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zagormau
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Dio è amore e dove egli governa non può esserci che benessere e grazia. VOGLIO REGNARE SU VOI (Mt 6, 33) 20 aprile 1978 Figli diletti, sono in mezzo a voi. Sono Gesù, Figlio di Dio. Voglio che aumentiate …Altro
Dio è amore e dove egli governa non può esserci che benessere e grazia.

VOGLIO REGNARE SU VOI (Mt 6, 33)

20 aprile 1978

Figli diletti, sono in mezzo a voi. Sono Gesù, Figlio di Dio.
Voglio che aumentiate la vostra fiducia nella provvidenza infinita di Dio, perché la vostra vita possa essere più serena.
Vi dissi un giorno: «Cercate in primo luogo il regno di Dio e la sua giustizia, tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù».
In questo, che deve essere per voi un ammonimento e un comando, c'è tutto un programma di fede e di fiducia.
Che vuol dire cercare il regno di Dio? Significa fare in modo che Dio abbia a regnare in voi, nelle vostre famiglie, nella Chiesa e nel mondo. Cercare il regno di Dio vuol dire permettergli di avere un dominio sulle anime e sui corpi, ossia adoperarsi perché le sue leggi siano osservate e amate.
Quando io regno in un'anima, diffondo in essa la carità che è come un incendio amoroso. Allora la vita si trasforma e si traduce in pratica l'amore. Le opere buone, le opere di misericordia diventano una conseguenza e una necessità.
Quando Dio regna in un'anima, tutto diventa facile, il parlare allora diventa divino, il pensare divino. Non è fantasia, è realtà.
Se dite che i primi martiri andavano godendo incontro al supplizio, è perché io avevo preso possesso di loro, regnavo sulle loro intelligenze, sui loro cuori e sulle loro volontà, così da portarli a quel gesto che era già stato mio, quando mi presentarono la croce: andare incontro ad essa con gioia.
Datemi i vostri cuori, datemi la vostra vita. Voglio regnare su di voi e con voi voglio diffondere nel mondo un regno d'amore.
Provate ad osservare le famiglie costruite sul modello della famiglia di Nazareth e vedrete che contrasto con le famiglie dove non c'è fede, non c'è amore, non c'è Dio.
Il regno di Dio, nelle famiglie, rende capaci di eroismo, di comprensione, di sopportazione. La famiglia è ordinata ed è un'oasi di pace, quando i suoi membri sono uniti dal vincolo della carità.
Dio è amore e dove egli governa non può esserci che benessere e grazia. Se il dolore bussa alla porta di casa, è accolto come un amico e la serenità non viene meno.
Dio, che ogni cosa ha creato con uno scopo preciso di bene per l'uomo, tutto conserva nell'ordine e tutto dirige con somma sapienza per il maggior bene delle anime.
La provvidenza di Dio è una manifestazione della bontà di Dio e riguarda tutte le creature, anche i malvagi infatti ne godono, ma le famiglie in cui si vuole che egli regni sono beneficate con doni spirituali e di grazia superiori, per cui vengono guidate sulla via della santità.
Io desidero essere il custode delle vostre virtù e suscitare, in tutti i membri delle vostre famiglie, pensieri di bontà, di umiltà, di attività e di bene. Solo se mi lasciate pieno diritto di voi, io vi procuro il vero bene che vi dà le ali e vi rende tutto leggero.
Ogni famiglia cristiana è una cellula vivente della Chiesa. Questa Chiesa che, fondata da me, deve essere come la barca misteriosa mediante la quale i cristiani possono raggiungere il porto, ha bisogno di essere continuamente rinvigorita da coloro che la compongono. Regnando sulla Chiesa, sono io il Nocchiero che guida la barca.
Quando invocate dal Padre l'avvento del regno, non fate che rafforzare la Chiesa, che dall'assistenza divina trae la sua infallibilità e la sua forza.
L'opera divina però non deve essere sola. Ogni membro dev'essere ben vivo, se deve dar forza alla Chiesa.
Se io regno in un'anima, essa è pietra viva. Molte pietre vive compongono l'edificio. Molte membra che mi fanno regnare rendono il corpo mistico, che è la Chiesa, più solido, più rigoglioso, più vitale.
Questi devono essere i vostri costanti desideri. Soltanto così vi santificate, mentre io mi sento impegnato in tutto ciò che vi riguarda. La salute, il lavoro, il benessere, la casa, sono beni secondari rispetto al vero bene, quello di rendermi padrone di voi stessi. Allora i pericoli, le tentazioni, le insidie e tutti i mali, che vi possono sopraggiungere nel mondo, diventano bazzecole che io in voi supero e vinco.
Se volete perciò rammaricarvi di qualche cosa, doletevi soltanto di aver allontanato Dio dall'anima vostra col peccato.
Se qualche cosa deve dispiacervi negli altri, sia soltanto questo: che si allontanano dalla legge di Dio. Se talvolta vi capita di dolervi della stessa Chiesa, perché vi pare incapace di rispondere alle vostre necessità, ricercatene la causa nei molti suoi membri che rifiutano di avermi come loro re alla guida della barca di Pietro, che porta a salvezza.
Così, se vedete che in voi, nelle vostre case, nel mondo, molte cose difettano, ricercate le cause nel rifiuto che le anime, le famiglie e il mondo mi oppongono, ripetendo il grido lanciato dalla folla, quando Pilato chiese che si scegliesse tra me e Barabba: «Non vogliamo che egli regni su di noi».
Davanti a coloro che fanno le loro scelte e mi accolgono come re, io ripeto quelle parole che sono un poema d'amore: «Quando sarò innalzato in croce, io attirerò tutti a me».
Figli, lasciatevi attrarre, e, se le vicissitudini umane vi sconvolgono, sappiate che al di sopra di tutto ci sono io, che penso a voi perché nessuno possa danneggiarvi l'anima e possiate continuare ad essere miei per tutta l'eternità.

GESÙ NOSTRO MAESTRO 10. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia