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San Giovanni Paolo II: "In questi nostri tempi, nei quali la bellezza autentica dell’amore coniugale viene minacciata in tanti modi – minacciata insieme con la dignità della paternità e della maternità – abbiate coraggio! Abbiate coraggio inflessibile per cercarlo, per rendere testimonianza ad esso dinanzi a voi stessi reciprocamente. E dinanzi al mondo. Siate apostoli della dignità della paternità e maternità. Siate apostoli del bell’amore."

In questi nostri tempi, nei quali la bellezza autentica dell’amore coniugale viene minacciata in tanti modi – minacciata insieme con la dignità della paternità e della maternità – abbiate coraggio!
Abbiate coraggio inflessibile per cercarlo, per rendere testimonianza ad esso dinanzi a voi stessi reciprocamente

Infatti, anche la piccola “Chiesa domestica” è voluta espressamente da Dio ed è fondata da Cristo e su Cristo; ha come missione essenziale l’annunzio del Vangelo, la trasmissione della salvezza eterna dei suoi membri e possiede come forza interiore la luce e la grazia dello Spirito Santo.
Ed ecco oggi, in occasione di questo nostro incontro, come Vescovo e come Pastore della Chiesa, desidero riconfermare il vostro particolare “posto” nella grande comunità del Popolo di Dio; desidero indirizzare a questa Chiesa più piccola, che voi costituite, l’espressione di un particolare amore e di una speciale tenerezza, che si manifesta anche nello stesso termine: “Ecclesiola”. E desidero ridarvi di nuovo alla Chiesa, intesa come il grande mistero Divino, che si compie nella storia dell’uomo, e nella quale l’uomo realizza se stesso e adempie il suo destino e la sua vocazione.
Siate dunque la “Chiesa”!
Costruite la Chiesa!
Oh, quanto dipende da voi questo sacro costruire!
Vi possa aiutare in questo impegno anche la vostra tipica spiritualità. Il “Movimento Focolarini”, approvato dai miei predecessori Giovanni XXIII e Paolo VI, si è dilatato in questi anni e si è ristrutturato in vari rami e con diverse attività: dai “focolarini” di vita comune ai focolarini sposati; dal Movimento Sacerdotale al collegamento con religiosi e religiose; dal Movimento Gen al Movimento Famiglie Nuove, al cui inizio e sviluppo contribuì Igino Giordani, che avete opportunamente voluto ricordare ad appena un anno dalla sua morte, in questa Giornata dedicata alla famiglia. Molte indubbiamente sono le vostre iniziative e commoventi le tante vostre esperienze; ma la ricchezza sta e deve stare nella idea-forza della vostra spiritualità, che è la certezza su Dio-Amore e sulla volontà, espressione di amore. In questo senso la vostra spiritualità è aperta, positiva, ottimistica, serena, conquistatrice: voi volete costruire la Chiesa negli animi, con l’amore e nell’amore, vivendo in Cristo e con Cristo presente nella storia quotidiana di ogni persona abbandonata, delusa, impaurita, sofferente e smarrita.
Continuate a realizzare questo vostro ideale, in unione con le iniziative delle diocesi e degli altri movimenti ecclesiali, per aiutare in modo concreto ed efficace l’istituto familiare in tutte le sue necessità spirituali e materiali.
4. Nel Sacramento del Matrimonio siete chiamati a divenire, come marito e moglie, i genitori: padre e madre.
Quale vocazione e quale dignità! Ma anche quanta responsabilità!
Vorrei adoperare le parole più perspicaci per esprimere la bellezza di questa dignità e la grandezza della vocazione che a voi viene partecipata per la potenza dello Spirito Santo, quando come “una sola carne” manifestate la vostra disponibilità di genitori e date così un posto nella vostra vita alla nuova creatura. A nuove persone umane!
Quel “nuovo” sarà il vostro figlio: carne della vostra carne e osso delle vostre ossa (cf. Gen 2,23).
Dovete trasmettere ciò che avete di migliore nella carne e nell’anima! Generare vuol dire al tempo stesso educare; ed educare significa generare. Nella persona umana ciò che è carnale e ciò che è spirituale si compenetrano reciprocamente e perciò si compenetrano anche in modo reciproco le due grandi dimensioni della paternità e della maternità: procreazione ed educazione!
Educare significa molto! Voi stessi sapete quanti sono i compiti di questo processo grande, lungo, paziente, attraverso il quale insegnate semplicemente il comportamento umano a coloro che sono nati da voi, genitori. E poiché sul terreno di questa umanità è stata innestata la figliolanza divina, dobbiamo insegnare a questa persona, nata dai genitori in quanto al corpo e da Dio in quanto allo spirito, la pienezza della vita, quella pienezza che si ha dal Padre nel Figlio, in Cristo, per mezzo dello Spirito Santo.
A tal proposito conviene di nuovo leggere le parole del Vaticano II: “La vera educazione deve promuovere la formazione della persona umana sia in vista del suo ultimo fine sia per il bene delle varie società, di cui l’uomo è membro ed un cui, divenuto adulto, avrà missioni da svolgere.
Pertanto i fanciulli ed i giovani, tenuto conto del progresso della psicologia, della pedagogia e della didattica, debbono essere aiutati a sviluppare armonicamente le loro capacità fisiche, morali e intellettuali, ad acquistare gradualmente un più maturo senso di responsabilità nell’elevazione ordinata ed incessantemente attiva della propria vita e nella ricerca della vera libertà, superando con coraggio e perseveranza tutti gli ostacoli. Debbono anche ricevere, man mano che cresce la loro età, una positiva e prudente educazione sessuale. Debbono inoltre essere avviati alla vita sociale, in modo che, forniti dei mezzi ad essa necessari ed adeguati, possano attivamente inserirsi nelle diverse sfere della umana convivenza, siano disponibili al dialogo con gli altri e contribuiscano di buon grado all’incremento del bene comune” (Gravissimum Educationis, 1,a-b; cf. 3,a).
Oh, quanto ardentemente desidero raccomandare questa vostra funzione di genitori, questa vostra umana paternità e maternità allo stesso Eterno Padre! Siate uniti a Lui con Cristo! Per opera dello Spirito Santo, pronunciate spesso la parola “Abbà” e recitate il “Padre nostro”, per imparare incessantemente da Dio stesso che cosa vuol dire essere padre e madre; che cosa vuol dire sostituire il Padre celeste e portare in sé la sua autorità!
Voi, che siete chiamati a collaborare all’opera dello stesso Creatore – padri e madri – vi raccomando al Padre!
5. La dignità di “genitori” getta luce fondamentale su ciò che siete per voi stessi, reciprocamente, come coniugi; illumina, cioè tutto il vostro amore, che si realizza mediante il corpo e l’anima. Voi, infatti, siete chiamati ad un amore del tutto speciale.
Anche su questo argomento così importante e delicato, il Concilio Vaticano II ci è di guida. “Un tale amore – si legge nella Gaudium et Spes – unendo assieme valori umani e divini, conduce gli sposi al libero e mutuo dono di se stessi, provato da sentimenti e gesti di tenerezza e pervade tutta quanta la vita dei coniugi; anzi diventa più perfetto e cresce mediante il generoso suo esercizio. È ben superiore perciò alla pura attrattiva erotica che, egoisticamente coltivata, presto e miseramente svanisce” (Gaudium et Spes, 49b).
Ed ancora sottolinea che l’indole sessuale dell’uomo e la facoltà umana di generare, sono meravigliosamente superiori a quanto avviene negli stadi inferiori della vita; perciò anche gli atti stessi, propri della vita coniugale, ordinati secondo la vera dignità umana, devono essere rispettati con grande stima. Perciò quando si tratta di comporre l’amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita... non sarà possibile se non venga coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale” (Ivi 51c).
Bisogna imparare con costanza questo amore. Bisogna discernere i suoi segni autentici. Bisogna tutelare la sua verità interiore. Voi sapete bene che tutto ciò che la Chiesa insegna nel suo per così dire “Catechismo dell’amore coniugale” ha come scopo proprio questo: quell’interiore verità dell’amore, alla quale siete chiamati come coniugi.
Bisogna costantemente imparare questo amore. Bisogna impararlo pazientemente, in ginocchio. Bisogna scavare a poco a poco in tutta la bellezza profonda della unione dei due. Questa bellezza è di natura spirituale, non soltanto di natura sensuale. Ed è nello stesso tempo la bellezza dell’unità coniugale, “l’unita nel corpo”. Eppure quel che è corporale nell’uomo attinge in definitiva dallo Spirito la sua bellezza, la sua luce, la sua verità.
In questi nostri tempi, nei quali la bellezza autentica dell’amore coniugale viene minacciata in tanti modi – minacciata insieme con la dignità della paternità e della maternità – abbiate coraggio!
Abbiate coraggio inflessibile per cercarlo, per rendere testimonianza ad esso dinanzi a voi stessi reciprocamente. E dinanzi al mondo. Siate apostoli della dignità della paternità e maternità. Siate apostoli del bell’amore. Raccomando quindi voi, cari fratelli e sorelle, alla Genitrice di Dio – a Colei che la Chiesa professò come Theotokos 1550 anni fa nel Concilio di Efeso e che ricordiamo anche quest’anno.
Raccomando voi, coniugi, del movimento focolari – alla Madre del bell’amore! E imparto con grande affetto a voi tutti e ai vostri familiari la propiziatrice benedizione apostolica.

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