Con riferimento alla lettera di don Milani.
Premesso che abborro quel linguaggio in bocca ad un sacerdote neppure fosse la sua più privata corrispondenza; premesso che ci sarebbero molte altre osservazioni da fare in merito al contenuto della lettera, devo dire però che, rimanendo strettamente sull'accusa di pederastia, io non vedo in quest'articolo come sostenerla. Anzi. Lo scrivente dice che per amare in modo viscerale come lui ama i suoi ragazzi (ma anche i suoi parrocchiani), senza correre il rischio di trasformare questo amore in un sentimento impuro, dietro a questo amore ci deve essere l'Amore per Dio, il terrore dell'inferno e il desiderio del paradiso.
Non conosco per niente don Milani, la sua storia, la sua biografia e quindi ignoro se esistono elementi di ben altro peso per le accuse di cui all'articolo. Quelli presentati mi appaiono però elementi insignificanti.

"...tu sai cosa pensano, tu sai che hanno voglia di andare avanti, di fare un mondo migliore. Signore fateli ricercatori del bene e di felicità, fateli operatori nel cammino e nell'incontro con gli altri. Fateli audaci nel servire e fateli umili nel cercare le radici e portare avanti per fare frutti, avere identità e avere appartenenza….."

Io sarò poco intelligente, ma non capisco che cosa diavolo (…) stia dicendo. Non parlo dell'italiano sgrammaticato ma proprio del contenuto.
Dove è la cristianità del messaggio? Parole che potrebbero essere indirizzate a chiunque da chicchessia. E poi lo scopo di tutto è l'aldilà, l'inferno o il paradiso. Se non si ha presente lo scopo, anche le modalità per ottenerlo sono incerte.
Pregare il signore (minuscolo perché è un appellativo che deve andare bene per tutti) per cercare le radici, avere identità e avere appartenenza? Ma che significa?
E' chiaro che poi, volendo, si possono fare circonvoluzioni acrobatiche per dargli un senso ma allora come si potrà capire dove arrivano le intenzioni dell'interprete e dove quelle di chi le ha pronunciate?
Molte volte le parole di questo Papa (specie quelle "a braccio" perché evidentemente nei discorsi scritti non è farina del suo sacco, almeno in parte) mi sono parse, prima di qualsiasi altra considerazione, veramente povere, banali e sconclusionate non so se artatamente o per una effettiva scarsità intellettuale della persona. Questa quasi costanza della necessità di dover interpretare i suoi discorsi è indice di una altrettanto mancanza di chiarezza, mancanza piuttosto grave in un "difensore della vera fede".
Resta il fatto, come già hanno detto molti, che un Papa che non benedice con il segno della SS. Croce adducendo quelle motivazioni, mi sembra un fatto di una gravità inaudita. Personalmente mi ha fatto più impressione di tutte le cose successe fino ad oggi. Persone sono state martirizzate per avere fatto il segno della croce in circostante ben diverse da quelle di una folla plaudente di "cristiani e atei misti"!!!