dio è pace, è luce, perché Dio è amore. Ma se non amate, e [non] amate come Io vi ho amati, non potrete avere Dio.
Come Io vi ho amati. Perciò senza superbie. Da questo tabernacolo, da questa croce, da questo Cuore non escono che parole di umiltà. Sono Dio e sono Servo vostro, e sto qui in attesa che mi diciate: "Ho fame" per darmi Pane a voi. Sono Dio e mi espongo ai vostri occhi su un legno che era patibolo infame, nudo e maledetto. Sono Dio e vi prego di amare il mio Cuore. Vi prego. Per amore vostro, perché se mi amate fate del bene a voi. Io sono Dio. Con o senza il vostro amore sono sempre Dio. Ma voi no. Senza il mio amore siete nulla: polvere.
Io vi voglio con Me. Vi voglio qui. Voglio della vostra polvere fare una luce di beatitudine. Voglio che non moriate. Ma viviate perché Io sono Vita e voglio che voi abbiate la Vita.
Amatevi senza egoismi. Sarebbe un amore impuro, destinato a morire di malattia. Amatevi volendo per gli altri più bene di quello che non augurate a voi. È molto difficile. Lo so. Ma vedete questo eucaristico Pane? Esso ha fatto i martiri. Erano creature come voi: paurose, deboli, viziose anche. Questo Pane ne ha fatto degli eroi.
Nel primo punto vi ho indicato il mio Sangue per vostra purificazione. Al terzo punto, per fare di voi dei santi, vi indico questa Mensa e questo Pane. Il Sangue da peccatori vi ha fatto giusti. Il Pane da giusti vi fa santi. Un bagno monda ma non nutre. Rinfresca, ristora, ma non si fa carne nella carne. Il cibo invece diviene sangue e carne, diviene voi stessi. Il mio Cibo diviene voi stessi.
Oh! pensate! Guardate un piccolo bambino. Oggi mangia il suo pane e domani ancora e poi domani, e domani, e domani. Eccolo che si fa uomo: alto, robusto, bello. È sua mamma che l'ha fatto così? No. Sua madre l'ha concepito, portato, dato alla luce, allattato e amato, amato, amato. Ma il piccolino, se dopo il latte non avesse avuto altro che bagni, baci e amore, sarebbe perito di inedia. Quel piccolo si fa uomo per il cibo da adulto che prende. Quell'uomo è tale perché prende giornalmente il suo cibo.
Lo stesso è per il vostro io spirituale. Nutritelo del Cibo vero che dal Cielo discende8 e che dal Cielo vi porta tutte le energie per farvi virili nella Grazia. La virilità sana e forte è sempre buona. Guardate come è più facile vedere uno, malazzato, essere aspro e senza compatimento e pazienza. Il mio Cibo vi farà sani e forti nella virilità dello spirito e saprete amare gli altri più di voi stessi, come Io vi ho amati.
Perché, guardate, figli, Io vi ho amati non come uno ama se stesso. Ma più di Me stesso. Tanto che mi sono posto a morte per salvare voi dalla morte. Se amerete così, conoscerete Dio. Sapete cosa vuol dire conoscere Dio? Vuol dire sapere il gusto della vera Gioia, della vera Pace, della vera Amicizia.
Oh! l'Amicizia, la Pace, la Gioia di Dio! È premio promesso ai beati. Ma esso è già dato a chi ama sulla Terra con tutto se stesso.
L'amore per esser vero non è di parole. È di fatti. Attivo come la sua fonte che è Dio. Né mai si stanca di operare neppure per delusioni che vengono dai fratelli. Povero quell'amore che cade come uccello dalle ali deboli quando un ostacolo lo ferisce! Il vero amore, anche ferito, sale. Con l'unghia e col becco si arrampica, se più non può volare, per non giacere nell'ombra e nel gelo, per essere nel sole, medicina di ogni male. E appena rinvigorito ecco che riprende il volo. E va da Dio ai fratelli e da questi a Dio, angelica farfalla che porta i pollini dei celesti giardini per fecondare i terrestri fiori, e porta i profumi, rapiti ai più umili fiori, a Dio perché li accolga e li benedica.
Ma guai se si allontana dal sole. Il Sole è la mia Eucarestia, perché in essa è benedicente il Padre, amante lo Spirito, mentre Io, il Verbo, opero.
Venite e prendete. Questo è il Cibo che ardentemente chiedo sia consumato da voi.»
«"Se rimanete in Me e rimane in voi la mia dottrina, vi sarà dato quel che chiedete".
