Telebene, la Televisione spirituale cristiana: Padre Pio e la Messa tridentina. In studio: Gianluca Martone, presidente della Crociata Cattolica. In questo Video Speciale di Le Ragioni della Fede, …Altro
Telebene, la Televisione spirituale cristiana: Padre Pio e la Messa tridentina. In studio: Gianluca Martone, presidente della Crociata Cattolica.
In questo Video Speciale di Le Ragioni della Fede, poniamo alla vostra attenzione la dibattuta questione della Messa Tridentina.
Con l’espressione “Messa tridentina” o “Messa di san Pio V”, si suole indicare la celebrazione del rito secondo il cosiddetto Vetus Ordo, ossia anteriore alla riforma liturgica post-conciliare. Si tratta di due espressioni improprie, poiché, se è vero che il papa san Pio V promulgò un Messale a seguito del Concilio di Trento, in realtà non fece altro che fissare e circoscrivere sapientemente un rito già in uso a Roma da secoli. Esso risaliva, nei suoi elementi essenziali, almeno a mille anni prima, precisamente al papa san Gregorio Magno. Da quest’ultimo pontefice viene anche il nome, più corretto ma non esauriente, di rito gregoriano. Non esauriente perché da san Gregorio Magno, il rito risale ai tempi apostolici per riannodarsi infine all’Ultima Cena e al Sacrificio cruento di Nostro Signore Gesù Cristo, di cui ogni Messa è costante ripresentazione ed incruenta attualizzazione[1].
Gianluca Martone, presidente della Crociata Cattolica ed impegnato in prima linea nella difesa della vita umana fin dal suo concepimento, ci parla del ruolo fondamentale della Messa Tridentina e di come San Pio da Pietrelcina fosse fedele, fino alla morte a questa antica liturgia che risale al IV secolo, ma la cui formula sacra, quella che Joachim Jeremias chiama la “roccia primitiva”, è zampillata direttamente dalle labbra di Gesù.
Chiudiamo, infine, questo speciale, citando alcune testimonianze di persone che hanno avuto il privilegio di partecipare alla Santa Messa Tridentina, celebrata da Padre Pio, tra cui, il carissimo fra Modestino da Pietrelcina, paesano di Padre Pio, e di cui è in corso la causa di beatificazione.
[1] Fonte: Il Settimanale di Padre Pio, 2011/nn. 22 (p.13-14); 23 (p. 12-13); 24 (p. 12-13); 25 (p.22-23); 26 (p.15-17); 27 (p. F3-14); 28 (p. 18-19); 29 (p.16-19)].
In questo Video Speciale di Le Ragioni della Fede, poniamo alla vostra attenzione la dibattuta questione della Messa Tridentina.
Con l’espressione “Messa tridentina” o “Messa di san Pio V”, si suole indicare la celebrazione del rito secondo il cosiddetto Vetus Ordo, ossia anteriore alla riforma liturgica post-conciliare. Si tratta di due espressioni improprie, poiché, se è vero che il papa san Pio V promulgò un Messale a seguito del Concilio di Trento, in realtà non fece altro che fissare e circoscrivere sapientemente un rito già in uso a Roma da secoli. Esso risaliva, nei suoi elementi essenziali, almeno a mille anni prima, precisamente al papa san Gregorio Magno. Da quest’ultimo pontefice viene anche il nome, più corretto ma non esauriente, di rito gregoriano. Non esauriente perché da san Gregorio Magno, il rito risale ai tempi apostolici per riannodarsi infine all’Ultima Cena e al Sacrificio cruento di Nostro Signore Gesù Cristo, di cui ogni Messa è costante ripresentazione ed incruenta attualizzazione[1].
Gianluca Martone, presidente della Crociata Cattolica ed impegnato in prima linea nella difesa della vita umana fin dal suo concepimento, ci parla del ruolo fondamentale della Messa Tridentina e di come San Pio da Pietrelcina fosse fedele, fino alla morte a questa antica liturgia che risale al IV secolo, ma la cui formula sacra, quella che Joachim Jeremias chiama la “roccia primitiva”, è zampillata direttamente dalle labbra di Gesù.
Chiudiamo, infine, questo speciale, citando alcune testimonianze di persone che hanno avuto il privilegio di partecipare alla Santa Messa Tridentina, celebrata da Padre Pio, tra cui, il carissimo fra Modestino da Pietrelcina, paesano di Padre Pio, e di cui è in corso la causa di beatificazione.
[1] Fonte: Il Settimanale di Padre Pio, 2011/nn. 22 (p.13-14); 23 (p. 12-13); 24 (p. 12-13); 25 (p.22-23); 26 (p.15-17); 27 (p. F3-14); 28 (p. 18-19); 29 (p.16-19)].