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VIDEO: L’ aborto è un omicidio. Tutti noi siamo oggi vivi perché le nostre madri non ci hanno abortito. Che l’aborto sia un omicidio è una verità oggettiva, sperimentalmente verificabile da chiunque, basta osservare un’ecografia. Lo ha detto anche Christopher Hitchens, purtroppo famoso per le sue incredibili accuse ai credenti. Hitchens afferma che “I passi in avanti della scienza, della medicina, dell’embriologia hanno evidenziato che un feto acquisisce caratteristiche umane prima di quanto eravamo abituati a pensare”.
Non si tratta di una questione religiosa. La scienza e la medicina confermano, senza ombra di dubbio, che la vita inizia al concepimento. Bastano gli occhi e la ragione per rendersi conto che con l’aborto si distrugge una vita che è già cominciata. Che è già cominciata e che – come dimostrano tutti gli studi medici in materia – ha già una sua particolarissima autonomia, tanto che interagisce con la mamma e prova sensazioni positive o negative che lo segneranno anche dopo la nascita. Fa veramente tristezza sentir ripetere ancora oggi che «solo la donna ha il diritto di decidere». È fin troppo facile rispondere a queste persone che anche loro furono embrioni, e che oggi non potrebbero dire quello che dicono se le loro madri avessero deciso che eliminarle era un «diritto». Basta ipocrisie, qui non è in gioco solo la libertà della donna: è in gioco anche la libertà di esistere di chi c’è già.
“Chiunque abbia visto un’ecografia o abbia speso un’ora su un manuale di embriologia sa che le emozioni non sono il fattore decisivo. Al fine di terminare una gravidanza, devi ridurre al silenzio un cuore che batte, spegnere un cervello che cresce e, al di là del metodo, rompere delle ossa e distruggere degli organi.

Christopher Hitchens

I promotori della campagna "Il buon medico non obietta" non capiscono che il medico sa benissimo cosa succede quando maneggia la cannula dell’aspiratore Karman introdotta nell’utero della donna in anestesia locale.
Non sanno che ci vuole una certa forza per staccare il feto dalla parete uterina, e che bisogna fare dei movimenti avanti e indietro, da destra a sinistra, dall’alto in basso. Il feto non si stacca facilmente e quindi occorre fare movimenti energici, tanto che anche il corpo della donna si muove un poco. Il medico avverte bene cosa passa attraverso la cannula del Karman, sotto forma di pezzi abbastanza consistenti. Non sanno che alla fine il medico con una specie di pinza entra nell’utero per estrarre i pezzi più grandi, fra i quali la testa del povero feto. Non hanno mai scoperchiato il bidone attaccato all’aspiratore dopo una mattinata di aborti, e non hanno mai visto le gambine, le braccia, le manine tutte ammassate. Loro non sanno, ma il medico sì.

E si lamentano e urlano perché quasi nessuno vuole praticare gli aborti? Ma un medico è un medico, non un boia!
N.S.dellaGuardia
Ditelo ai buddisti e ai valdesi, tra gli altri...