Io scendo in voi e mi faccio cibo vostro. Ma, come Centro che Io sono, a Me vi aspiro. Voi vi nutrite di Me, ma con più ragione Io mi nutro di voi. Le due fami sono insaziabili e continue. La vite nutre i suoi polloni. Ma sono i polloni che fanno la vite. L'acqua nutre i mari, ma sono i mari che nutrono l'acqua, risalendo in evaporazioni per scendere di nuovo. Perciò voi dovete rimanere in Me come Io in voi. Divisi, non Io, ma voi morreste.
Io sono cibo per lo spirito e cibo per il pensiero. Lo spirito si nutre della Carne di un Dio. Essenza effusa da Dio, non può aver cibo che da ciò che è la sua matrice. Il pensiero si nutre della mia Parola che è il Pensiero di un Dio.
Il vostro pensiero! L'intelligenza è quella che vi fa somiglianti a Dio perché nell'intelligenza è memoria, intelletto e volontà, come nello spirito è somiglianza per essere spirito, libero, immortale.
Il vostro pensiero, per esser capace di ricordare, intelligere, volere ciò che è bene, deve esser nutrito della mia dottrina. Essa vi ricorda i benefici e le opere di Dio, chi è Dio, che si deve a Dio. Essa vi fa comprendere il bene e discernerlo dal male. Essa vi fa volere fare il bene. Senza la mia dottrina divenite schiavi di altre che hanno nome "dottrina", ma sono errori. E come navi senza bussola e timone voi andate a naufragio. Uscite dalle rotte. E come potete allora dire: "Dio mi ha abbandonato" quando siete voi che avete abbandonato Lui?
Rimanete in Me. Se non vi rimanete, è segno che mi odiate. E il Padre mio odia chi mi odia, perché chi odia Me odia il Padre essendo Io uno col Padre. Rimanete in Me. Fate che il Padre non possa distinguere il tralcio dalla vite tanto il tralcio è uno con essa. Fate che il Padre non possa capire dove finisco Io e cominciate voi tanto la somiglianza è piena. Chi ama finisce per prendere dell'amato inflessioni, intercalari e gesti.
Io voglio che voi siate altrettanti Gesù. E questo perché voglio che voi abbiate quanto chiedete – fusi a Me, non potete chiedere che cose buone – e non abbiate a conoscere ripulse. E questo perché Io voglio che abbiate più ancora di quanto chiedete, perché il Padre effonde in un continuo flusso d'amore i suoi tesori sul Figlio suo. E chi è nel Figlio fruisce di questa infinita effusione, che è l'amore di Dio che si letifica nel suo Verbo e che circola in Lui. Ora Io sono il Corpo e voi le membra, e perciò la Gioia che mi inonda e viene dal Padre, la Potenza, la Pace, ogni altra perfezione che in Me circola, si trasfonde in voi, miei fedeli che siete parte di Me, inscindibile qui e oltre.
Venite e chiedete. Non abbiate paura di chiedere. Tutto potete chiedere perché Dio tutto può dare. Chiedete per voi e per tutti. Io vi ho insegnato. Chiedete per i presenti e per gli assenti. Chiedete per i passati, i presenti, i futuri. Chiedete per questa vostra giornata e per la vostra eternità, e per questa e quella di chi amate.
Chiedete, chiedete, chiedete. Per tutti. Per i buoni perché Dio li benedica. Per i malvagi perché Dio li converta. Dite con Me: "Padre, perdona loro". Chiedete: la salute, la pace in famiglia, la pace nel mondo, la pace per l'eternità. Chiedete la santità. Sì, anche questa. Dio è il Santo ed è il Padre. Chiedetegli, in un con la vita che vi mantiene, la santità attraverso la Forza che viene da Lui.
Non abbiate paura di chiedere. Il pane quotidiano e la benedizione quotidiana. Non siete tutto corpo, non siete ancora tutto spirito. Chiedete per questo e quello, e vi sarà dato. Non temete di osare troppo. Io per voi ho chiesto la mia stessa gloria, anzi ve l'ho data addirittura perché siate simili a Noi che vi amiamo e il mondo conosca che siete figli di Dio.
Venite. In questo mio Cuore è il Padre vostro. Entrate, ché Egli vi possa riconoscere e dire: "Si faccia gran festa nei Cieli perché ho ritrovato un figlio che amavo".»
«Ti ho accontentata» dice Gesù. «Ho parlato sempre Io. Ho voluto parlasse la mia eucaristica Voce. Abbiatela per mio regalo. Benedico te e tutti quelli che l'ascolteranno.»
Valtorta - Quade…

1235
bentobe shares this

Dio sia lodato in eterno. Lui tutto noi nulla. Noi tutto in Lui. Ti amo Gesù, guida Tu. Amen

14
Simona Serafini

Valtorta - Quaderni - 14 giugno 1944 ed. Cev