Fatima.
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Perchè sempre 6 milioni???

RAI Storia produce programmi spesso molto interessanti.
Ieri sera Paolo Mieli ha condotto un programma sul nazismo e sulla shoah.
L'ho visto tutto e purtroppo ho notato che, come al solito, nessuno mai sente la necessità di porsi una domanda: chi è che molti decenni prima di Hitler già sapeva (o forse aveva deciso?) che nel sud-est dell'europa sarebbero morti 6.000.000 di ebrei?
Eppure lo pubblicavano addirittura i principali giornali dell'occidente già all'inizio del '900 (anzi ancora prima, già da fine '800).
Per brevità ne riporto solo alcuni:
The Sun il 6/6/1915 scrive:
6.000.000 di Ebrei in Russia, la metà degli Ebrei del mondo, sono perseguitati, cacciati, umiliati, torturati, fatti morie di fame, migliaia di essi massacrati, oltraggiati, depredati…
The New York Times il 18/10/1918 scrive:
6.000.000 di Ebrei hanno bisogno di aiuto…
The New York Times il 8/9/1919 scrive:
In Ucraina 6.000.000 di Ebrei sono in pericolo… 6.000.000 di ebrei in Ucraina e in Polonia hanno ricevuto la notizia che stanno per essere completamente sterminati
The New York Times il 12/11/1919 scrive:
6.000.000 di Ebrei, la metà degli ebrei del mondo, in Europa sono stati ridotti in condizioni di povertà, fame e malattia…
The Atlanta Constitution il 23/2/1920 scrive:
Vengono raccolti 50.000 dollari per contribuire a salvare la vita di 6.000.000 di Ebrei in Europa e in Palestina che stanno subendo persecuzioni non solo negli ultimi 4 anni ma da almeno un secolo… molte migliaia sono morti per la fame e per le malattie e molte migliaia ne moriranno
The New York Times il 7/5/1920 scrive:
100.000 dollari di contributo per 6.000.000 di Ebrei che vivono e muoiono di fame e di malattie…
The New York Times il 20/6/1921 scrive:
All’America si chiede di salvare 6.000.000 di Ebrei in Russia… un massacro minaccia tutti gli Ebrei sotto il potere sovietico… 6.000.000 di Ebrei sono di fronte al massacro in Russia”
The Gazette (Montreal) il 29/12/1931 scrive:
6.000.000 di Ebrei sono di fronte alla morte per fame nel sud-est dell’europa…
The New York Times il 31/5/1936 scrive:
La comunità cristiana chiede che venga concessa la possibilità di rifugiarsi in Palestina ai milioni di Ebrei che stanno soffrendo a causa del “european holocaust”… si chiede alla Gran Bretagna di aprire le porte della Palestina agli Ebrei che sfuggono allo “european holocaust”.
The New York Times il 23/2/1938 scrive:
6.000.000 di Ebrei in Europa privi di tutela e di possibilità economiche stanno lentamente morendo di fame.
Ho messo questo post perché Hitler nel "Mein kampf" fa riferimento ai versetti biblici in cui l'elohim introduce e definisce il contrasto tra due razze: quella adamitica e quella del serpente.
Se io fossi un ebreo chiederei ai miei storici una analisi attenta e approfondita.
Trovo molto strano che Paolo Mieli (ebreo) non se ne occupi pubblicamente: non mi pare che possa essere una semplice coincidenza la "persistenza costante e invariata" di quel numero (6.000.000) nei decenni.
Le domande fondamentali cui vorrei che gli storici rispondessero in modo documentato sono:
Perché rimangono sempre invariabilmente 6.000.000 per circa 50 anni?
Chi sapeva o aveva deciso che sarebbero morti quei 6.000.000?
Perché nei decenni non si è fatto nulla per prevenire, visto che lo si sapeva pubblicamente?

