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Francesco è un "abile politico", "uomo duro", "spregiudicato"

Gli ultimi cardinali sono tutti di stretta osservanza bergogliana, vogliono l'immigrazione di massa e l'interreligione ad ogni costo "ma intanto i fedeli scappano dalle chiese".

Questo scrive Alessandro Rico su Panorama.it (22 ottobre): "In Italia la percentuale di cattolici è calata del 7,7 per cento. La partecipazione dei fedeli agli eventi di Francesco si è dimezzata.

"Bergoglio non è riuscito ad arrestare neppure l’emorragia di cattolici dell’America Latina, in fuga verso le sette protestanti.”

Rico nota che Francesco governa "in modo tutt’altro che collegiale" definendolo "autoritario" e "un abile politico" a tratti “spregiudicato” che si circonda di persone "di dubbia moralità e quindi molto deboli, per controllarle".

Ne sono un esempio: l’ausiliare di Buenos Aires Juan Carlos Maccarone, il vescovo di Orán Gustavo Zanchetta, Monsignor Battista Ricca, Cardinal Óscar Rodríguez Maradiaga.

Francesco è conosciuto in Vaticano come "un uomo duro" che si aspetta che i suoi ordini siano eseguiti rapidamente. Il suo invito a "sentirsi libero di criticarlo" gli serve a “stanare i suoi avversari".

Gli agnostici e i progressisti sono entusiasti di Francesco che parla "come il segretario generale dell’Onu o il capo di Greenpeace, più che come il successore di Pietro. Sembra che non voglia confermare i fratelli nella fede, ma essere ammirato dal mondo", Rico cita un monsignore vaticano anonimo.

Conclude: "Questa «Chiesa in uscita» è in realtà più arroccata che mai. Assediata dagli scandali.”