Gli sforzi di satana per perdere le anime – rivelazioni dalla "Mistica Città di Dio"

INSEGNAMENTO DELLA REGINA DEL CIELO

Carissima, quello che hai imparato e scritto in questo capitolo contiene importanti insegnamenti ed eccelsi misteri a beneficio di tutti, se si considerano diligentemente. Innanzitutto, devi meditare bene che, essendo Cristo venuto per distruggere le opere del demonio e per vincerlo affinché non avesse più lo stesso potere, fu opportuno che, pur lasciandolo nella sua condizione di angelo e nella corrispondente conoscenza abituale, gli tacesse molte cose; così, quando egli in seguito le apprese, la sua malignità fu repressa nella maniera più conveniente alla provvidenza soave e forte di Dio. Gli fu occultata l'unione ipostatica ed egli in ordine a ciò procedette tanto confusamente che si imbrogliò e andò variando ragionamenti e decisioni fallaci, finché, al tempo propizio, Gesù fece in modo che capisse che la sua anima divinizzata era stata gloriosa fin dall'istante del concepimento. Parimenti, sottrasse alla sua vista certi miracoli della propria vita santissima, mostrandogliene altri. Questo accade anche con alcune persone, delle quali, per conseguire i suoi elevati fini a loro vantaggio, egli non permette che Lucifero scorga tutte le azioni, mentre diversamente lo potrebbe; in seguito, consente che le ravvisi, per suo maggiore sconcerto, come si verificò negli avvenimenti della redenzione, che gli furono manifestati perché il suo tormento crescesse. Per questo il drago infernale spia gli uomini per investigare i loro atti, e non solo quelli interiori. Tanto è l'amore del Signore verso di loro, per i quali è nato e morto!

Questo favore sarebbe più diffuso e costante, se molti non lo impedissero rendendosene immeritevoli e assoggettandosi al proprio avversario, attraverso l'ascolto delle sue suggestioni mendaci e piene di malizia. I retti e coloro che si distinguono nella virtù divengono strumenti nelle mani dell'Onnipotente, che li guida e orienta egli stesso senza tollerare che sia alcun altro a farlo, perché essi si abbandonano al suo beneplacito. Al contrario molti reprobi, immemori di colui che li ha plasmati e riscattati, con numerose trasgressioni si sottomettono al diavolo, che li spinge e trascina a ogni perversità, sfruttandoli per tutto quello che la sua scelleratezza desidera, come nel caso del traditore e dei farisei, uccisori del loro stesso Salvatore. Nessuno è esente da responsabilità in questo, come appunto non lo furono Giuda e i sacerdoti. Con la loro libera volontà non accolsero il consiglio di satana di smettere di perseguitare sua Maestà e per essi sarebbe stato molto più facile non prestargli attenzione quando costui li istigava ad accordarsi contro di lui; in questa tentazione, infatti, furono assistiti dalla grazia, con la quale avrebbero potuto cooperare, mentre per determinare se recedere dalla loro crudele deliberazione si valsero esclusivamente del proprio arbitrio e delle proprie tendenze malvagie. Se in quell'occasione mancò loro la mozione dello Spirito Santo, ciò fu giusto, perché si erano asserviti al principe delle tenebre, obbedendogli in ogni abiezione e facendosi dirigere solo dal suo iniquo volere, senza riguardo alla bontà e all'autorità del loro Autore.

Da questo intenderai come il serpente non abbia alcuna facoltà di sollecitare al bene, ma ne abbia senz'altro di sviare da esso, se non si è accorti e non si previene il pericolo. Figlia mia, in verità ti dico che, se i discendenti di Adamo lo conoscessero con la debita ponderazione, ne avrebbero estrema paura; quando, infatti, qualcuno si piega al peccato, non vi è potenza creata che lo possa trattenere dal precipitare di abisso in abisso e, dopo la caduta dei progenitori, la natura umana è attirata dal male come la pietra dalla terra, attraverso la concupiscenza e l'irascibilità. A ciò si aggiungono le inclinazioni dei cattivi costumi, nonché il vigore che il seduttore acquista contro chi gli cede e la tirannia con la quale esercita il proprio dominio. Tenuto conto di questo, chi sarà mai così nemico di se stesso da non tremare? Soltanto la destra di chi tutto può è in grado di far trovare scampo. La gente, tuttavia, sta sicura e indifferente nella propria perdizione, come se avesse la capacità di revocarla e di porvi rimedio a suo piacimento. Molti, pur confessando l'impossibilità di rialzarsi dal loro stato rovinoso senza l'aiuto dell'energico braccio dell'Altissimo, invece di muoverlo a soccorrerli, lo irritano e pretendono che li aspetti con la sua misericordia fino a quando si saranno stancati di violare i suoi precetti o non potranno estendere oltre la loro depravazione e la loro ingrata stoltezza.

Paventa questo terribile rischio e guardati dalla prima colpa, che ti porterebbe a resistere meno alla seconda e darebbe a colui che ti minaccia più forza contro di te. Considera che possiedi un tesoro prezioso in un vaso fragile e che puoi rimanerne completamente priva a causa di un solo errore. Il demonio usa grande sagacia nei tuoi confronti e tu sei meno astuta di lui. Per questo, ti conviene renderti insensibile a tutto ciò che è visibile e ritirare il tuo cuore nel castello della protezione e del rifugio dell'Eterno, da dove farai fronte alla feroce battaglia con la quale egli prova ad angariarti. Per temere nel modo dovuto, ti basti meditare la punizione che si procurò il discepolo infedele, come hai compreso. Il resto ti sia di esempio per imitarmi nello scusare coloro che ti detestano e ti fanno torto, nell'averli cari, nel sopportarli con mitezza e benevolenza e nel pregare per loro sospirandone sinceramente la salvezza, come io feci con tale Apostolo. Ti ho già ammonito molte volte su queste qualità, poiché bramo che tu sia perfetta in esse e che le insegni anche alle tue sorelle, praticandole con loro e con quelli con cui entrerai in rapporto. Davanti alla pazienza e alla dolcezza che caratterizzarono il mio Unigenito e me, infatti, sarà intollerabile la confusione degli empi e di tutti i mortali che non avranno indulgenza gli uni verso gli altri con carità fraterna. Nel giorno del giudizio l'odio e la vendetta saranno castigati con maggiore indignazione e nel tempo presente essi costituiscono ciò che più allontana dagli uomini la clemenza infinita, per loro dannazione, se non si emendano con dolore. Quelli che sono blandi e delicati con chi li offende e maltratta, e dimenticano le ingiurie, assomigliano al Verbo incarnato, che sempre cercava, perdonava e beneficava i traviati. Ricalcando le sue orme in questa benignità e mansuetudine di agnello, l'anima si dispone ad una prerogativa generata dall'amore di Dio e del prossimo, che la fa idonea a ricevere gli influssi della grazia e i favori celesti.

Venerabile Maria d'Agreda

Tratto da:

La Mistica Città di Dio, libro 6, capitolo 8, paragrafi 1137-1140 (medjugorje.altervista.org/…/index.php)
solosole
Ringraziamo l'Altissimo per questo capolavoro assoluto che è "La Mistica Città di Dio" data a suor Maria Gesù d' Agreda