La Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane Qui si trova una perla. La Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane *OGGI RICORRE* QUESTA IMPORTANTE APPARIZIONE LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE A BRUNO …Altro
La Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane
Qui si trova una perla.

La Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane

*OGGI RICORRE* QUESTA IMPORTANTE APPARIZIONE
LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE A BRUNO CORNACCHIOLA.

*ERA* :
Roma, 12 Aprile 1947, Sabato in Albis

*Una lettura indispensabile parole e profezie del nostro tempo.*

grotta. Termina allora quella grande luce e si vede la Vergine che si allontana lentamente. La direzione presa, andando via, è verso la basilica di S. Pietro, mentre un dolce profumo pervade la grotta.

Carlo è il primo a riaversi e grida: «Papà, si vede ancora il manto verde, il vestito verde!», ed entrando di corsa nella grotta: «Io la vado a prendere!». Si trova invece a sbattere contro la roccia e comincia a piangere, perché ha urtato le mani contro di essa. Poi tutti riprendono i sensi. Per qualche attimo rimangono sbalorditi e silenziosi. «Povero papà», ha scritto tempo dopo Isola nel suo quaderno di ricordi; «quando la Madonna se ne è andata, era pallido e noi stavamo attorno a lui a chiedergli: “Ma chi era quella Bella Signora? Che ha detto?”. Egli ci ha risposto: "La Madonna! Dopo vi dirò tutto”». Ancora sotto shock, Bruno molto saggiamente domanda separatamente ai bambini, cominciando da Isola: «Tu, cosa hai visto?». La risposta corrisponde esattamente a ciò che ha visto lui. La stessa cosa risponde Carlo. Il più piccolo, Gianfranco, non conoscendo ancora il nome dei colori, dice soltanto che la Signora aveva un libro in mano per fare i compiti e… masticava la gomma americana… Da questa espressione, Bruno si rende conto che lui solo aveva inteso ciò che la Madonna aveva detto, e che i bambini avevano avvertito soltanto il movimento delle labbra. Allora dice loro: «Beh, facciamo una cosa: puliamo dentro la grotta perché quello che abbiamo visto è qualcosa di grande… Però non lo so. Adesso stiamo zitti e puliamo dentro la grotta».
È sempre lui che racconta: «Si prendono tutte quelle porcherie e si gettano dentro i cespugli di spine… ed ecco che la palla, andata nella scarpata verso la strada dove si ferma l’autobus 223, improvvisamente riappare dove noi avevamo pulito, dove c’erano tutte quelle porcherie di peccato. La palla è lì, per terra. Io la prendo, la metto sopra quel taccuino dove io avevo scritto i primi appunti, ma non ero riuscito a terminare ogni cosa. «All’improvviso, tutta quella terra che noi abbiamo pulito, tutta quella polvere che abbiamo innalzato, profumava. Che profumo! Tutta la grotta… Toccavi le pareti: profumo; toccavi per terra: profumo; ti allontanavi: profumo. Insomma, ogni cosa lì profumava. Io mi asciugavo gli occhi dalle lacrime che mi scendevano e i bambini contenti, gridavano: “Abbiamo visto la Bella Signora!”». «Beh!… come già vi ho detto, stiamo zitti, per ora non diciamo nulla!», ricorda il papà ai bambini. Poi si siede su un masso fuori dalla grotta e mette per iscritto frettolosamente quanto gli è accaduto, fissa le sue prime impressioni a caldo, ma terminerà a casa il lavoro completo. Ai bambini che lo stanno guardando dice: «Vedete, papà vi ha sempre detto che dentro quel tabernacolo cattolico non c’era Gesù, che era una bugia, un’invenzione dei preti; adesso vi faccio vedere dove sta. Andiamo giù!».
Tutti si rimettono i vestiti tolti per il caldo e per giocare e si dirigono verso l’abbazia dei padri trappisti. Ma prima di lasciare la grotta, Bruno toglie di tasca il suo temperino e con quello incide sulla parete esterna queste parole: «In questa grotta, il 12 aprile 1947, la Vergine del la Rivelazione è apparsa al protestante Bruno Cornacchiola e ai suoi figli».

Il primo anello tra la terra e il cielo

Bruno, dal 12 al 28 aprile cerca disperatamente il sacerdote designato, pregando di notte e supplicando la Bella Signora di aiutarlo. Su consiglio della moglie Iolanda, come ultimo tentativo, si reca nella sua parrocchia di Ognissanti: in sacrestia, nascondendosi per non farsi riconoscere, tira per l’orlo della cotta un sacerdote, dicendo: “Padre, dovrei parlarle…”, Don Frosi risponde: “Ave Maria figliolo”: questa è la conferma! Don Frosi gli indica un altro confratello, Don Gilberto Carniel, che si occuperà della formazione religiosa di Bruno e della moglie fino all’abiura, avvenuta il 7 maggio 1947, giorno in cui la famiglia Cornacchiola rientra nella Chiesa Cattolica.

Un pugnale per Pio XII

Il 9 dicembre 1949, alla fine del Santo Rosario recitato dai tranvieri romani nella sua cappella privata, Pio XII chiede: “Qualcuno di voi vuol parlarmi?”. Si fa avanti Bruno, inginocchiandosi gli chiede perdono per avere avuto l’intenzione di ucciderlo; gli consegna la Bibbia protestante e il pugnale sul manico del quale aveva scritto:”A morte il Papa”.Il Papa risponde sorridendo: “Caro figlio, con ciò non avresti fatto altro che dare un nuovo martire alla Chiesa e un nuovo Papa”.
Mario Sedevacantista Colucci condivide questo