Francesco I
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Carola Rachete della nave ONG “Sea Watch III” (Luglio 2019 molto caldo) ⋆ CorriereQuotidiano.it

La vita e le sue vicende appare sempre diversa se guardata da diverso punto di vista. Un evento cambia in funzione del punto di osservazione da cui lo si osserva.
Così avviene che, il fatto della trasgressione della nave “Sea Watch III” della comandante Karola Rachete, alle disposizioni del Ministro degli Esteri Italiano appare diverso a seconda se le si osserva da “Destra” o da “Sinistra”.
La doppia visione dello stesso fenomeno è passata dalle parole ed opinioni del Ministro Salvini: “Grave trasgressione ai comandi di un equipaggio di natante italiano da guerra in servizio e tentato omicidio per rischio di vita di militari in servizio”; alla Ordinanza del GIP di Agrigento Dott.ssa Alessandra Vella di ieri : “..…la comandante della Sea Watch ha agito nell’adempimento di un dovere di soccorso il quale non si esaurisce nella mera presa a bordo dei profughi, ma nella loro conduzione al più vicino porto sicuro” e liberando la comandante.
Il tutto sulla pelle di 42 emigranti in buona salute, giovani e forti che per circa 15 giorni sono stati in villeggiatura su una nave ONG battente bandiera Belga (che se ne frega della sorte della propria nave) e del Governo Tedesco, dove ha sede la ONG (che considera una eroina la comandante trentunenne che infrange le leggi italiane per diventare una “Star” internazionale regina del circuito mediatico.

C’è chi la vuole candidare per l’ “Premio Oscar per la Pace” e chissà che con una Europa inclinata a sinistra non ci riesca davvero.
Desidero dare luce a due distinti interventi pubblicati in FB sull’argomento che a me sembrano emblematici della reale situazione “Emigranti”. Poi ognuno conserverà l’immagine dell’accaduto a seconda del proprio punto di vista che conserverà come “la Verità” sull’evento.
Peccato che l’Italia sarà considerata la “Repubblica delle banane” e tutti i “Media” del mondo rideranno leggendo le vignette dei comici locali sulle ridicolaggini italiane della “Sea Watch III” e delle lotte di potere italiane.
-1) Nota di Michele Pivetti Gagliardi (da FB del 30 giugno 2019) in risposta ad un certo amico “Enrico” il quale sosteneva che la Comandante Carola agiva su orientamento “Ideologico”:
“Caro Enrico, mi sono fermato al primo pensiero. Alla parola “ideologico” ho smesso di leggere. Non per mancanza di rispetto, nemmeno a sognarlo, ma perché già l’assunto a me pare errato. Bene o male sono uomo di legge. E mi è stato insegnato che la legge va rispettata sempre. Sono semmai le leggi che hanno portata ideologica, ma questa a sua volta deriva dal legislatore che è stato incaricato dal popolo. “In sani pubblicae Suprema lex esto” (La sanità pubblica nella legge suprema). Già gli antichi romani lo sapevano.
La signorina (Karola della Sea Watch) ha violato una decina di norme tra internazionali e statali, e lo ha fatto a comando, scientemente.
Non è ideologia voler tutelare lo Stato, non è ideologia voler far rispettare le leggi, non è ideologia speronare una nave militare, non è ideologia girovagare per 13 giorni in attesa che l’opinione pubblica di certa parte (Sinistra italiana) sfianchi le istituzioni. No, non c’entra niente l’ideologia.


La signora merita 15 anni di prigione, e la nave (Olandese di bandiera) smantellata o destinata ad opere di bene. Questo fa uno Stato forte e attento al suo popolo

