Perché la Santa Casa di Loreto è "fuggita" da Nazareth? Una spiegazione originale

UN MIRACOLO STREPITOSO, UN SIGNIFICATO MOLTO PROFONDO...

Loreto: il santuario mariano più importante del mondo???
Potrebbe sembrare eccessiva una tale affermazione, eppure non appare così infondata se si pensa al motivo per cui questa piccola casetta – con annesso santuario – può a ragione avere la precedenza ed il primato su tutti gli altri luoghi di culto mariani del mondo.

La ragione è indicata dalla incisiva frase che si trova sullo stipite della casetta, ben visibile a tutti i pellegrini che vi entrano: “HIC VERBUM CARO FACTUM EST”.

Ebbene si, tra quelle anguste e povere mura si è compiuto, oltre duemila anni fa, l’evento più importante della storia che l’ha cambiata una volta per sempre: lì il Verbo di Dio si è fatto carne, ha preso la nostra natura per salvarci.

Stiamo parlando, evidentemente, della santa casa di Loreto, che giace nel grembo dell’amata terra marchigiana. Ma qualcuno che non conosce ciò di cui sto parando potrebbe domandarsi, riecheggiando le parole stesse dell’Ancella del Signore: “Ma come è possibile questo?”come può trovarsi in Italia quell’umile abitazione che al momento dell’evento dell’Incarnazione si trovava nella Terrasanta insieme con tutti i suoi protagonisti?...

Breve storia della santa casa di Loreto

E’ di dovere cominciare con alcune note storiche che ci raccontino il miracolo straordinario che diversi secoli fa si compì, miracolo che poi cercherò di difendere a causa della numerose polemiche di pseudo-studiosi che in nome di false documentazioni e di pregiudizi “razionaleggianti” vorrebbero mutilarlo negando la modalità soprannaturale della traslazione, che in realtà fu “attraverso il ministero degli angeli”, come ci tramanda la Tradizione.
Questo, evidentemente, risulta inaccettabile e fa torto sia alla Provvidenza di Dio che alla storia vera.

Ma vediamo come andarono le cose.

Fin dai primi secoli dell’era cristiana a Nazaret si trovava la piccola dimora della Vergine, dove ella nacque, dove ebbe luogo l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele e dove visse con Gesù e Giuseppe nella Sacra Famiglia. Dopo la Risurrezione, gli Apostoli vi riunivano vi celebravano l'Eucaristia conformemente all’insegnamento del Signore.

Agli inizi di maggio del 1291, Nazaret e tutta la Palestina erano dominio dei Turchi selgiuchidi. Secondo la Tradizione, accreditata dai Papi, mistici e della pietà dei fedeli, torme di angeli prelevarono la Santa Casa e la portarono in volo via da quel luogo ormai infestato dagli infedeli.

Il 10 maggio 1291, gli angeli depositarono la casa a Tersatto, nei pressi della città di Fiume; furono dei boscaioli, stupiti, a trovare la piccola dimora.

In quel luogo, però, i pellegrini erano spesso preda di ladri e malfattori. Così, tre anni e sette mesi dopo, gli angeli ripresero la Santa Casa e con essa si alzarono in volo, si fermarono con la casetta nelle Marche, in Italia, e la posarono nei pressi di Ancona, nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di Santa Maria Liberatrice di Posatora.

La Santa Casa restò in quel luogo nove mesi; poi gli angeli la sollevarono nuovamente e la trasportarono nei pressi di Porto Recanati. Questa volta furono dei pastori a vedere una luce abbagliante uscire dalle nubi e, dietro la luce, la casa. Il luogo era però troppo vicino al mare e dunque esposto ai pericoli delle incursioni turche; inoltre anche lì cominciavano ad accorrere malfattori per derubare i fedeli che giungevano in pellegrinaggio.

Così, otto mesi più tardi, la Casa fu nuovamente spostata dagli angeli, questa volta sul Monte Prodo (ove poi nacque la cittadina di Loreto), su un terreno di proprietà di due fratelli che presto iniziarono a trarre profitto dai continui pellegrinaggi di fedeli al punto da fare una petizione al papa per diventarne proprietari.

