COSA SONO LE GRAZIE DI STATO

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Alla domanda: “Che cosa sono le grazie di stato?” si risponde: “sono aiuti speciali che vengono dall’alto e che accompagnano l'esercizio delle responsabilità della vita cristiana e dei ministeri in seno alla Chiesa”.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica le chiama grazie speciali che sono “doni che lo Spirito concede per associarci alla sua opera, per renderci capaci di cooperare alla salvezza degli altri e alla crescita del corpo di Cristo, la Chiesa” (CCC 2003).
Il medesimo Catechismo le associa ai carismi. Ma mentre i carismi in senso stretto (come i miracoli, la profezia o il parlare in lingue) vengono dati in maniera transeunte, le grazie di stato invece, essendo legate all’ufficio, sono date in maniera stabile.
Inoltre mentre i carismi in senso stretto non giovano per l’utilità di chi li esprime ma solo per il bene comune, le grazie di stati giovano sia alla santificazione di chi le possiede, sia agli altri.
San Tommaso parla spesso delle grazie con cui Dio accompagna l’esecuzione di un determinato compito o ministero.
Riporto ad esempio quanto dice per i predicatori: “Poiché dunque lo Spirito Santo non fa mancare nulla di quanto giova al bene della Chiesa, così egli ha provveduto ai membri di essa anche riguardo ai loro discorsi: facendo sì che non solo parlassero in modo da poter essere compresi da genti diverse, mediante il dono delle lingue, ma anche parlassero con efficacia, mediante il carisma della parola”(S. Tommaso, Somma teologica, II-II, 177, 1).
Pertanto il Signore non fa mai mancare nulla a coloro che nella Chiesa svolgono un compito particolare (sacerdoti, genitori, catechisti, animatori...) perché lo assolvano in maniera adeguata per la loro personale santificazione e per quella di coloro che ad essi sono affidati.
Tra le testimonianze dei dottori della Chiesa mi piace riportare quanto dice san Bernardino da Siena a proposito di san Giuseppe: “Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole è che quando al condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede così alla persona scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio” (Discorso 2 su San Giuseppe).
Tutti i maestri di vita spirituale parlano delle grazie di stato.
Anche se non le chiamano con questo nome, parlano degli aiuti speciali con cui il Cielo accompagna ognuno nelle sue particolari esigenze e compiti.
Questa è la dottrina comune della Chiesa e dei teologi, anche ne non è stata oggetto di particolari interventi da parte del Magistero.
Ed è per questo che non è corretto dire che chi la nega sia prossimo all’eresia. Semplicemente si può dire che fa un’affermazione erronea e contraria all’insegnamento della Chiesa.