2) Da un articolo di “Alessandro Melluzzi” letto sul giornale in merito alla mediatica vicenda dei “Migranti” della Sea Watch III nel quale primeggia un parere che trovo assai interessante e che sottopongo al pensiero dei miei amici per una seria riflessione, ve lo trasmetto: ” esiste un vero e proprio piano per occupare l’Italia, destrutturandola prima attraverso l’immigrazione di massa. “In alcune stanze in cui si muovono le fila del mondo c’è chi starebbe pensando a fare dell’Italia una pizzeria a basso costo per tedeschi e un deposito per migranti, una sorta di grande campo profughi“.
“Era – evidenzia – un luogo ideale per farne un grande “hospot” per lasciare qui i più derelitti provenienti da un’Africa derelitta”. “Prendere – prosegue Meluzzi – qualche mediorientale o qualcuno utilizzabile per le fabbriche tedesche, lasciando qui i più disgraziati ad uccidere ragazze come Pamela Mastropietro, a spacciare droga o a raccogliere pomodori a cinquanta centesimi all’ora. Questo era il disegno ed è ancora in atto, sarà difficile fermarlo”.
Meluzzi, come sempre, non usa giri di parole e attacca la comandante della “Sea Watch III”. “Questa sciacquetta, questa specie di attricetta montata dai media del mainstream, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che si è già rimesso in atto. Ci sono altre navi in arrivo. C’è – prosegue – la sfida non tanto a questo governo o al pur bravo Ministro Salvini, ma certamente questo disegno è implacabile”.
“Soltanto una forza straordinaria degli italiani può porre fine a questo disegno per le future generazioni”. Quando si perdono le radici si perde tutto. Lo schifo nel quale viviamo, con questo disfattismo da autorazzismo italiano, ci ha portati ad essere messi sotto scacco da questa attricetta del mainstream che si chiama Carola, ciò avviene perché evidentemente qualcuno ha pensato di svenderci”.

“La Chiesa cattolica ha abiurato Gesù Cristo, la sinistra ha abiurato le classi operaie. Il cattocomunismo – conclude – è perfettamente funzionale a questo disegno. Se non lotteremo fino in fondo per frenarlo saremo perduti, ma saranno perduti soprattutto i nostri figli ed i nostri nipoti che non troveranno più queste radici. Abbiamo il dovere come i crociati ed i templari di difendere questa cultura”.

3) Da FB del 03.07.2019
“Qualcuno ha mai sentito nominare “Namik Xhaferi?”…..Nooo ??…. Peccato!!. Era il capitano di una nave carica di migranti, che fuggivano da un Paese in preda all’anarchia e sull’orlo di una guerra civile (Albania). Cercò di entrare nelle acque territoriali di un Paese straniero, razzista, xenofobo e disumano (l’Italia) che rifiutò di accoglierli, anche se possedeva il porto sicuro più vicino. Lui non si perse d’animo e sfidò il blocco navale; ma una Corvetta (Italiana di nome “Sibilla”) eseguendo gli ordini di quel governo (italiano), speronò la sua nave, affondandola e provocando la morte di 83 esseri umani. Naturalmente, diedero la colpa a lui (comandante Namik) e anche un po’ al capitano della Corvetta (italiana), perché nei governi fascisti (Italia) pagano sempre i pesci piccoli.
Fu arrestato e si fece quasi quattro anni di carcere. Il capitano della corvetta (italiana) solo la metà. Non fu mai considerato un eroe, da nessuno. Solo un criminale. Nessuno fece raccolte di fondi per pagargli le spese legali, nessun politico di nessun partito andò ad abbracciarlo e ad applaudirlo.
Era il capitano della nave “Katër i Radës”, affondata il 28 marzo del 1997 dalla Corvetta Sibilla (italiana) nel Canale di Otranto.

Il governo razzista e xenofobo (italiano) era guidato da un uomo senza partito, tale Romano Prodi, messo lì da una coalizione di centrosinistra dove nessuno dei due principali partiti aveva voluto concedere all’altro la Presidenza del Consiglio (quindi toccò a lui di fare il Presidente). Il ministro dell’Interno o come si direbbe oggi e a ragione, dell’Inferno o della Mala Vita, era tale Giorgio Napolitano (marzo 1997).
Entrambi (Prodi e Napolitano) ebbero occasione, negli anni che seguirono, di provocare disastri ben peggiori, soprattutto il secondo, responsabile di tutti i fenomeni migratori che hanno coinvolto il suo Paese nell’ultimo decennio.
All’epoca c’era chi militava nel PPI, come Graziano Delrio, o nei DS, come Matteo Orfini. Sì, sì, proprio quelli che abbiamo visto salire sulla nave “Sea Watch 3” (vedere la foto allegata).
Caro Capitano Namik Xhaferi, la prossima volta cerca di nascere tedesco invece che albanese, possibilmente ricco, meglio se donna. E trovati un cazzo di nome che si possa pronunciare meglio, tipo Carola ma, soprattutto, cercati i contatti giusti e carica solo schiavi africani perché altrimenti a nessuno verrà in mente di accusare il Governo di razzismo”.
Antonio Moretta
(03.07.2019)


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