Vedi video
www.youtube.com/watch
Acchiappaladri
A memoria direi che c'è almeno un'imprecisione sul giornalista e storico dr. Paolo Mieli: tecnicamente NON è "ebreo" perché di famiglia ebraica era il padre (importante giornalista, antifascista espatriato e spia britannica, comunista, mai di vissuta fede religiosa ebraica per quel che ricordi di aver letto), la madre no (mi sembra che fosse battezzata).
Paolo Mieli non mi risulta che abbia mai …Altro
A memoria direi che c'è almeno un'imprecisione sul giornalista e storico dr. Paolo Mieli: tecnicamente NON è "ebreo" perché di famiglia ebraica era il padre (importante giornalista, antifascista espatriato e spia britannica, comunista, mai di vissuta fede religiosa ebraica per quel che ricordi di aver letto), la madre no (mi sembra che fosse battezzata).
Paolo Mieli non mi risulta che abbia mai praticato la fede nel Dio di Mosé e Abramo.
Politicamente è nota la simpatia di Paolo Mieli per lo Stato di Israele e il suo lungo interesse storico per le persecuzioni degli ebrei in Europa.
Però etichettare "ebreo" Paolo Mieli significa seguire le regole naziste: meglio evitare.
Fra l'altro questa etichettatura è irrilevante per la critica alle scelte editoriali del dr. Paolo Mieli.
Acchiappaladri
Se invece di 6 milioni gli ebrei europei torturati e massacrati da nazisti e complici fossero stati anche solo 6 sarebbe comunque stati troppi.
Vero però che sulla "contabilità" storica di quella strage sono pochi gli studi che rimettano in discussione le cifre che acriticamente circolano da decenni.
Noi Italiani non possiamo certo stupirci perché vediamo come sia ancora difficile (ostacolato dai …Altro
Se invece di 6 milioni gli ebrei europei torturati e massacrati da nazisti e complici fossero stati anche solo 6 sarebbe comunque stati troppi.
Vero però che sulla "contabilità" storica di quella strage sono pochi gli studi che rimettano in discussione le cifre che acriticamente circolano da decenni.
Noi Italiani non possiamo certo stupirci perché vediamo come sia ancora difficile (ostacolato dai poteri dominanti in Italia) ricostruire la realtà storica della guerra civile, sanguinosa ma di un paio di ordini di grandezza meno della persecuzione nazista degli ebrei, che in Italia durò da fine 1943 almeno al 1948.
Io spero che al vecchio dr. Pansa (un battezzato che fino a poco tempo fa continuava a dichiarasi agnostico) il benemerito lavoro di ricerca e divulgazione storica su quella nostra tragedia faccia meritare molta misericordia quando si presenterà davanti al Giudice.

Sono passati oltre settant'anni ma forse sono ancora in Purgatorio tante delle vittime morte disperate e dei loro carnefici nazisti (qualcuno potrebbe aver scampato l'Inferno): ricordiamoci di loro nelle nostre preghiere di suffragio.
Francesco I
@Sempliciotto
La risposta è semplice: la storia la scrivono sempre i vincitori. A Churchill fu persino assegnato il premio Nobel per la letteratura per la sua "Storia della II guerra mondiale"
Se, per un caso strano le forze dall'Asse fossero riusciti a capovolgere le sorti della guerra dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki chi sarebbero considerati, oggi, i "criminali di guerra"?
Come diceva …Altro
@Sempliciotto
La risposta è semplice: la storia la scrivono sempre i vincitori. A Churchill fu persino assegnato il premio Nobel per la letteratura per la sua "Storia della II guerra mondiale"
Se, per un caso strano le forze dall'Asse fossero riusciti a capovolgere le sorti della guerra dopo i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki chi sarebbero considerati, oggi, i "criminali di guerra"?
Come diceva il buon Jean La Fontaine : "La raison du plus fort est toujours la meilleure"
Testimone82
su RAI Storia raccontano spesso storie di partigiani o comunisti perseguitati.
Sempliciotto
Mi chiedo, invece, come mai la RAI, pagata dai cittadini, sforni a ripetizione, e da anni, documentari contro il Hitler (che ha causato la morte di 27 milioni persone) e Mussolini e mai, dico MAI, un trasmissione che parli dei 28 milioni di morti direttamente causati dal COMUNISTA Stalin o dei 78 milioni morti causati dal COMUNISTA Mao Tse Tung...
Come mai cara RAI?