Pasqua dei militari. 12PORTE - 7 aprile 2011: Questa mattina nella basilica di San Francesco, il vicario generale, mons. Giovanni Silvagni ha presieduto una solenne concelebrazione per il tradizionale …Altro
Pasqua dei militari.
12PORTE - 7 aprile 2011: Questa mattina nella basilica di San Francesco, il vicario generale, mons. Giovanni Silvagni ha presieduto una solenne concelebrazione per il tradizionale precetto pasquale interforze delle forze armate.
Una tradizione antica, ha detto mons. Silvagni, assunta con spirito rinnovato e consapevolezza nuova da chi la vive.
Come ha ricordato don Giuseppe Bastia, all'inizio della celebrazione, il precetto pasquale è l'occasione per celebrare insieme l'Eucaristia e per molti anche la Confessione, in vista delle celebrazioni pasquali.
Erano presenti le autorità cittadine, il prefetto, il commissario governativo, il vicepresidente della provincia, insieme a rappresentanti delle associazioni legate alle forze armate e soprattutto numerosi uomini e donne in divisa.
Nel corso dell'omelia, mons. Silvagni si è soffermato sul ruolo dei soldati nel racconto della passione del Signore: una posizione scomoda, esecutori più o meno consapevoli e inevitabili, ma anche testimoni privilegiati. È forza la testimonianza del centurione che farà la prima esplicita professione di fede: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio". Una testimonianza che mostra onestà intellettuale, onestà davanti alla verità.
12PORTE - 7 aprile 2011: Questa mattina nella basilica di San Francesco, il vicario generale, mons. Giovanni Silvagni ha presieduto una solenne concelebrazione per il tradizionale precetto pasquale interforze delle forze armate.
Una tradizione antica, ha detto mons. Silvagni, assunta con spirito rinnovato e consapevolezza nuova da chi la vive.
Come ha ricordato don Giuseppe Bastia, all'inizio della celebrazione, il precetto pasquale è l'occasione per celebrare insieme l'Eucaristia e per molti anche la Confessione, in vista delle celebrazioni pasquali.
Erano presenti le autorità cittadine, il prefetto, il commissario governativo, il vicepresidente della provincia, insieme a rappresentanti delle associazioni legate alle forze armate e soprattutto numerosi uomini e donne in divisa.
Nel corso dell'omelia, mons. Silvagni si è soffermato sul ruolo dei soldati nel racconto della passione del Signore: una posizione scomoda, esecutori più o meno consapevoli e inevitabili, ma anche testimoni privilegiati. È forza la testimonianza del centurione che farà la prima esplicita professione di fede: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio". Una testimonianza che mostra onestà intellettuale, onestà davanti alla verità.