Di nuovo, allora, gli angeli sollevarono in volo la Santa Casa e la traslocarono, alla fine del 1296, al centro della strada che da Recanati va al suo porto, e dunque in un luogo pubblico, che nessuno avrebbe potuto reclamare e sfruttare.

Il luogo scelto si trovava sulla cima di una collina coperta di lauri. Dal termine latino laurus il luogo si chiamò Lauretum, e quindi Loreto.

* * *

Ma adesso veniamo alla questione affascinanate del PERCHE' di queste miracolose traslazioni della Casetta di Nazareth.


Trovo edificante la spiegazione che fa più di un autore sul perché la traslatio miraculosa è avvenuta attraverso diverse stazioni.

È chiaro che i santi angeli non avrebbero avuto alcuna difficoltà a trasportarla direttamente, senza tappe intermedie, nel luogo scelto dalla divina Provvidenza come sito della sua ubicazione definitiva.

Se così non è stato non è privo di fondamento voler cercare, nei diversi stazionamenti, un messaggio spirituale teso a farci comprendere da una parte la dignità e la sacralità del luogo e della persona stessa della Vergine Maria, dall’altra la necessità di una degna ricezione e accoglienza dei doni e dei favori di Dio, di qualsiasi specie essi siano. Ma ancora di più la necessità di trattare con la massima venerazione la Vergine Benedetta e tutto quello che con Lei abbia una significativa relazione.

In accordo a tale lettura, le singole località da dove la Casetta è stata portata via, rappresentano degli ambienti esterni e degli atteggiamenti interni indegni di ricevere la grazia della permanenza del grande dono della presenza della santa casa di Maria. Nelle tappe del tragitto percorso dalla casa di Maria, così, la Vergine esprime la sua volontà di escludere l'empietà (Nazareth minacciata dagli oltraggi dei musulmani), l'indifferenza (Tersatto in Croazia, insensibile alla devozione), il brigantaggio (la foresta di Loreto rendeva facile ai banditi derubare i pellegrini) e le dispute (la discordia nata dalla cupidigia dei due fratelli proprietari della collina). Per queste ragioni, Maria affida la propria casa non a dei privati, ma alla comunità, posandola sulla pubblica via. Il tutto sembra una didascalia molto opportuna e chiara dalla parola di Gesù: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (Mt 7, 6).

Il perché poi la Casetta si sia fermata definitivamente proprio a Loreto, se volgiamo proseguire sulla scia di questa lettura, dovrebbe cercarsi nel fatto che lì, probabilmente, la Vergine ha trovato un ambiente disponibile, adatto a custodire il tesoro prezioso della sua dimora terrena e preparato a esibire un culto alla Regina del Cielo quanto meno migliore di quello che non era stata in grado di ricevere dalle categorie di persone delle precedenti località dove la Casetta è stata o per cui è passata.

Dunque la Madonna ha trovato e trova ancora in questo mondo (e questo è di conforto non solo per Lei ma anche per noi), anime che non le chiudono il cuore, che la accolgono “in sua”, tra le loro cose più preziose (cf. Gv 19, 27).

Ed ecco, alla fine di queste riflessioni, il messaggio che ci arriva e che dobbiamo raccogliere per la nostra vita spirituale: essere anche noi di quelli che, fuggendo con orrore il peccato o quanto meno l’indegnità di coloro che vivono nell’empietà, nell’indifferenza religiosa, nello spirito di rivalsa e di contesa e che guardano ai loro interessi più che all’onore di Dio; evitando l’errore di quelli che manifestano si una qualche devozione ma falsa e affettata, catalogabile in una delle sette deformazioni del culto a Maria di cui parla san Luigi M. Grignion nel suo Trattato della vera devozione a Maria (cf. Trattato, nn. 90-104) entriamo invece a far parte di quella ben diversa categoria dei veri devoti di Maria che le offrono un culto verso e sincero: interiore, tenero, santo, costante, disinteressato (cf. Trattato, nn 105-114) per trovare il beneplacito di Dio, per piacere alla santissima Trinità e per sentirsi un giorno dire dal Signore alla fine della vita: “bene, servo buono e fedele…, entra nella gioia del tuo Signore” (Mt 25, 21).

fr. Pietro (Tempi di Maria)
Tempi di Maria e un altro utente si collegano a questo post
Acchiappaladri
Oggi 10 Dicembre ricorrenza liturgica della festa per la Traslazione della Santa Casa:
ripropongo qui una specifica preghiera, da fare oggi nella ricorrenza, che ho appena trovato online.
O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te: accogli oggi la nostra umile preghiera. L'umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola.
Essa ha bisogno di pace, di …
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Oggi 10 Dicembre ricorrenza liturgica della festa per la Traslazione della Santa Casa:
ripropongo qui una specifica preghiera, da fare oggi nella ricorrenza, che ho appena trovato online.

O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te: accogli oggi la nostra umile preghiera. L'umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola.
Essa ha bisogno di pace, di giustizia, di verità, di amore e si illude di poter trovare queste divine realtà lontano da tuo Figlio.
O Madre! Tu portasti il Salvatore divino nel Tuo seno purissimo e vivesti con Lui nella santa Casa che noi veneriamo su questo colle loretano, ottienici la grazia di cercare Lui e di imitare i Suoi esempi che conducono alla salvezza. Con fede e amore filiale, ci portiamo spiritualmente alla Tua Casa benedetta.
Per la presenza della Tua Famiglia essa è la Casa santa per eccellenza alla quale vogliamo si ispirino tutte le famiglie cristiane: da Gesù ogni figlio impari l'ubbidienza e il lavoro; da Te, o Maria, ogni donna apprenda l'umiltà e lo spirito di sacrificio; da Giuseppe, che visse per Te e per Gesù, ogni uomo impari a credere in Dio e a vivere in famiglia e nella società con fedeltà e rettitudine.
Molte famiglie, o Maria, non sono un santuario dove si ama e si serve Dio; per questo Ti preghiamo affinché Tu ci ottenga che ognuna imiti la Tua, riconoscendo ogni giorno e amando sopra ogni cosa il Tuo Figlio divino.
Come un giorno, dopo anni di preghiera e di lavoro, Egli uscì da questa Casa santa per far sentire la Sua Parola che è Luce e Vita,così ancora dalle sante mura che ci parlano di fede e di carità, giunga agli uomini l'eco della Sua parola onnipotente che illumina e converte.
Ti preghiamo, o Maria, per il Papa, per la Chiesa Cattolica, per l'Italia e per tutti i popoli della terra, per le istituzioni ecclesiali e civili e per i sofferenti e i peccatori, affinché tutti divengano discepoli di Dio.
O Maria, in questo giorno di grazia, uniti ai devoti spiritualmente presenti a venerare la santa Casa ove fosti adombrata dallo Spirito Santo, con viva fede Ti ripetiamo le parole dell'Arcangelo Gabriele:Ave, o piena di grazia, il Signore è con Te!
Noi Ti invochiamo ancora: Ave, o Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani.
Tra le difficoltà e nelle frequenti tentazioni noi siamo in pericolo di perderci, ma guardiamo a Te e Ti ripetiamo: Ave, Porta dei Cielo; ave, Stella del Mare!
Salga a Te la nostra supplica, o Maria. Essa Ti dica i nostri desideri, il nostro amore a Gesù e la nostra speranza in Te, o Madre nostra. Ridiscenda la nostra preghiera sulla terra con abbondanza di grazie celesti.
Amen.
Salve, o Regina...
Acchiappaladri
La Santa Casa è anche un indicatore pratico (una sorta di "campanello di allarme") di possibili catastrofi prossime venture in Italia.
Fin quando la Santa Casa rimarrà nel suo Santuario a Loreto confido che in Italia, o almeno in quella zona nelle Marche, pur con tutta la gravità della crisi dottrinale in sviluppo nella Chiesa e i possibili aggravamenti della situazione socio politica, non ci …Altro
La Santa Casa è anche un indicatore pratico (una sorta di "campanello di allarme") di possibili catastrofi prossime venture in Italia.
Fin quando la Santa Casa rimarrà nel suo Santuario a Loreto confido che in Italia, o almeno in quella zona nelle Marche, pur con tutta la gravità della crisi dottrinale in sviluppo nella Chiesa e i possibili aggravamenti della situazione socio politica, non ci saranno quelle feroci aggressioni demolitive ai segni materiali della Fede cristiana che ci furono in Terra Santa quando Nostro Signore pensò fosse opportuno traslocare, per preservarla, la casetta della Sua infanzia a Nazareth.